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Berlino progetta grandi magazzini dove comprare rifiuti trasformati in oggetti cool

Il Senato vuole aprire magazzini del riuso a Berlino rivolti a tutti i cittadini

Il Senato ha deciso di inaugurare a Berlino magazzini adibiti alla vendita oggetti usati per sostenere l’urgenza del Zero-Waste-Konzept. La creazione di questi spazi del riuso rientra nella nuova politica di limitazione degli sprechi e di attenzione all’ambiente della città. A differenza dei cosiddetti negozi sociali (Sozialkaufhäusern) rivolti per lo più alle classi più povere della popolazione, questi centri cercheranno di attirare tutta la popolazione. Come ha constatato Regine Günther, Senatrice per l’ambiente, i trasporti e la protezione del clima a Berlino ed esponente dei Verdi, lo scopo è rendere di tendenza l’acquisto in questi punti vendita dell’usato.

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Come gestirà questa iniziativa il Senato e qual è l’idea di fondo del progetto

L’amministrazione ha in programma di aprire almeno quattro magazzini del riuso a Berlino nei prossimi due anni. Entro la fine di Novembre 2019 inoltre renderà noto dove sorgeranno e come funzioneranno. Attualmente il Senato è alla ricerca di partner che possano prendere in gestione questi nuovi esercizi commerciali. Ad oggi è in corso una trattativa con l’impresa di pulizie della città (mit der Berliner Stadtreinigung). In questi negozi si venderanno e ripareranno mobili, apparecchi elettronici e stoviglie “di stile”. La Günther ha espresso l’idea secondo cui «ciò che non serve più a qualcuno, può servire a qualcun altro. Ciò che ha un difetto, non deve per forza essere gettato nella spazzatura. ma può essere riparato e riutilizzato».

La nuova politica di attenzione all’ambiente deve concretizzarsi soprattutto nella riduzione e gestione dei rifiuti

Le parole chiave di questa nuova direzione ambientale sono: limitazione dei rifiuti, riutilizzo e riciclo. La nuova politica nel concreto vuole dare indicazioni circa il corretto uso del bidone dell’organico, per una migliore separazione dei rifiuti alimentari e ridurre la spazzatura in città. «Le nuove direttive sui rifiuti non mirano ad eliminare i rifiuti ma a produrne sempre meno», ha riportato la Senatrice. Ciò che a suo avviso spesso manca, è l’informazione su come gestire i rifiuti, non la volontà di occuparsene del singolo cittadino.

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Immagine di copertina: USATO, ©kasjanf, CC0 on pixabay.