Angela Merkel: «La democrazia è protezione delle minoranze, libertà di stampa e indipendenza delle istituzioni»
La cancelliera tedesca in un’intervista tv scioglie alcuni dei più cruciali nodi politici attuali.
A inizio settembre in un’intervista all’ARD, il principale gruppo radiotelevisivo pubblico tedesco, Angela Merkel ha parlato in difesa dei principi democratici. La cancelliera ha sottolineato soprattutto la necessità di garantire l’autonomia del potere giudiziario. Si è esposta anche su temi caldi, a partire da immigrazione e pensioni fino al riscaldamento globale. Un’intervista estiva molto impegnativa, dunque, che mira a mettere in guardia i cittadini dal rischio di una possibile erosione della democrazia.
Il caso che ha scosso il panorama giudiziario tedesco
Un ragguaglio necessario quello della cancelliera tedesca soprattutto in seguito alla controversa vicenda del tunisino espulso dalla Germania, sospettato di essere stato la guardia del corpo di Osama bin Laden. L’espulsione di tale Sami A., ordinata dalle autorità di Bochum il 13 luglio scorso, ha suscitato moltissime polemiche in Germania. Il quarantaduenne avrebbe percepito indebitamente per anni un’assistenza sociale mensile sebbene la sua richiesta di asilo fosse stata respinta e lui fosse stato dichiarato una minaccia per la sicurezza pubblica. Tuttavia, una sentenza precedente aveva già stabilito che l’uomo non poteva essere espulso, considerato l’alto rischio di subire torture e trattamenti inumani una volta rientrato in Tunisia. La controversia è stata infine risolta dal tribunale amministrativo di Gelsenkirchen. É stato infatti stabilito che la città di Bochum deve, a proprie spese, riportare il cittadino tunisino nella Repubblica federale tedesca.
Le parole della cancelliera
«La democrazia è più di una semplice maggioranza. La democrazia è protezione delle minoranze, libertà di stampa, […] indipendenza delle istituzioni». Una democrazia, per essere completa, ha sostenuto la cancelliera, non può venire meno alla separazione dei poteri. Non può neppure esimersi dal rispetto di ogni suo cittadino. Non può, infine, mettere a tacere le opposizioni limitandone l’espressione. La cancelliera ha posto l’accento soprattutto sull’indiscutibilità delle sentenze giudiziarie. «Dobbiamo rispettare le decisioni della corte», ha affermato perentoriamente la cancelliera. Di certo, questa sua affermazione prende atto delle controversie suscitate dal caso Sami A., in cui lo stesso stato di diritto sembra essere stato messo in discussione.
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Pensioni e immigrazione
La cancelliera si è pronunciata anche su temi “caldi”, quali la riforma delle pensioni e immigrazione. Sul primo nodo, Merkel ha nuovamente respinto la proposta del SPD (Partito Socialdemocratico di Germania) che vorrebbe garantire la stabilizzazione delle pensioni fino al 2040. Allo stesso modo, per quanto riguarda il problema migratorio, la cancelliera ha bocciato apertamente il progetto di SPD. L’SPD aveva infatti proposto di concedere ai richiedenti asilo respinti ma che hanno trovato lavoro in Germania la possibilità di una residenza a lungo termine nel Paese. Questa possibilità, a detta della cancelliera, finirebbe per appiattire la differenza tra chi ha diritto all’ accoglienza e chi invece non ha i requisiti necessari a ricevere asilo.
Il cambiamento climatico
Dopo il caldo estremo e la siccità che hanno contraddistinto quest’estate, la protezione del clima è per la cancelliera un argomento da inserire sempre nell’ordine del giorno. «Dobbiamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati», ha sostenuto Merkel in riferimento agli impegni assunti dagli stati membri dell’ UE in tema di protezione ambientale. La cancelliera ha anche annunciato che il governo federale sta lavorando a una legge sulla protezione del clima. In particolare, si punterà molto sullo sviluppo della cosiddetta e-mobility, cioé sull’incremento e sulla diffusione delle auto elettriche, ha anticipato la cancelliera.
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L’ Europa
La cancelliera ha sottolineato che occorre ripartire dallo spirito di comunanza che è alla base dell’Unione. «L’abbiamo ereditato dai nostri predecessori, che avevano tutti ancora ben presente l’esperienza bellica, e noi che non abbiamo vissuto quell’esperienza di guerra, abbiamo il grande dovere e il grande compito di rendere quest’Europa un attore forte nel mondo, che sia in grado di garantire prosperità, pace e libertà».
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