Ambiente, azienda berlinese regala tre giorni di ferie se non si prende l’aereo
WeiberWirtschaft: una start-up di Berlino impegnata nella lotta per diminuire le emissioni di CO2
La WeiberWirtschaft, azienda berlinese, offre tre giorni di riposo in più ai dipendenti a condizione che questi, per un anno, non prendano l’aereo. Katja von der Bey, direttrice della start-up, vuole incoraggiare le persone a rispettare il clima, scegliendo alternative, per i propri spostamenti, meno inquinanti. L’azienda ha sempre tenuto una policy piuttosto green: nel 1992, anno della sua creazione, i fondatori scelsero criteri eco-sostenibili per costruirne la sede.
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Viaggiare in treno: un’opzione alternativa all’aereo
«Vogliamo promuovere opzioni di viaggio più rispettose del clima», afferma Katja von der Bey, direttrice dell’azienda. Lo scopo è quello di indirizzare i viaggiatori a mezzi di trasporto diversi, che non devono essere per forza l’aereo: «ci sono tanti altri mezzi per spostarsi, a cominciare dal treno». L’aereo, è risaputo, è il metodo più veloce per spostarsi: l’azienda, essendone cosciente, vuole quindi offrire qualche giorno in più di ferie ai viaggiatori, che, in questo modo, potranno viaggiare anche più lentamente, per esempio su rotaia. L’idea è nata dalla direttrice della start-up, dopo un suo viaggio, in Costa Azzurra, fatto tutto con il treno. Sul sito web aziendale, inoltre, è possibile leggere dell’iniziativa.
Il 2% delle emissioni di CO2 mondiale è causato dal traffico aereo
Il numero di aerei nei cieli, dagli anni ’70, è in continuo aumento. Focalizzandoci nei sette anni che vanno dal 2010 al 2017, i voli sono passati da 2,6 miliardi a 4 miliardi. Il 2% delle emissioni di CO2 mondiali è attribuibile al traffico aereo. L’inquinamento climatico è un tema, oggigiorno, decisamente molto discusso, anche grazie alle azioni di Greta Thunberg. La ragazza, 16enne svedese, impegnata socialmente per combattere il cambiamento climatico, tra conferenze e scioperi per il clima, si sposta sempre con il treno. Con il suo operato, sta ispirando moltissime persone: il rifiuto di prendere un volo ha, ora, anche un nome. Flight shame, questo il termine coniato, che si riferisce al senso di vergogna dato dall’inquinamento prodotto viaggiando con l’aereo.
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Immagine di copertina: Valigie, ©tookapic, CC0