Emil Nolde, La Fattoria Ardente. Per gentile concessione della Nolde Stifftung Seebüll

A Berlino la mostra su Emil Nolde, visionario espressionista tedesco

La mostra dedicata a uno dei più importanti rappresentanti dell’espressionismo (e non solo)

Più di 100 lavori del pittore tedesco-danese Emil Nolde, alcuni mai esposti in un museo, saranno al centro della mostra Emil Nolde – Eine deutsche Legende. Der Künstler im Nationalsozialismus (Emil Nolde – Una leggenda tedesca. L’artista durante gli anni del Nazionalsocialismo). I dipinti verranno esposti nelle sale dell’Hamburger Banhof, museo di arte contemporanea di Berlino, dal 12 aprile fino al 15 settembre. Organizzata in collaborazione con la Fondazione Nolde di Seebüll, la mostra sarà un’occasione unica per poter ammirare i lavori di uno dei più importanti e innovativi pittori espressionisti, che con il nazismo ebbe un rapporto ambiguo.

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In gioventù Emil Nolde aderì al partito nazionalsocialista

Il vero nome del pittore è Emil Hanse, il cognome Nolde fu scelto dall’artista in omaggio all’omonima cittadina, al confine tra Germania e Danimarca, in cui nacque nel 1867. Dopo aver studiato alla Scuola di Arti Applicate di Karlsruhe e insegnato disegno a Saint Gallen in Svizzera,   dal 1906 fu uno dei membri del rivoluzionario gruppo espressionista Die Brücke. Inoltre, collaborò con movimenti o collettivi di artisti che sconvolsero il mondo dell’arte, come la Secessione di Berlino o Der Blaue Reiter. Dal 1920 aderì al neonato partito nazionalsocialista, iscrivendosi alla sezione danese. Nolde non nascose mai il suo antisemitismo, cosa che lo portò a criticare alcuni suoi colleghi di origine ebraica. Considerava il movimento espressionista distintivo di uno stile esclusivamente tedesco, un’idea che, inizialmente, era condivisa anche da Goebbels, Ministro della propaganda nazista. Ben presto, però, i gusti dei massimi esponenti del partito nazista in fatto di arte cambiarono drasticamente. Auspicando a un ritorno alla bellezza delle opere classiche, Hitler bollò tutte le avanguardie storiche come arte degenerata, condannando così anche il lavoro di Nolde.

La mostra berlinese sarà una delle più complete esposizioni monografiche dedicate all’artista

Le oltre 100 opere esposte ripercorreranno tutta la produzione artistica di Nolde. I primi lavori sono caratterizzati da semplificate figure ai limiti del grottesco, anche se la sua ricerca lo porta a dare un fondamentale ruolo al colore nei suoi dipinti. Inizialmente si avvicina allo stile degli impressionisti, ma ben presto l’uso dei colori assume una carica emotiva molto più vicina al linguaggio stilistico espressionista, così come le figure umane da lui dipinte. Il suo viaggio in nuova Guinea, così come il contatto con le opere di Paul Gaugin lo fanno arrivare a un originalissimo stile: una fusione tra primitivismo ed espressionismo testimoniato da opere come Maschere e natura morta III, o Figura e maschera. Anche l’opera di Vincent Van Gogh ebbe una notevole influenza nel suo lavoro come si nota, ad esempio, nel dipinto I Girasoli. La mostra berlinese sarà un’ottima occasione per ripercorrere l’opera di uno tra i più importanti pittori tedeschi, un artista la cui produzione difficilmente può essere catalogata sotto un unico stile.

Verrà affrontato anche il rapporto di Nolde con il nazismo

Nella mostra verranno anche esposte alcune lettere scritte da Nolde in cui dichiarava le sue idee antisemite. Nei carteggi Nolde dichiarava che la sua arte era incompresa perchè la scena artistica era, secondo lui, dominata esclusivamente da pittori ebrei. Una convinzione che lo portò ad abbracciare le idee del partito nazionalsocialista. Nel 1933 fu anche ospite d’onore a una mostra voluta da Heinrich Himmler. Nel 1935 il museo di Essen, invece, acquistò più di 450 opere di Nolde per esporle nelle sue sale, un esempio di «pura arte tedesca». Ma, nel 1937, quasi tutti i suoi lavori vennero ritirati nei musei tedeschi per venire esposti nella mostra dedicata a quella che Hitler considerava arte degenerata. Nolde scrisse a Goebbels di smettere di gettare fango sul suo lavoro. In risposta a questa richiesta gli venne proibito di dipingere, un obbligo che Nolde non osservò, realizzando, di nascosto, una serie di quasi 100 acquerelli definiti dal pittore stesso «i miei quadri non dipinti». In realtà Goebbels stesso possedeva alcune opere di Nolde e Göring si assicuro alcuni dei migliori dipinti del pittore prima che fossero distrutti in un rogo, insieme ad altre opere di ‘artisti degenerati’. Nolde venne riabilitato dopo la fine della guerra, premiato anche alla Biennale di Venezia nel 1950, considerato vittima, anch’esso, dei nazisti.

Emil Nolde – Eine deutsche Legende. Der Künstler im Nationalsozialismus

12 aprile – 15 settembre 2019

Orari: da martedì a domenica 10:00 – 18:00, lunedì chiuso

Prezzo dei biglietti: intero 8 €, ridotto 4 €

Hamburger Bahnhof – Museum for Contemporary Art – Berlin

Invalidenstraße 50-51

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Berlino Schule tedesco a Berlino

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Immagine di copertina: Emil Nolde, La Fattoria Ardente. Per gentile concessione della Nolde Stiftung Seebüll