La Stadtbad Prenzlauer Berg, l’ex piscina di fine ‘800 diventata polo culturale
Alla fine dell ‘800, Berlino è in rapida crescita, in quella che è attualmente l’area del quartiere di Prenzlauer Berg, si decide di porre rimedio alle pessime condizioni sanitarie con la costruzione di un bagno pubblico: Volksbad. La quasi totalità delle abitazioni degli operai, se anche avevano il lusso di un avere un impianto idraulico interno, erano dotate solo di un bagno condiviso nelle scale, per questo motivo nel Volksbad oltre alla piscina, vengono costruiti una serie di piccoli bagni a uso privato.
Il progetto della piscina di Prenzlauer Berg, in stile rinascimentale tedesco, è ad opera di L. Hoffmann, architetto e commissario all’urbanistica di Berlino, i lavori di costruzione terminano nel 1902. L’assoluta funzionalità costruttiva e l’attenzione per i dettagli decorativi dello scultore O. Lessing, fanno della Stadtbad di Oderberg Straße uno dei più interessanti edifici pubblici dei primi del Novecento. L’impianto principale oltre le sale da bagno e le sale d’attesa al primo livello, ospita ai piani superiori, gli appartamenti per gli insegnanti della Gemeindedoppelschule, scuola disegnata sempre da Hoffman.
Poiché i danni causati dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale non sono ingenti, torna a svolgere la sua originale funzione nella Berlino Est post-divisione, continuando a rappresentare non solo una soluzione pratica alla mancanza di servizi igienici privati, che ancora scarseggiano nelle abitazioni, ma anche e sopratutto un luogo d’incontro. Nonostante i tentativi fatti per mantenere agibile la struttura, aggiungendo all’impianto originale una sauna un nuovo sistema di riscaldamento, le crepe nei soffitti a volta e nel pavimento, portano alla chiusura definitiva della piscina.
Dopo la “Wende” (Riunificazione), per iniziativa di privati cittadini che chiedono il ripristino dello stabilimento, vengono riaperti i bagni e la sauna, purtroppo però, tutte le proposte di piano di riuso falliscono a causa degli elevati costi di ristrutturazione, l’impianto rimane così inutilizzato dal ’97. Nel 2000 l’associazione di cittadini diventa un vero e proprio consorzio, con 20 soci fondatori che arrivano a 1000 membri in soli 2 anni. Nonostante la fondazione riesca ad acquistare l’edificio nel 2007, essendo i costi di ripristino impossibili da sostenere, il piano di recupero viene bocciato dal dipartimento per lo sviluppo urbano di Berlino.
Per coprire i costi di gestione dell’edificio, gli spazi della Stadtbad iniziano ad essere adoperati per organizzare eventi culturali, costi che, dal 2011, sono a carico della scuola di lingua GSL, nuova società proprietaria dell’intera area, con sede proprio dove sorgeva l’antica scuola progettata da Hoffmann. La società, che si propone di ristrutturare anche l’impianto dell’antica piscina, riceve l’approvazione per piani di costruzione di un hotel con immancabile Spa-centro benessere, a condizione che alcune parti della struttura rimangano accessibili al pubblico. I lavori sono già iniziati e ad oggi è difficile anche solo poter apprezzare la facciata dell’edificio, ne aspettiamo il termine per valutare il progetto finale.
Ricerche a cura di Z. Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer che organizza periodicamente visite guidate ed esplorazioni urbane.
Foto: Dario Laganà | blog: Elephant in Berlin