Quasi la metà dei film finora annunciati alla Berlinale 2019 sono diretti da donne. A Cannes furono il 14%
Con la 69esima edizione la Berlinale ha aumentato la presenza di donne che concorrono per l’Orso d’Oro
Con tre registe donne annunciate tra i primi sette nomi che concorreranno per l’Orso d’Oro, la 69esima edizione della Berlinale sarà caratterizzata da una nutrita presenza femminile, rispetto all’edizione 2018. La competizione sarà aperta dall’ultima opera della regista danese Lone Scherfig. L’austriaca Marie Kreutzer sarà in gara con Der Boden unter den Füßen (La terra sotto i miei piedi) dramma che racconta la storia di un potente uomo d’affari. La regista tedesca Angela Schanelec presenterà Ich war zuhause, aber (Ero a casa, ma), storia di una tredicenne che ritorna a casa dopo essere scomparsa in circostanze misteriose. Dopo questi primi nomi annunciati, si spera che le registe donne non siano in minoranza rispetto ai loro colleghi maschi. La Berlinale ha recentemente firmato la petizione 5050×2020, lanciata dopo il caso Weinstein, con cui si impegna a dare più visibilità alla componente femminile del mondo cinematografico. A questo progetto hanno aderito anche altri importanti festival cinematografici come Cannes, Venezia e Locarno. Da non dimenticare il fatto che, dopo Dieter Kosslick, la direzione artistica sarà affidata, oltre che all’italiano Carlo Chatrian, anche a Mariette Rissenbeek, prima donna che ricoprirà il ruolo di direttore esecutivo della Berlinale.
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Un cambio di rotta significativo rispetto alla 68esima Berlinale
Ma se guardiamo i registi che hanno partecipato alla precedente edizione della Berlinale, le quote rosa sicuramente non erano ben rappresentate come quest’anno. Su 19 film in concorso, solo 4 erano diretti da donne. Nonostante questa forte minoranza, l’Orso d’Oro era andato a Touch me not, strabiliante opera prima della regista rumena Adina Pintilie. La presenza di registe donne era stata ancora più bassa al festival di Cannes 2018, solamente 3 su 21 film in concorso. Anche i premi assegnati erano andati quasi esclusivamente a uomini, con l’eccezione del Prix du Scénario all’italiana Alba Rohrwacher per Lazzaro Felice e del Premio della Giuria a Capharnaum di Nadine Labaki. Dopo la Berlinale e la scelta di dare molto più spazio alle donne dell’ambiente cinematografico, non resta che sperare che anche le edizioni future di altri festival cinematografici seguano la stessa linea, non limitandosi a firmare una petizione.
L’Orso d’Oro alla carriera andrà a una delle più affascinanti attrici della storia del cinema
Anche la giuria avrà una guida femminile quest’anno. Se nel 2018 il presidente della giuria della Berlinale era stato il regista Tom Tywker, quest’anno sarà l’attrice francese Juliette Binoche. Ancora non si conoscono i nomi degli altri giurati ma è scontato che si segua il trend delle precedenti edizioni, in cui la giuria era composta da tre donne e da tre uomini. Anche l’Orso d’Oro alla carriera verrà assegnato ad una donna: l’attrice Charlotte Rampling. Alla protagonista di grandi classici come il controverso Il portiere di notte di Liliana Cavani o La Caduta degli Dei di Luchino Visconti sarà anche dedicata una retrospettiva in cui verranno proiettati alcuni dei film che la vedono protagonista e grazie ai quali è diventata una delle attrici più famose e apprezzate della storia del cinema. «Sono molto contento che quest’anno l’omaggio sia dedicato alla sublime Charlotte Rampling. È un’icona di un cinema eccitante e non convenzionale» ha dichiarato il direttore artistico della Berlinale Dieter Kosslick.
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Immagine di copertina: “Berlinale crowd” © Maharepa – CC BY SA 2.0