Da Chanel a Dior, a Berlino una mostra di gioielli delle grandi case di moda
Bijoux-Bijoux, da Chanel a Dior
Varcata la soglia del Kunstgewerbemuseum, si viene proiettati in un’altra epoca: dal 1730 fino agli anni 2000 il viaggio che si percorre è quello della storia della moda. L’esposizione Bijoux-Bijoux! Costume Jewellery from Chanel to Dior è divisa in due parti: la prima dimostra la reciproca influenza tra elementi di bigiotteria e di alta moda come celebrazione di alcuni dei più grandi marchi: Coco Chanel, Christian Dior, William de Lillo, Yves Saint Laurent. La seconda parte, invece, è dedicata esclusivamente alle creazioni della Maison Dior e alle sue parure dagli anni Cinquanta fino al 2007. I pezzi esposti, alcuni mai visti prima in Europa, fanno parte della collezione privata di Gisela Wiegert, una dei più famosi collezionisti di gioielli in Germania.
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Abiti femminili dal 1730 al 1900
Nel diciottesimo secolo a dettare le regole della moda era la Francia, all’epoca la nazione più importante dell’intera Europa, attraverso i suoi materiali e tessuti pregiati come seta, velluto, ricami e pizzo. In particolare, “robe à la français” era il vestito più in voga al tempo: sopra una gonna con struttura rigida a cerchio, scivolava un vestito lungo fino alle caviglie e un bustino esaltava il décolleté. La Rivoluzione francese ha portato con sé la fine dell’aristocrazia e l’emergere della borghesia come forza trainante dello sviluppo economico e culturale. Un primo cambiamento riguarda il settore tessile: se nel secolo precedente il cotone era un lusso per pochi, con l’introduzione delle macchine rotanti diventa un materiale accessibile a tutti. Da metà Ottocento fino al 1900 la figura della donna è associata esclusivamente all’ambiente domestico ed è intesa come specchio pronto a riflettere lo stato sociale del marito. La crinolina decora i vestiti sempre più voluminosi e i corsetti stringono la parte superiore del corpo, assottigliano la vita e spingono indietro i fianchi.
La figura femminile dal Novecento al Duemila
Con la prima guerra mondiale, le linee dei vestiti cambiano radicalmente in corrispondenza del mutamento del ruolo della donna nella società: mentre gli uomini sono impegnati al fronte, le mogli lavorano al loro posto in uffici e fabbriche. Il design semplificato mette in risalto la magrezza del corpo, nasconde il busto ed esalta le gambe. Questa è l’epoca dei completi, delle calze color nude, del bob cut e del cappello a cloche. Dior, Chanel e Balenciaga sono tre degli stilisti che dal 1945 in poi hanno investito nel ritorno dell’haute couture Parisienne e dominato le passerelle di tutto il mondo. È il periodo di abiti con le spalle arrotondate, vita stretta e gonne lunghe e ampie. Saranno poi i movimenti degli anni Sessanta a rifiutare le rigide costrizioni della moda parigina. Mary Quant ne rappresenterà lo spirito rivoluzionario con la sua minigonna, suscitando scalpore in tutto il mondo. Negli anni Settanta, poi, i pantaloni diventeranno un indumento indiscutibile presente in ogni guardaroba femminile. Ma è con l’avvicinarsi agli anni Duemila che il confine tra moda femminile e maschile sarà sempre più labile.
Bijoux Bijoux! Modeschmuck von Chanel bis Dior
Kunstgewerbemuseum, Matthäikirchplatz, 10785 Berlin
Dal 13 ottobre 2018 al 3 marzo 2019
Dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00, lunedì chiuso
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Immagine di copertina: Bijoux-Bijoux! from Chanel to Dior © Kunstgewerbemuseum, on Facebook