Volkswagen e sindacati trovano l’accordo: esclusi licenziamenti e chiusure di stabilimenti
Volkswagen e i sindacati: un accordo storico per il futuro dell’azienda e dei lavoratori
Dopo 70 ore di intense trattative, Volkswagen e il sindacato dei metalmeccanici tedeschi IG Metall hanno raggiunto lunedì 23 un accordo.
Il risultato pone le basi per una ristrutturazione senza precedenti nel settore automobilistico tedesco scongiurando licenziamenti obbligatori e chiusure di stabilimenti fino al 2030.
Le basi dell’accordo tra Volkswagen e sindacati
L’accordo prevede che i 35.000 posti di lavoro destinati a essere eliminati entro il 2030 saranno aggirati attraverso prepensionamenti e uscite volontarie, senza ricorrere a licenziamenti diretti.
Oltre a questo Volkswagen si è impegnata a mantenere gli stabilimenti operativi, garantendo un piano per il riadattamento delle linee produttive in base alle nuove esigenze del mercato. “Abbiamo trovato una soluzione solida in condizioni economiche difficili”, ha commentato Daniela Cavallo, presidente del consiglio di fabbrica di Volkswagen.
La trasformazione degli stabilimenti
Il piano di ristrutturazione coinvolge diversi impianti tedeschi:
- Wolfsburg: la produzione della Golf sarà trasferita in Messico dal 2027, lasciando spazio alla futura ID.Golf, prevista per il 2029 e basata sulla piattaforma SSP.
- Emden: continuerà a produrre i modelli ID.7 e ID.4, con un ulteriore ampliamento previsto dal 2027.
- Braunschweig e Kassel: si concentreranno sulla produzione di componenti per veicoli elettrici.
- Dresda: subirà una revisione completa per ospitare un nuovo progetto a partire dal 2026.
- Osnabrück: prolungherà la produzione della T-Roc Cabrio almeno fino al 2027.
Moderazione salariale e risparmi
Per finanziare la transizione, i lavoratori hanno accettato la sospensione temporanea degli aumenti salariali fino al 2030, con il ripristino completo a partire dal 2031. I bonus saranno ridotti nei prossimi anni, ma Volkswagen si impegna a mantenere un’occupazione stabile e a sostenere i costi di riqualificazione del personale.
La strategia elettrica di Volkswagen
L’azienda punta a consolidare la sua posizione nel mercato delle auto elettriche, investendo nella piattaforma SSP, che debutterà nel 2028. Questo sistema promette maggiore flessibilità e integrazione tra hardware e software, rappresentando un passo avanti rispetto alle attuali piattaforme MEB e PPE.
Volkswagen prevede risparmi annuali di 15 miliardi di euro grazie all’ottimizzazione dei costi e al trasferimento della produzione della Golf in Messico, dove il costo del lavoro è significativamente più basso rispetto alla Germania.
Il sindacato IG Metall ha sottolineato che il “made in Germany” rimarrà centrale per la strategia aziendale, in particolare per i modelli di alta gamma e per la nuova generazione di veicoli elettrici.
Reazioni e prospettive
L’accordo è stato accolto con favore dalle parti coinvolte. “Abbiamo dimostrato che è possibile garantire il futuro senza sacrificare i lavoratori”, ha dichiarato Thorsten Gröger, capo negoziatore di IG Metall.
Rimangono le sfide: Volkswagen dovrà affrontare una crescente concorrenza dai produttori cinesi e statunitensi nel mercato delle auto elettriche in un contesto generale più che mai difficile da prevedere. Per quanto gli accordi firmati sembrano sicuri, non è detto che debbano essere ridiscussi prima del previsto.
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