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10 donne che hanno cambiato la storia del Bauhaus

100 anni dalla fondazione della Bauhaus: la scuola che ha ripensato il design, unito le arti e accolto la genialità delle donne

La Bauhaus – scuola d’avant-garde tedesca –  (r)esistette per soli 14 anni: dal 1919 al 1933. Eppure cambiò le cose. Fu la prima istituzione a unire architettura, design e arti (simbolicamente rappresentate da tre stelle sulla torre dell’edificio). Chiusa e riaperta, per ragioni politiche, a Weimar, Dessau e Berlino, fu diretta da Walter Gropius, Hannes Meyer e Ludwig Mies van der Rohe. L’obbiettivo era ripensare il design, smettere di accettare le cose nel loro aspetto più banale e reinventare l’aspetto di oggetti d’uso quotidiano. I manuali d’arte si soffermano su nomi come Josef Albers, Paul Klee e Marcel Breuer, ma è interessante notare che anche le donne studiarono alla Bauhaus e contriburono a lasciarvi il segno. Di seguito 7 incredibili mini storie tutte al femminile.

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1) Anni Albers

Albers studiò presso la Scuola di Arti e Mestieri ad Amburgo. Nel 1922 arrivò alla Bauhaus, era già conosciuta per i suoi patterns dai motivi geometrici e astratti e approfondì il suo interesse per la tessitura. Nel 1933, quando il Nazismo salì al potere, emigrò negli Stati Uniti. Qui continuò il suo lavoro, aprendo uno studio proprio. Collaborò con compagnie internazionali di design e arredo come la Knoll. Raggiunse l’apice del successo nel 1949 quando il MoMa le dedicò una retrospettiva.

2) Gunta Stozl

Arrivò alla Bauhaus nel 1919. Stozl, sebbene fosse un’artista poliedrica, si dedicò maggiormente alla tessitura, anche perchè gli studi in architettura, design industriale e scultura erano riservati esclusivamente agli uomini. Assistette Marcel Breuer, tapezzando molti dei suoi pezzi d’arredamento e seguì diversi corsi tenuti da Paul Klee. Sposata con un compagno di corsi ebreo, fu obbligata a lasciare la Bauhaus con l’avvento del Nazismo e si trasferì in Svizzeria. Qui Stozl aprì un’attività propria come designer tessile.

3) Marianne Brandt

Marianne Brandt lottò per abbattere le descriminazioni di genere alla Bauhaus. Laszlo Maholy-Nagy, direttore della scuola, rimase impressionato dalle sue opere e le permise di frequentare un workshop sul metallo. Fu la prima donna a parteciparvi. Lavorò anche insieme a Stozl in un workshop tessile. Nel 1928 Brandt sostituì Maholy-Nagy come capo del workshop del metallo, continuando a creare prodotti innovativi e diventando una delle più celebri designer industriali.

4) Margarete Heymann

Margarete Heymann entrò alla Bauhaus spinta da un forte interesse per la terracotta e per la ceramica. Dopo un anno, abbandonò la scuola a cause delle limitazioni imposte alle donne. Non si sentiva pienamente realizzata. Continuò comunque a sperimentare con le ceramiche e dopo il suo breve perdiodo alla Bauhaus si trafserì con il marito in Inghilterra. I suoi lavori migliori migliori risalgono comunque al periodo tedesco.

5) Gertrud Arndt

Gertrud Arnt nutriva una forte passione per l’architettura. Dopo aver vinto una borsa di studio per poter studiare alla Bauhaus, si accorse che la scuola avebbe potuto darle una chance per poter inseguire la sua passione. Ma l’amministazione non volle lasciarle intraprendere il corso di architettura poichè riservato ai soli uomini. Così scelse di approfondire la tessitura. Dopo il diplona, Arnt abbandonò completamente il design tessile e si focalizzò invece sulla fotografia.

6) Benita Koch-Otte

Artista eccezionale del design tessile proveniente dalla Bauhaus, utilizzò le passate esperienze come insegnante di disegno, di design tessile e di educazione fisica come base per potersi esprimere nell’arte. Anche dopo gli studi alla Bauhaus, Koch-Otte rimase nella scuola come insegnante. È soprattutto celebre per la ricerca in tecniche innovative legate al tessile.

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7) Lou Scheper-Berkenkamp

Lou Scheper-Berkenkamp si iscrisse alla Bauhaus nel 1920. Completò gli studi e si concentrò sulla pittura di murales. Dopo il suo periodo alla Bauhaus, Scheper-Berkenkamp rimase nella scuola, dove curò soprattutto le esibizioni teatrali. In seguito pubblicò anche diversi libri per bambini e giocò un ruolo attivo nel rappresentare le donne nella Professional Association of Fine Arts (Associazione Professionale di Belle Arti).

8) Marguerite Friedlaender-Wildenhain

Fu un’artista americana che, frequentando la Bauhaus, si specializzò nello studio della ceramica. Studiò insieme a Klee e Kandinsky. Nel 1940, a causa della salita al potere del Nazismo e alle sue origini ebree, fu obbligata a trasferirsi negli Stati Uniti dove scrisse tre saggi che divennero molto influenti.

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Introducing our first female protagonist: Marguerite Friedlaender-Wildenhain, seen here in her studio at Pond Farm, California in 1952. . Expelled from the Bauhaus owing to her Jewish origins, Friedländer moved to the Netherlands with her husband in the early 1930s, and later to the United States, where she set up a pottery studio and focused on designing non-ornamental commercial ceramics. Contrary to the more technology-focused direction in which Gropius steered the school after 1925, she remained a life-long champion of handmade work and the connection between craft and art. She promoted technical skills and a love of craft, demonstrating that using handmade functional tableware contains the idea of a connection between artist and community, a link with other people rather than with factories, machines or corporations. #Margueritefriedlaenderwildenhain #bauhausceramics #bauhausfoundationtelaviv #ceramics #bauhaus #bauhauswomen #bauhaustelaviv #telavivbauhaus #bauhausdesign

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9) Ilse Fehling

Si immatricolò alla Bauhaus di Weimar nel 1920 e qui studiò soprattutto teatro. Durante il Nazismo molti suoi lavori vennero nascosti o distrutti, essendo considerati sotto l’etichetta di arte degenerata. Per sopravvivere iniziò a disegnare costumi da scena per la cinematografia del regime nazista.

10) Alma Siedhoff-Buscher

Alma Siedhoff-Busher studiò alla Bauhaus dal 1922 al 1927. Viene ricordata oggi soprattutto come creatrice di giocattoli. Il suo obbiettivo era studiare la creatività dei singoli bambini e ideare giocattoli originali adatti a ognuno di loro. Il suo piccolo gioco sulla costruzione delle navi è tutt’ora in produzione.

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Immagine di copertina: Bauhaus, © Tegula, CC0 on Pixabay