Il governo vuole limitare il voto degli italiani all’estero, una petizione per bloccare la riforma
È già online la petizione per bloccare la nuova riforma che potrebbe ridimensionare il voto di chi vive all’estero
Una nuova riforma al Governo potrebbe avere conseguenze sulla rappresentanza dei cittadini italiani residenti all’estero. Una riduzione dei parlamentari porterebbe ad una conseguente riduzione di eletti alla circoscrizione Estero. La voce di chi non vive in Italia ne sarebbe ridimensionata non solo simbolicamente, ma anche come conseguenza di un’incorretta rappresentanza democratica in Parlamento. La petizione per bloccare la riforma è già online su Change.org. Link per aderire e informazioni a fondo articolo.
[adrotate banner=”34″]
«Voler ridurre drasticamente il numero dei parlamentari a fronte di un alto numero di residenti italiani nel mondo non significa altro che trasformare la rappresentanza degli italiani all’estero ad un accessorio decorativo»
«Il Senato italiano sta esaminando una legge di riforma costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari da 630 a 400 alla Camera e da 315 a 200 al Senato. Questa proposta prevede anche la riduzione del numero degli eletti nella circoscrizione Estero, che dagli attuali 18 passerebbero a 12 (8 alla Camera e 4 al Senato), espressione di quattro ripartizioni elettorali vaste come interi continenti.
Fin dalle elezioni politiche del 2006, quando entrò in vigore l’istituzione della circoscrizione Estero, il rapporto di rappresentanza degli italiani all’estero rispetto a quello dei residenti in Italia è stato di uno a tre. In Italia un parlamentare corrispondeva a 50.600 elettori, all’estero a 150.000 elettori: tre volte tanti. Nei 12 anni trascorsi, il corpo elettorale in Italia è rimasto sostanzialmente invariato, mentre all’estero è cresciuto del 56%. Nelle ultime elezioni, ad ogni deputato in Italia sono corrisposti mediamente 96.000 abitanti, all’estero 400.000, 4 volte tanti; per ogni senatore in Italia 192.000 abitanti, all’estero 800.000 (elaborazione dati Aire del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero degli Interni).
Se la riforma della Costituzione all’esame del Senato andasse in porto, la riduzione del numero dei parlamentari eletti nella circoscrizione Estero andrebbe a comprimere ulteriormente il diritto fondamentale alla rappresentanza degli italiani residenti all’estero: un deputato eletto in Italia rappresenterebbe 150.000 abitanti, uno eletto all’estero circa 700.000 iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE). Per quanto riguarda il Senato, il quadro sarebbe il seguente: un senatore eletto in Italia rappresenterebbe poco più di 300.000 abitanti, uno all’estero poco meno di 1 milione e 400.000 iscritti all’AIRE. L’iscrizione all’AIRE è obbligatoria per tutti gli italiani che decidono di vivere in un altro paese per un periodo superiore ad un anno e costituisce il presupposto per poter usufruire del diritto di voto dall’estero.
Questa operazione di chirurgia numerica lede fortemente il diritto fondamentale alla rappresentanza degli italiani nel mondo. In primo luogo perché, non garantendo un adeguato rapporto tra elettori ed eletti, crea una lesione di diritto nel sistema di rappresentanza democratica e rende gli italiani all’estero cittadini di seconda classe. In secondo luogo, perché dissolve la centralità del ruolo che i parlamentari esteri hanno nel rappresentare, nel parlamento nazionale, le idee e le necessità degli italiani all’estero. Viene così sminuito il ruolo che essi rivestono per la nostra Cittadinanza estera e per tutte le istituzioni estere con cui quotidianamente si confrontano.
Infine, si screditerebbe simbolicamente il ruolo delle comunità italiane all’estero come risorsa essenziale per il sistema Italia, la cui importanza si manifesta nel contributo, sempre più rilevante, alla crescita economica, culturale e sociale del nostro Paese: attraverso le rimesse e gli investimenti, il mercato diretto e indiretto di beni e servizi per italiani all’estero, il turismo di ritorno, e sotto forma di quel capitale umano, culturale, scientifico e di innovazione tecnologica che giorno dopo giorno rappresenta il Paese nella quotidianità del lavoro.
Voler ridurre drasticamente il numero dei parlamentari a fronte di un alto numero di residenti italiani nel mondo non significa altro che trasformare la rappresentanza degli italiani all’estero ad un accessorio decorativo, svuotandola di significato e sentenziando di fatto che per il governo i cittadini italiani sono diversi sulla base della residenza territoriale.
Per questo chiediamo indistintamente a tutte le forze politiche parlamentari di considerare la riforma costituzionale come un’occasione per riequilibrare equamente la rappresentanza parlamentare assegnata alla circoscrizione Estero. Soprattutto, chiediamo di stralciare l’ipotesi di riduzione del numero degli eletti all’estero dalla riforma. Riduzione che, nei termini attuali, viola il diritto ad una piena cittadinanza degli italiani residenti all’estero.»
Come aderire
È possibile aderire alla petizione direttamente dalla pagina dedicata su change.org. È sufficiente inserire nome, cognome, un indirizzo email e la propria residenza per poter firmare. L’obiettivo della petizione è quello di raggiungere le 1000 adesioni. Nella pagina è possibile anche trovare le associazioni e gli aderenti alla petizione.
Leggi anche: “Per le istituzioni gli italiani all’estero non contano”
SEGUI TUTTE LE NEWS SU BERLINO, SEGUI BERLINO MAGAZINE SU FACEBOOK
[adrotate banner=”34″]
Photo: © Joshua Sorenson on Unsplash