«Come io, italiano, lavoro in tedesco nei teatri di Berlino. Tornare a Venezia? Col cavolo!»

Nicolò Rossi è un attore italiano che si è trasferito in Germania tre anni fa e oggi lavora nei teatri di Berlino. «Il segreto per emergere? La costanza e la passione» La sua storia in questa intervista

Nicolò Rossi è nato a Venezia nel 1990. La passione per l’arte l’ha ereditata dal padre, musicista, ma si è avvicinato al mondo del teatro ai tempi del liceo. Ha studiato recitazione per tre anni presso il Teatro a l’Avogaria & Scuola Giovanni Poli a Venezia e a percorso concluso ha fondato con altri ex allievi della scuola la compagnia Indiana Teatro. Hanno portato in scena: Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, Aspettando Godot di Beckett, Uomini e Topi di Steinbeck (ispirato all’adattamento teatrale del regista Luigi Squarzina). Oltre alla sua esperienza sul palco, Nicolò ha avuto occasione di lavorare anche nel cinema. «L’esperienza più bella? Il primo ruolo con Impardonnables, film di André Téchiné presentato a Cannes nel 2011. La troupe stava girando a Venezia e ha visto un nostro spettacolo al Teatro a l’Avogaria, in dialetto veneto. La collaborazione è nata così». Oggi, a ventinove anni, Nicolò fa parte dell’ensemble del Theater an der Museumsinsel di Berlino. «Recitare in veneziano in Germania? Mi incuriosirebbe. Guardo sempre avanti e sono aperto a qualsiasi cosa».

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Lavorare come attore in Germania, l’esperienza di Nicolò

Nicolò si è trasferito a Berlino nel 2016. Come tanti altri ragazzi come lui, ha svolto vari lavori prima di riuscire a realizzare il suo sogno e vivere d’arte nella capitale tedesca. Ha frequentato un workshop di teatro con Carlo Loiudice, un corso di teatro fisico-teatro danza con Michele Galasso e poi nel 2018 la grande occasione con il Monbijou Theater. «Mi hanno offerto un posto da assistente di scena e ho iniziato così, a recitare da dietro le quinte. Mi occupavo degli effetti sonori, portavo i costumi agli attori durante gli spettacoli. Per poter lavorare in teatro, bisogna trovare il modo di entrarci, anche con un ruolo che non è propriamente il tuo. E’ stata un’esperienza bellissima che mi ha permesso di arrivare qui dove sono ora». Oggi il Monbijou theater è diventato il Theater an der museums Insel e Nicolò è parte ufficiale dell’ensemble. «Quest’estate, ho esordito per la prima volta con la compagnia in qualità di attore. In occasione dei duecento anni di Goethe, abbiamo portato in scena il Faust e in questi giorni stiamo lavorando con il regista Maurici Farré ai nuovi spettacoli della stagione, una teatralizzazione delle fiabe classiche» Non finisce qui. Nicolò fa anche parte di Attori per Caos, collettivo di artisti italiani con cui è andato in scena per la prima volta il 26 ottobre 2016 al Sicula Bar «Organizziamo eventi una volta al mese e proponiamo spettacoli di stand up comedy, match di improvvisazione, monologhi».

Trasferirsi a Berlino? I consigli di Nicolò a un attore esordiente in cerca di fortuna

«Bisogna tentare il più possibile senza farsi scoraggiare da porte sbattute in faccia. Bisogna imparare a promuoversi da soli». L’internazionalità e l’apertura mentale sono due degli aspetti più belli del vivere a Berlino ma conoscere il tedesco aiuta a farsi strada in qualsiasi campo. «Ho cominciato a presentare le mie candidature presso vari teatri, mi sono proposto come attore ma i rifiuti non sono mancati. La mia conoscenza del tedesco, frutto di un corso di cinque mesi ma ancora a livello di base, è stata una delle cause principali» racconta Nicolò. «Il rovescio della medaglia è che la realtà multiculturale dell’ambiente teatrale non è d’intralcio ad un attore italiano che deve recitare in lingua tedesca. Il mio accento a volte è visto addirittura come punto a favore nell’approccio ad un testo».

«Tornare a Venezia? Col cavolo!»

«In Italia lavorare in teatro non è semplice. Tendono a prenderti in considerazione solo se sei già dentro il mondo dell’arte. Bisognerebbe offrire più opportunità ai giovani, investire su di loro come qui a Berlino. Noi della compagnia abbiamo tutti tra i venti e i quarant’anni, lavoriamo sotto contratto, con una sicurezza economica. C’è meritocrazia. In Italia, per gli attori, 1500 euro sono già tanti ed è difficile trovare opportunità soprattutto in una realtà piccola come Venezia».

I progetti futuri

Oltre agli spettacoli con Maurici Farré per il Theater an der Museumsinsel e ai nuovi appuntamenti con Attori per Caos, Nicolò sta preparando un progetto personale su Pirandello. Lo spettacolo, recitato in coppia con Manuela Porcu, prevede anche il coinvolgimento della giornalista catanese Margherita Ingoglia. «L’idea è di raccontare sul palco l’autore attraverso letture sceniche delle sue novelle più belle e tempi di dibattito». Non ci resta che vederlo in scena.

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