Uno studio sulla parità salariale Italia-Germania metterà in dubbio le vostre certezze
Il nostro Paese migliora visibilmente dal punto di vista dell’equità di genere, ma c’è ancora molto da fare. È utile qui un confronto con la Germania.
La ricerca “Equità di genere e crescita economica: uno sguardo a Italia e Germania” offre un’interessante panoramica sulla situazione del Bel paese riguardo l’equità di genere. La ricerca è stata realizzata recentemente da Camera di commercio italo-tedesca e Ipsos e presentata nel corso del Forum economico italo-tedesco. I progressi compiuti dal nostro Paese in termine di parità tra i sessi sono sensazionali, almeno stando al Gender Equality Index (GEI), indice che misura l’uguaglianza di genere secondo 6 macroaree della prospettiva lavorativa e della carriera degli individui. Bisogna però ricordare che un miglioramento può essere enorme, senza implicare che i valori assoluti siano di per sé ottimi. Per fare un esempio: il livello di crescita economica dei Paesi in via di sviluppo è esponenziale, ma questo non significa che in quei Paesi tutti siano ricchi. Semplicemente, erano molto poveri prima. Vediamo quindi cosa è risultato dal confronto con i vicini tedeschi.
Somiglianze tra Italia e Germania
Partiamo con le buone notizie: a livello di istruzione, Italia e Germania sono praticamente alla pari. L’accesso ai più alti gradi di istruzione, infatti, sembra garantito a percentuali simili di donne nei due Paesi. Nello specifico, il tasso di donne laureate sono il 32% per l’Italia e il 33% per le tedesche. È importante inoltre notare che in Italia è significativamente aumentata la percentuale di donne presenti nei board delle prime 50 aziende quotate. Ben il 32%, sopra la media europea come anche la Germania (34%).
Le pesanti differenze con i tedeschi ci mostrano che c’è ancora molto lavoro da fare
Continuiamo ora con le note dolenti. Meno della metà delle donne in Italia ha un lavoro, solo il 49%. Dato che fa paura se confrontato con il tasso di occupazione femminile tedesco, che arriva al 72%. Inoltre, in termini assoluti, la Germania nel GEI conquista ben 71 punti contro i 62 dell’Italia. E questa superiorità fa impressione se si nota che il numero di figli per donna in Germania è superiore, anche se di poco, a quello italiano: 1,59 contro 1,37.
La percezione di uguaglianza tra sessi
È rilevante capire anche quanto le donne nei due Paesi si rendano conto della situazione nazionale per quanto riguarda la parità di diritti e opportunità sul lavoro. La frase sulla quale convenire o meno del sondaggio era: “Credo che attualmente vi sia disuguaglianza tra donne e uomini in termini di diritti sociali, politici e/o economici nel mio Paese”. Il 70% delle donne italiane ha risposto affermativamente, contro il 62% delle tedesche. Tuttavia, quando si va a interrogare “Nel mio Paese io ho la piena eguaglianza con gli uomini e la libertà di perseguire completamente i miei sogni e le mie aspirazioni”, 71% donne tedesche è risultata d’accordo, mentre le colleghe italiane hanno risposto affermativamente solo per il 48%. Si rileva quindi una maggiore coerenza delle donne tedesche tra la percezione della situazione nazionale e la propria condizione personale per quanto riguarda la parità fra i generi.
Le preoccupazioni delle donne
Un’altra differenza sostanziale consiste nell’approccio alla questione femminile. Le donne tedesche infatti sono più preoccupate (37%) della differenza salariale con gli uomini, mentre quelle italiane non sembrano molto interessate alla questione. Per le donne del Bel Paese il tema più preoccupante delle questioni di genere è quello delle molestie sessuali (32%). Al secondo gli “abusi domestici”, al terzo le “violenze sessuali”, al quarto (26%), la “quantità di lavoro non pagato che le donne devono fare”, mentre l’equità salariale è solo al sesto posto. Una causa potrebbe essere il fatto che la disuguaglianza tra uomini e donne nella paga oraria in Germania è più alta che in Italia, anche in termini assoluti i lavoratori italiani guadagnano in media meno dei colleghi tedeschi.
Strategie per risolvere la disparità
La causa fondamentale della diseguaglianza di genere è forse rintracciabile nei condizionamenti culturali e sociali. Le donne infatti sono ancora prepotentemente indirizzate verso particolari professioni e attività, come occuparsi della casa e dei figli. Come incentivare la parità dei lavoratori e delle lavoratrici? «Siamo convinti che il tema della formazione sia centrale per garantire le stesse prospettive di carriera a donne e uomini», ha argomentato Jörg Buck, consigliere delegato della Camera di Commercio italo-germanica. «Come emerge anche dall’indagine svolta tra i nostri soci, in Italia abbiamo ancora funzioni aziendali, come l’IT, caratterizzate da una netta presenza maschile e altre, come le risorse umane, a prevalenza femminile. Il percorso di studi e la formazione continua sono il primo passo per garantire a ogni talento di potersi esprimere al meglio in ogni funzione aziendale».
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Foto di copertina: ©rawpixel, Unplash, Business Women, CC0.