5 motivi per cui l’Union Berlin è una squadra leggendaria

Johann è nato pochi anni dopo la caduta del Muro a Berlino Est: scrive di calcio per un magazine ed è un fan sfegatato  dell’Union Berlin. A lui abbiamo chiesto di  raccontarci 5 motivi per cui la sua squadra del cuore è leggendaria

Johann è nato 26 anni fa a Berlino Est. Giornalista sportivo per diletto (in realtà è prossimo a una laurea in ingegneria), è cresciuto a Prenzlauer Berg amando la leggendaria squadra dell’Union Berlin. È un amante di tutte le tifoserie di calcio nel mondo e scrive di questo proprio su un magazine dal nome “Chef? Komm heut nicht.” (“Capo? Io oggi non vengo.”). La sua passione per i tifosi di calcio lo ha portato a viaggiare anche per  molti stadi d’Italia dove ha vissuto per sei mesi. Per questi motivi che – durante un incontro a Boxhagener Platz, altro luogo simbolo dell’ex Berlino Est – abbiamo voluto chiedergli le 5 ragioni  per cui il suo club sia così magico ben consci che ci sarebbe molto altro da aggiungere. Sull’Union Berlin, del resto, ci si potrebbero scrivere libri sia di calcio che di storia. Basti pensare che la sua identità ribelle fu una vera spina nel fianco per la Stasi durante il regime della DDR. Quando la Dinamo e l’Union si incontravano per il derby cittadino ad ogni punizione a favore della squadra di Köpenick qualcuno gridava, riferendosi più alla Storia che alla barriera, “Fate cadere questo muro”.

1) I tifosi dell’Union Berlin

Non si può scindere l’Union dai propri tifosi, la vera essenza della squadra. Diverse sono le storie che possono raccontare questo legame così forte. Nel 2004, in uno dei periodi peggiori della società dal punto di vista finanziario, diversi sostenitori donarono il proprio sangue nei loro rispettivi centri medici per sventare il rischio di fallimento del club (in Germania si viene pagati per le donazioni). Sicuramente la storia più romantica risale però al 2009. La società fu promossa in Zweite Liga e fu obbligata – per iscriversi al campionato – ad avere uno stadio a norma.  Fu così che centinaia di tifosi si rimboccarono le mani e lavorarono (anche assieme a una ditta di professionisti) alla ristrutturazione dell’impianto. Ma l’amore non è in un’unica direzione. La società stessa tiene molto in considerazione i propri supporter con attività e iniziative come ad esempio i cori di natale, quando ci si può portare il divano da casa e cantare tutti assieme i canti tradizionali dentro lo stadio. C’è, quindi, vicinanza tra tifosi e gestione societaria. Questo è anche più semplice dato le politiche tedesche sul controllo dei club di calcio. Diversamente dall’Italia, in Germania le squadre di calcio sono di proprietà al 51% dei tifosi. Ma, Johann ci dice, forse l’Union è una delle ultime squadre che ha mantenuto il vero spirito di questa regola.

2) La storia recente dell’Union Berlin

L’Union non è una squadra come le altre. Ad oggi è l’unica squadra dell’ex DDR (la Redbull Lipsia è stata fondata nel 2009 e non ha legami con la storica Lokomotiv Leipzig) a competere per il massimo campionato tedesco. Come ci racconta Johann, una volta caduto il Muro di Berlino solamente la Dynamo Dresda e l’Hansa Rostock furono ammesse alla Bundesliga. Le squadre dell’Est, comunque, non avendo capacità finanziarie come quelle dell’Ovest si ritrovarono presto relegate in serie minori. Mentre tutto questo accadeva, l’Union ripartiva dalle retrovie. La sua retrocessione fino in quarta divisione nel 2005 segna però una svolta. Da quell’anno la squadra passo dopo passo ha incominciato a costruire la sua scalata ai vertici del calcio tedesco. Tutto grazie a misure di autofinanziamento e all’amore dei propri tifosi.

3) Lo stadio vicino alla vecchia casa del guardaboschi

Lo Stadion An der Alten Försterei di sicuro è uno dei punti di forza dell’identità della squadra. Per Johann molte squadre di Bundesliga vengono intimorite da questo impianto. E come dargli torto. Di 22000, 18000 sono posti in piedi. Lo stadio poi è sempre pieno. Il club ha così deciso di aumentarne la capienza con un nuovo progetto di ammodernamento. “Ma il concetto”, tiene a ricordarci il nostro amico tifoso, rimarrà lo stesso di sempre. “Perché la partita se sei un tifoso dell’Union la vedi, anzi la vivi, in piedi”. Saranno aggiunti, quindi, circa 15000 posti di cui a sedere solo quelli obbligatori per regolamento.

4) Der Spieltag, il giorno della partita

Tutti i tifosi dell’Union vivono il giorno della partita come fosse un rito con le sue abitudini da rispettare. Questo perché non è uno spettacolo quello che si va a vedere allo der Alten Försterei Stadion. Qui, infatti, non troverete intrattenimento ma solamente gente tifare la propria squadra del cuore. Tanti altri sono i rituali della partita dell’Union da non esservi modo di presentarveli tutti, dal non lamentarsi mai della squadra in pubblico agli intervalli usati per ricordare gli storici tifosi morti recentemente. Noi, comunque, ve ne raccontiamo un ultimo. Non vi venga mai in mente di abbandonare gli spalti prima del coro finale Eisern Union, Union di acciaio, qualsiasi sia il risultato finale.

5) Il fascino dei suoi piccoli successi

Quando si parla di successi le persone si immaginano una bacheca piena di trofei. Non è questo il caso visto che l’Union Berlin conta solamente una coppa di Germania Est al suo attivo. La storia della squadra è però piena di piccoli successi sportivi molto affascinanti. Parlando con Johann avevamo problemi a immaginarci come raccontarvi le nostre sensazioni riguardo questo punto. Abbiamo deciso, quindi, di portarvi un esempio. Precisamente la storia dell’Union in Europa. La squadra aveva avuto accesso già una prima volta alle competizioni europee nel 1968 quando vinse la coppa di Germania Est. Il sogno però si infranse a causa della conseguenze politiche della primavera di Praga. Nel 2001 l’Union centra finalmente l’obiettivo di debuttare in Europa grazie alla finale di Coppa di Germania raggiunta l’anno precedente. Eliminata al secondo turno eliminatorio di Coppa Uefa, un piccolo particolare rende memorabile la loro esperienza: il club ha conquistato l’accesso alla sua prima competizione europea militando nella terza serie tedesca. Sono queste e molte altre le storie raccontateci da Johann ad averci affascinato. Noi aspettiamo solo che ci inviti allo stadio per una partita della sua leggendaria squadra.

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Immagine di copertina: Screenshot da Youtube