Un pezzo di Germania Est esiste ancora e si trova a due passi da Cuba
L’Isola di Ernst Thälmann, l’omaggio di Cuba alla Repubblica Democratica tedesca
Siamo a Berlino Est, il 19 giugno 1972. Fidel Castro firma un comunicato e consegna a Erich Honecker, allora segretario generale del Comitato Centrale del Partito di Unità Socialista di Germania, una mappa, indicando un’isola cubana. É l’Isola di Ernst Thälmann nei Caraibi, a migliaia di chilometri di distanza da Berlino.
La sopravvivenza della DDR
Dopo l’apertura delle frontiere tra Ungheria e Austria avvenuta l’11 settembre 1989, la caduta del Muro di Berlino del 9 novembre 1989 segnò definitivamente l’inizio della fine della Repubblica Democratica Tedesca. La riunificazione tra le due Germanie avvenne ufficialmente il 3 ottobre del 1990, dopo che nell’agosto dello stesso anno era stato firmato il Trattato di unificazione. Si trattò nei fatti dell’annessione alla Germania Ovest dei cinque Länder della Germania Est e di Berlino Est. Sembrerebbe che la storia della DDR finisca qui. In realtà, invece, un suo frammento sopravvive ad ovest della Baia dei Porci di Cuba. Si tratta di un’isola cubana lunga 15 chilometri e larga 500 metri, situata nel Golfo di Cazones. Porta il nome del politico comunista e attivista tedesco Ernst Thälmann.
Chi era Ernst Thälmann
Ernst Thälmann era un operaio, nato ad Amburgo il 16 aprile del 1886, iscritto al Partito socialdemocratico a partire dal 1903. Entrò in collisione con il leader del partito, Friedrich Ebert, quando decise di sostenere lo sforzo bellico durante il primo conflitto mondiale. Thälmann combatté comunque sul fronte occidentale ma tornato in Germania, aderì al Partito Socialista Indipendente che finì per fondersi con il partito Comunista Tedesco nel novembre del 1920. Thälman divenne ben presto figura di spicco all’interno del partito, assurgendo a membro del comitato centrale nel 1923. Fu eletto al Reichstag e incontrò Lenin nel corso della Terza Internazionale, in qualità di rappresentante del Partito Comunista Tedesco. Nel 1925, Thälmann si candidò alla presidenza tedesca. Le elezioni furono però vinte dal conservatore Paul von Hindenburg. Di fronte al successivo affermarsi del potere di Adolf Hitler, nel gennaio del 1933, Thälmann propose, invano, uno sciopero generale che coinvolgesse sia il Partito comunista che il Partito socialdemocratico. Dopo l’incendio del Reichstag, il 27 febbraio del 1933, i nazisti del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori misero in atto un’ondata di violenza feroce contro membri del Partito Comunista. Thälmann fu arrestato e imprigionato il 3 marzo 1933. Dopo oltre undici anni di isolamento, venne infine giustiziato nel campo di concentramento di Buchenwald il 18 agosto 1944.
La dimenticata isola di Ernst Thälmann
Prima del 1972, quando il leader cubano Fidel Castro, in visita a Berlino Est, la “donò” ai compagni della DDR, l’isola portava il nome di Cayo Blanco del Sur. Senza neppure l’ombra di un essere umano, l’isola ospita una barriera corallina, iguane e altri esemplari di specie in via di estinzione. L’omaggio, ufficialmente registrato nel Decreto del Presidente della Repubblica di Cuba 3676/72, fu suggellato da una cerimonia tenutasi sulle coste meridionali dell’isola. In questa occasione, l’ambasciatore della Germania dell’Est inaugurò un busto in pietra ritraente Thälmann. Il punto in cui fu eretto il busto prese il nome di Playa República Democrática Alemana, ovvero Spiaggia Repubblica Democratica Tedesca. Nei documenti che sancirono la riunificazione delle due Germanie, non fu fatta menzione dell’Isola di Ernst Thälmann. Soltanto nel 2001, è riemerso il problema della proprietà dell’isola, in seguito ad un’inchiesta condotta da un giornale online tedesco che ha pubblicato un rapporto in cui se ne asseriva l’appartenenza alla Germania. Nel frattempo, l’uragano Mitch aveva rotto e rovesciato il busto di Thälmann. Cuba aveva però reagito negativamente all’articolo, parlando soltanto di un dono “simbolico”. Anche l’allora Ministero degli Esteri tedesco convenne con le autorità cubane che l’accordo del 1972 si risolvesse in un semplice “cambio di nome”. Nessuno dei due Stati ha più riaperto la questione. Oggi, l’isola mantiene ancora il nome attribuito nel 1972 e i più curiosi possono anche mettersi in viaggio per visitarla. Tuttavia, è bene dirlo subito: l’isola non ha un molo ed è raggiungibile soltanto in barca.
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Foto copertina:©Peter Koard, Castro, Landkarte Kubas überreicht,CC-BY-SA 3.0.