©Samuel Ferrara, CC0 

Le montagne di Harz e l’antica leggenda che ancora le ammanta di mistero

Il mistero delle montagne di Harz

Le montagne di Harz nella Germania settentrionale sono avvolte nel mistero. Sul loro conto si tramandano da secoli intriganti leggende di magia e streghe, tanto che anche Goethe ne rimase affascinato e vi ambientò parte del Faust, una delle sue immortali opere. Al centro della maggior parte dei racconti c’è Brocken, la cima più alta della zona. Per questo motivo, nel 1932 Harry Price, un debunker -demistificatore- e uno dei più famosi parapsiclogi di tutti i tempi, si recò sulla vetta per effettuare tutta la procedura necessaria per realizzare un sortilegio. Il suo intento era quello di dimostrare che nulla sarebbe accaduto. Ecco come è andata.

Come Price decise di svolgere il sortilegio nelle montagne di Harz

Price era entrato in possesso dell’High German black book – L’antico libro nero tedesco – , un manoscritto risalente al quindicesimo secolo, contenente le istruzioni per centinaia di sortilegi. Sfogliando le pagine della raccolta, rimase colpito da un incantesimo che prometteva di essere in grado di trasformare una capra in un giovane adulto. La formula avrebbe avuto effetto, però, solo se pronunciata durante una notte di luna piena, dalla cima di Brocken.

brocken, 1932

brocken, 1932

Il momento del sortilegio nelle montagne di Harz

La scena dell’incantesimo fu preparata con estrema attenzione, seguendo minuziosamente le istruzioni prescritte nel manuale. Il ragazzo doveva essere immobilizzato con un cavo di seta tenuto stretto da «una vergine pura di cuore, in indumenti perfettamente bianchi». I due dovevano recarsi al centro di un cerchio magico, disegnato nel terreno, in cui si doveva trovare acceso un fuoco con del legno di pino. Tutta l’area doveva, poi, essere aspersa con dell’incenso. Solo a quel punto, la vergine poteva far ruotare la capra tre volte su se stessa, gettare del vino sulla testa dell’animale e recitare la formula magica: «Procul O procul este profani—Begone, begone, ye profane ones».

Cosa accadde dopo la realizzazione del sortilegio delle montagne di Harz

L’esperiemento ovviamente non portò alla mutazoine in forma umana dell’animale, ma divenne un vero e proprio evento mediatico. Insieme a Price, infatti, ben 42 fotografi e 73 giornalisti seguirono la procedura. Per l’occasione, venne organizzato anche un film muto. Mentre colui che aveva organizzato il sortilegio credeva che in questo modo sarebbe stato in grado di neutralizzare le antiche credenze popolari per mezzo di una rigorosa riproduzione scientifica, la grande attenzione che il popolo tedesco pose all’evento dimostrò che i misteri delle montagne di Harz erano ancora vivi ed erano sentiti da un grande numero di tedeschi.

 

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 Immagine di copertina: ©Samuel Ferrara, CC0