Cittadini contro Berlino: la piscina ora spazio culturale di Lichtenberg non deve chiudere
Ci sono dei luoghi che rimangono nel cuore e ci sono dei progetti indipendenti di cittadini caparbi, che non smettono di credere nel sogno di volersi riappropriare dei propri spazi pubblici: in questo i tedeschi sono da ammirare ed emulare.
L’oggetto in questione è la piscina pubblica di Lichtenberg, abbandonata e inattiva da oltre 23 anni, dove l’associazione Stadtbad Lichtenberg e.V., dopo svariate controversie, ha allestito una mostra all’interno del foyer, che racconta la storia di questo affascinante edificio e propone nuove idee per il futuro; lo fa per sensibilizzare i residenti ed invitarli a partecipare attivamente al tentativo di salvare l’impianto da “possibili” speculazioni e trasformazioni inadeguate.
Gli abitanti di Lichtenberg rivogliono la loro piscina, richiesta più che leggittima.
Le piscine di Wedding e quella di Prenzlauer Berg sono ormai famose a Berlino per le mostre d’arte, i mercati e gli eventi coinvolgenti che vengono organizzati o per i progetti futuri, ma c’è un altro gioiello nascosto nella capitale tedesca che meriterebbe senz’altro di essere ripristinato e rivalutato: la Hubertusbad di Lichtenberg, soprannominata con affetto Hupe (dal nome della via sulla quale è l’ingresso principale).
Il progetto dell’edificio è datato 1928: ad inizio ‘900 si presenta la necessità di sopperire alla mancanza di bagni privati con quelli pubblici, così che ogni quartiere fu dotato di una piscina pubblica. Già il primo impatto con la facciata è forte, lì spiccano quattro figure cinetiche di tuffatori, opera dello scultore L. Isenbeck. Una scalinata conduce poi all’ingresso principale e da qui alla sala di ceramiche blu, con i bellissimi soffitti decadenti e oramai sbiaditi di ocra e marrone, un vero spettacolo per gli occhi.
All’epoca dell’inaugurazione, era considerato uno dei più moderni impianti d’Europa; comprendeva, oltre alle due piscine, sale da bagno private con idromassaggio, una palestra, una terrazza solarium e le saune con installazioni tecniche innovative. Dello stesso architetto era anche il progetto dello stabilimento balneare (che si trovava quasi di fronte al Sisyphos) sul lago Rummelsburger, la Freibad Klingenberg, costituito da tre diverse piscine riscaldate nei mesi più freddi con il calore di scarto della centrale elettrica adiacente.
L’impianto, che venne in parte danneggiato dai bombardamenti, risultava ancora funzionante alla fine del secondo conflitto mondiale, tanto che lo SMAD (amministrazione militare sovietica) ne permise l’uso parziale, nonostante la mancanza di fornitura di acqua calda, occupando però alcune sale come magazzini di patate.
Solo nel ’48, quando le autorità sovietiche istituirono la costituzione di società di squadre sportive, la piscina tornò ad essere adoperata per la preparazione atletica alle gare e per le le lezioni di nuoto obbligatorie per i ragazzi della DDR.
Dopo la caduta del muro, nonostante rappresentasse una delle strutture sportive più importanti di Berlino Est, per problemi stutturali e di impianti non più funzionanti, la Hubertusbad chiuse definitivamente le porte nel 1991 con grandissima delusione dei residenti.
Negli anni si sono susseguite differenti iniziative per riabilitare la struttura, tra le quali una raccolta fondi che non portò ad alcun risultato. La piscina rimase abbandonata fino a due anni fa, quando, il Sindaco del distretto Geisel e la deputata Monteiro, si fecero promotori dell’iniziativa: “Licht an im Hubertusbad!“ organizzando incontri per attirare l’attenzione dei media e raccolsero firme per utilizzare di nuovo questi spazi, ottenendo l’uso a contratto del foyer.
La struttura però rimane ancora di fatto inattiva, benchè una parte sia stata messa in sicurezza, e l’associazione di cittadini Stadtbad Lichtenberg e.V. usi (abbia usato, è il caso di dire) il foyer per promuovere una sua riapertura con eventi come quello dei “Tag des Offenen Denkmals”, la giornata di apertura al pubblico di monumenti, solitamente non accessibili. Invece arriva lo sfratto esecutivo. Esecutivo dal 30 Novembre, comunicato direttamente dal Fondo immobiliare di Berlino, con fumose motivazioni, appare chiara solo una cosa: “Una procedura di gara non è ancora prevista” dice Hofmann, presidente dell’associazione, il quale termina fiducioso: “Ci auguriamo si svolga tutto attraverso un processo trasparente e con criteri obbligatori definiti”. Purtroppo però, si sa bene chi vince a questo gioco.
Il futuro di questo bellissimo impianto della prima metà del ‘900 è più che incerto, ne seguiremo, come sempre, i risvolti e vi terremo aggiornati.
Indirizzo: Hubertusstrasse 49
foto | Stefano Corso
Ricerche a cura di: Z.Munizza, responsabile del progetto Berlino Explorer, che organizza periodicamente esplorazioni urbane e guide tematiche alla città. A breve in programma un itinerario alla scoperta del quartiere Lichtenberg, per informazioni contattare z.munizza@berlino-explorer.com