Un ragazzino di Berlino è stato costretto a cambiare scuola per una ragione che mette i brividi

A Berlino un ragazzino ebreo ha dovuto lasciare la scuola che frequentava a causa di continue e violente discriminazioni da parte dei compagni.

Si intitola Weil Du Jude bist (tradotto “Perché sei ebreo”) il documentario della regista Katrin Sandmann trasmesso da Arte che racconta la storia di un ragazzo 14enne di Berlino che quest’anno è stato costretto a ritirarsi da scuola per le discriminazioni e le persecuzioni subite a causa della propria religione. Oscar, questo lo pseudonimo attribuito al ragazzo nel documentario, aveva apertamente dichiarato a lezione di essere ebreo. Da quel momento nulla è più stato come prima. Il migliore amico di Oscar ha interrotto il loro rapporto. Altri compagni hanno iniziato a tormentarlo e picchiarlo finché i genitori hanno deciso di ritirarlo da scuola in quanto la struttura non era in grado di garantire la sicurezza del ragazzo. Oltre a presentare l’antisemitismo come un problema presente nella Germania moderna, il documentario di Sandmann si concentra sulla matrice del fenomeno, sottolineando quanto oggigiorno non si tratti soltanto di antisemitismo di destra, come si tende spesso a credere: nel caso di Oscar tutti i compagni che si sono macchiati di mobbing antisemita nei confronti del ragazzo sono musulmani.

I fatti

Le discriminazioni nei confronti di Oscar sono andate avanti per mesi, intensificandosi sempre più. Un giorno i compagni lo hanno minacciato con una pistola giocattolo, simulando un’esecuzione con tanto di arma puntata alla testa. Per i genitori di Oscar, Gemma e Wenzel Michalski, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Wenzel Michalski, che in Germania lavora come direttore di Human Rights Watch, ha affermato di rivivere ora con suo figlio quello che da ragazzo aveva sperimentato sulla propria pelle, ovvero emarginazione e discriminazione per il semplice fatto di essere ebreo. Ancora prima dei genitori, cresciuti nella Germania del secondo dopoguerra, i nonni di Oscar sono scampati all’Olocausto. Oscar rappresenta dunque la terza generazione della famiglia costretta a vivere l’incubo dell’antisemitismo. Oggi Oscar frequenta il liceo ebraico Moses Mendelssohn di Berlino. Stando a quanto dichiarato dal preside dell’istituto, ogni anno la scuola viene scelta da 8 o 9 nuovi alunni che in altre strutture hanno subito discriminazioni a sfondo antisemita. Wenzel Michalski non avrebbe voluto trasferire Oscar in un istituto ebraico: «Così si contribuisce alla ghettizzazione e all’emarginazione. Inoltre la scuola viene sorvegliata dalla polizia, il che non rappresenta una sana quotidianità per i ragazzi» ha dichiarato.

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Le reazioni

Il preside della scuola di Friedenau che Oscar ha dovuto lasciare si è detto convinto di aver fatto tutto il possibile: «Una scuola non può garantire la sicurezza di un alunno al 100%» ha dichiarato. E pensare che l’istituto prende parte al programma federale di tolleranza “Scuola senza razzismo – Scuola con coraggio”, una delle ragioni per cui la famiglia di Oscar l’aveva scelto per il figlio: il programma della scuola prevede infatti workshop interreligiosi e incontri di prevenzione al razzismo. Quando il caso di Oscar è salito agli onori della cronaca lo scorso aprile, i genitori degli alunni dell’istituto hanno espresso la propria indignazione in una lettera alla scuola, ma sembravano più preoccupati dell’immagine dell’istituto stesso piuttosto che delle sorti del ragazzo coinvolto e della drammatica portata del problema. La stessa direttrice del progetto “Scuola senza razzismo” ha tentato di minimizzare la vicenda sostenendo che i casi di antisemitismo nelle scuole sono sporadici e che insulti come “porco ebreo” vengono solitamente pronunciati dagli alunni senza contesto.

L’antisemitismo in Germania

Come riportato da Frankfurter Allgemeine Zeitung sono 1.300 i casi di aggressioni antisemite registrati in Germania lo scorso anno, ma la cifra esatta potrebbe essere decisamente più alta: una larga fetta di reati a sfondo antisemita non può infatti essere rilevata perché non sussistono denunce. Le statistiche riferite al primo semestre del 2017 testimoniano inoltre che il numero degli episodi di antisemitismo in Germania è in crescita. Come menzionato nel documentario Weil Du Jude bist, a macchiarsi di questo tipo di reati sono prevalentemente estremisti di destra, ma le istanze antisemite vengono portate avanti anche da critici di Israele e musulmani estremisti. Tuttavia l’antisemitismo islamico viene oggi di rado tematizzato, nel timore di alimentare cliché anti Islam in un periodo storico di massiccio afflusso verso l’Europa di migranti e rifugiati dal Medio Oriente.

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Foto di copertina: urban_views-427 © perceptions (on & off) CC BY-ND 2.0