Alla Berlinale arriva 1992, la serie tv con Accorsi sulla corruzione made in Italy
Correva l’anno 1992 quando Mario Chiesa, imprenditore milanese esponente del PSI, allora presidente del Pio Albergo Trivulzio, venne colto in flagrante mente accettava una mazzetta di sette milioni di lire da un imprenditore che voleva garantirsi l’appalto delle pulizie dell’ospizio. Fu questo il primo arresto dell’inchiesta “Mani pulite” che darà il via a Tangentopoli.
Lo scandaloso fatto di cronaca segnerà il destino dell’Italia e apre la puntata pilota della fiction italiana 1992, ideata e interpretata da Stefano Accorsi.
Il pilot introduce i personaggi principali intorno ai quali si svolgerà la serie di 10 puntate che verrà trasmessa in contemporanea in Italia, Germania, Inghilterra, Irlanda e Austria a fine marzo 2015.
Accorsi che si è ritagliato per sé la parte più cool della serie: è Leonardo Notte, un pubblicitario e consulente Mediaset con un oscuro passato, circondato da belle donne e con una figlia adolescente che piomba inaspettatamente nella sua vita da scapolo. L’agente di polizia Luca Pastore è interpretato dalla nuova promessa del cinema italiano Domenico Diele, che mosso da una tragica storia personale non si ferma davanti a nulla pur di incastrare l’imprenditore corrotto Michele Mainaghi (Tommaso Ragno) diventando il braccio destro di Antonio di Pietro (interpretato da Antonio Gerardi). Beatrice Meinaghi, interpretata da Tea Falco, è la tormentata Bibi, la figlia più piccola dell’imprenditore Meinaghi, che intreccerà una storia d’amore proprio con Luca, il poliziotto che vuole incastrare suo padre. La bella Miriam Leone, ex-Miss Italia, è la soubrette Veronica Castello che pensa a far carriera “ad ogni costo”, vendendosi a chiunque pur di arrivare a Domenica In e diventare la nuova Lorella Cuccarini, così diversa da sua sorella Giulia (Elena Radonicich) giornalista d’assalto. Infine Pietro Bosco (Guido Caprino) è un ex-militare di ritorno dalla guerra del Golfo, un orso buono che finirà per vendersi alla politica con la sua voglia di rivalsa su quanti non hanno mai creduto in lui.
Sullo sfondo dell’avanzata della Lega Nord di Umberto Bossi, l’incubazione di Forza Italia, Publitalia, Mediaset e i primi cellulari, lo scopo della serie non è quello di raccontare il punto di vista della corruzione di quegli anni, ma di portare alla luce tutti i fattori che hanno portato all’Italia come la conosciamo ora. «Non volevamo fare l’affresco di un’epoca ma entrare negli avvenimenti seguendo un solo anno, quello in cui tutto è cominciato», dichiara Lorenzo Mieli, re indiscusso dei format TV italiani. Lo stesso Accorsi continua dicendo: «Abbiamo scelto uno scenario mai raccontato, facendolo diversamente rispetto allo stile della fiction italiana cui siamo abituati».
Interessante è il modo in cui la TV viene mostrata e svelata proprio da una serie televisiva.
“Sai perché è nata Domenica in?”, chiede Notte alla sua amica Veronica “per far fronte alla crisi petrolifera e dare qualcosa agli italiani che non potevano più andare a spasso la domenica”.
Sulla scia di Gomorra, in una altrettanto corrotta Milano ma dalla violenza meno plateale e non visibile agli occhi di tutti, 1992 ha tutto il carattere della serie televisiva americana. Accolta benissimo alla Berlinale, in cui sono state mostrare le prima due puntate della serie, 1992 è certamente la nuova serie di successo made in Italy.
E noi? Non vediamo l’ora di vedere il seguito.