Ritiro degli artisti dal CTM
Gli artisti si ritirano dal CTM Festival di Berlino come atto di solidarietà verso la comunità palestinese
Sempre più artisti scelgono di ritirarsi dal famoso festival incentrato sulla musica elettronica di Berlino, il CTM. Il sabotaggio deriva dal sostegno degli artisti e operatori culturali verso i Palestinesi che stanno affrontando il genocidio a Gaza.
Nelle ultime settimane a Berlino, si sono verificate molte manifestazioni e proteste pro Palestina, nelle quali i partecipanti chiedono il cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, mentre sventolano bandiere palestinesi.
Questi movimenti, che raccolgono sempre più simpatizzanti, vengono repressi da parte della polizia tedesca. Ciò ha dato origine a un clima di soppressione nel quale gli artisti non si sentirebbero a loro agio.
In un clima così teso, non poteva passare inosservato nemmeno la dichiarazione del Senato di Berlino, che non ha fatto che acuire il nervosismo. Gli artisti ed operatori culturali ora, per ottenere finanziamenti da parte dello Stato, devono impegnarsi a rispettare la definizione di antisemitismo dell’IHRA, l’International Holocaust Remembrance Alliance. In oltre 4000 hanno già firmato una petizione contro questo requisito, sostenendo che impedisca la libertà artistica.
Il boicottaggio
L’appello al boicottaggio è stato lanciato da Strike Germany, un’iniziativa che chiede agli “international cultural workers to strike from German cultural institutions… (and) refuse the German cultural institutions’ use of McCarthyist policies that suppress freedom of expression” (ai lavoratori internazionali della cultura di scioperare dalle istituzioni culturali tedesche… (e) rifiutare l’uso da parte delle istituzioni culturali tedesche di politiche maccartiste che reprimono la libertà di espressione) con un’attenzione particolare sulla situazione in Palestina.
Lo scopo è proprio quello di ostacolare ogni collaborazione con le istituzioni culturali tedesche finanziate dallo Stato, in questo caso, coinvolto nel soffocamento delle recenti manifestazioni. E il CTM è uno di questi casi.
Gli artisti che si sono ritirati
Sono ormai più di 850 gli artisti ed operatori culturali che man mano hanno deciso di appoggiare la causa di Strike Germany, ritirandosi dalla line-up. Tra questi, possiamo citare Jyoty e Manuka Honey, entrambi tra i DJ previsti al Berghain nella serata di apertura al festival, continuando con DJ Kampire, Scratcha DVA, Yas Meen Selectress e tanti altri.
Non solo, anche artisti del calibro di Bill Kouligas, fondatore dell’etichetta PAN, Kelman Duran, Van Boom, Asmara e WTCHCRFT hanno firmato la lettera aperta di Strike Germany.
La notizia del ritiro arriva dalla pagina Instagram di Ravers For Palestine, un profilo atto a sensibilizzare i cittadini in merito alla gestione da parte del Governo tedesco della questione palestinese e che segue principalmente tre obiettivi: “protecting artistic freedom; focusing on the fight of combating anti-semitism(…); and combating structural racism (proteggere la libertà artistica; concentrarsi sulla lotta all’antisemitismo (…) e combattere il razzismo strutturale).
La controversia non si limita ai confini tedeschi: il festival newyorkese Dwellers, da sempre sostenitore delle radici nere della musica elettronica, dopo aver ospitato un’intera line-up di artisti di colore al Berghain e Panorama Bar a fine marzo 2023, ha confermato di non tornare per il 2024.
Il festival e il suo rapporto con lo sciopero degli artisti
Il CTM festival è un evento basato sulla musica elettronica ed arti visive e si tiene ogni anno a Berlino dal 1999. L’edizione del 2024 si svolgerà da venerdì 26 gennaio a domenica 4 febbraio in varie località della città, a partire dal Berghain, al Silent Green, OXI, RSO.Berlin e altre sedi ancora.