Sono di un designer italiano i nuovi flyer del Berghain: «Descrivo un luogo senza inibizioni»
«il Berghain? Per me, come per tanti altri creativi, non è solo un club, ma anche una fonte di ispirazione artistica con la sua libertà dalle inibizioni e dalle regole del “mondo esterno”. È un po’ l’essenza della vita notturna berlinese, e lì trovi un’atmosfera speciale, fatta di energia quasi negativa, dark, di feste che si prolungano per giorni interi. È un posto interessante anche a livello antropologico: chi va lì, si sente libero». A dirlo è Nicola Napoli, visual designer e architetto salernitano di stanza a Berlino e autore dei nuovi flyer per la programmazione di ottobre del club. Per Nicola disegnare il tempio berlinese della techno non è una novità: due anni fa l’illustrazione della coda per superare la selezione all’ingresso aveva fatto il giro del web. Stavolta i suoi splendidi artwork, ispirati agli Arcani Maggiori dei tarocchi, sono stati selezionati dal Berghain perché capaci di interpretarne al meglio una filosofia fatta di disinibizione, carpe diem e libertà.
Il progetto. «La serie, otto tarocchi in tutto, non mi è stata commissionata direttamente dal Berghain ma è in realtà un progetto personale a cui ho iniziato a lavorare prima di presentarla all’Art Director del club», spiega Nicola a Berlino Magazine. «Il Berghain collabora mensilmente con varie categorie di artisti (fotografi, pittori, illustratori, grafici) per realizzare i suoi famosi flyer design ma lascia sempre molta libertà riguardo al tema trattato e al modo di svilupparlo. Ovviamente il risultato deve essere attinente alla filosofia del club e alla sua estetica. Nel mio caso specifico l’idea dei tarot è collegata al mondo del clubbing e al “vivere il momento”, in quanto la lettura dei tarocchi non è considerata una predizione del futuro bensì un’analisi del presente».
I tarocchi. Negli artwork sono molto evidenti gli spunti mitologici e le allegorie classiche (ad esempio quella della Morte), ma riletti in una chiave molto sensuale e con una caratterizzazione gay e fetish. «Per la realizzazione di questa serie ho studiato un po’ di materiale sulla storia dei Tarocchi, rifacendomi soprattutto al libro The Way of Tarot di Alejandro Jodorowsky; la simbologia usata negli artwork è quindi la stessa presente nella rappresentazione classica da cui ho preso spunto. In alcune carte tuttavia ho optato per una visione più contemporanea di concetti universali quale ad esempio l’Amore, cercando di rompere gli schemi classici: chi ha detto che gli amanti devono essere per forza un uomo e una donna? E poi, devono essere necessariamente due?». Di seguito vi presentiamo le carte, che rappresentano nell’ordine: la Morte, il Diavolo, l’Imperatrice, l’Appeso, gli Amanti, la Forza, la Torre, la Ruota della Fortuna. Tre degli otto artwork sono disponibili sull’online-shop del designer in un’edizione limitata di 150 copie.
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Il rapporto con il Berghain. «Al Berghain ogni tanto continuo ad andarci, anche se col passare del tempo la frequenza va diminuendo sempre più. È vero che il locale, come d’altronde un po’ tutto qui a Berlino, negli ultimi anni ha perso parte del suo originale spirito underground diventando una meta turistica conosciuta un po’ ovunque (nonostante le mille leggende metropolitane su quanto sia difficile entrarci, che invece di dissuadere i visitatori ne attraggono ancora di più). In ogni caso resta sempre il club più unico e divertente di Berlino ed è raro tornare a casa delusi. Il Berghain resta sempre il Berghain!».
Il lavoro freelance a Berlino. «Berlino è una città molto aperta, soprattutto nei confronti dei creativi. Qui posso sperimentare senza sentirmi censurato. Al di là dell’ispirazione offerta dalla città, il sistema tedesco agevola moltissimo gli illustratori come me, che nel 99% dei casi sono liberi professionisti. Ti permette di iniziare a piccoli passi, così come ho fatto io, senza sommergerti di tasse e costi difficili da sostenere se sei ancora agli inizi. Credo che questo sia un dettaglio non da poco perché offre una possibilità di crescita anche a persone che non hanno una “base” iniziale. In Italia e in altri paesi europei purtroppo la situazione allo stato attuale è molto diversa».
Berlino e il futuro. «Berlino sta cambiando, nel bene o nel male ma comunque molto velocemente. Negli ultimi cinque anni si sono registrati affitti sempre più alti, maggiore attenzione dei media sulla città, immigrazione in crescita e lo slogan spesso abusato: “qui è tutto cool”. Così la capitale rischia di tradire sé stessa. In ogni caso la considero ancora una città speciale e l’unico posto in cui al momento mi immagino di poter vivere. Il futuro? Non saprei, diciamo che preferisco concentrarmi sul presente – che poi è anche la filosofia dei Tarocchi».
Nicola Napoli, 32 anni, salernitano, è uno dei visual designer (ma è anche architetto) più celebri tra chi, Berlino, la conosce soprattutto per la sua vita notturna. La sua illustrazione della coda del Berghain ha fatto il giro del web diventando un vero e proprio fenomeno virale. Lui a Berlino ci è arrivato per scelta, sei anni fa, dopo aver già trascorso un bellissimo Erasmus nella capitale tedesca. Qui ha lavorato per progetti editoriali come Vice, per club (SchwuZ e Golden Gate) per aziende commerciali (Adidas) e artisti (la cantante Dena) finché non è stato notato dall’art director del Berghain/Panorama Bar che, complice la già citata immagine sulla fila, gli ha chiesto di realizzare flyer del club. Parallelamente Napoli realizza illustrazioni per mostre spaziando tra generi e quartieri berlinesi.