James Simon Galerie, la nuova galleria di Chipperfield nell’Isola dei Musei
L’Isola dei Musei, già patrimonio dell’Unesco, si arricchisce grazie all’eccezionale nuova galleria James Simon di Chipperfield
Lo scorso 13 luglio 2019, la nuova galleria James Simon ha aperto le porte al pubblico per celebrare la tanto attesa fine dei lavori. L’edificio, disegnato dall’archistar David Chipperfield, è dedicato a James Simon, storico mecenate tedesco che nei primi anni del 1900 donò la sua splendida collezione d’arte, tra cui il celebre busto di Nefertiti, alla città di Berlino. I lavori sono iniziati nel 2009 ma, a causa delle sfavorevoli condizioni del terreno, i tempi si sono dilatati ma a partire dall’estate di quest’anno sarà finalmente possibile ammirare la maestosa opera.
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La progettazione di Chipperfield
Grazie alla Archaeological Promenade, il percorso sotterraneo che collega tutti gli edifici dell’Isola, la James Simon Galerie rappresenta il punto centrale del piano ideato da Chipperfield per la Museumsinsel. L’edificio si presenta come un vero e proprio propileo contemporaneo che occupa una superficie di 4600 metri quadrati, situato su uno zoccolo di pietra a ridosso del fiume Sprea. La funzione della galleria, secondo l’architetto, è quella di «riorganizzare le relazioni urbane e l’accessibilità dell’intera Isola dei Musei». Il linguaggio architettonico dell’edificio adotta e reinterpreta elementi caratteristici degli altri musei, come le colonne e la scalinata d’accesso, oltre che alla scelta dell’uso della pietra (ricostituita con aggregato di pietra naturale) negli esterni: un omaggio alle vicine opere di Schinkel e Stüler.
Le funzioni della James Simon Galerie
La James Simon Galerie ha diversi spazi e funzioni. Essa contiene un auditorium da 300 posti, uno spazio per mostre temporanee e, soprattutto, costituisce uno spazio di accoglienza destinato alla distribuzione dei circa 8 mila visitatori giornalieri dei cinque musei dell’Isola (Pergamon, Bode-Museum, Altes Museum, Neues Museum, Alte Nationalgalerie). Il nuovo edificio è infatti progettato per dialogare con l’adiacente Neues Museum e funge da collegamento tra le varie strutture.
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Immagini nell’articolo: ©Sebastiano Monni, Annalisa Giacinti
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