«Perché io italiana ho deciso di scrivere un libro su Berlino»
Berlino rappresentata come «un enorme laboratorio di lievitazione, entro il quale tutto si espande, ogni aspetto dell’esperienza si gonfia, si spacca, deborda».
Da un piccolo paese del centro Italia alla stravagante Berlino. È la storia di Amanda Greco – arrivata in Germania nel 2011. Nel giro di pochi anni scrive e pubblica il suo primo libro Gente di Berlino, spinta dalle storie che la vita da immigrata ogni giorno le offre. Il libro è stato presentato per la prima volta a Berlino, martedì 29 maggio, presso la libreria italiana Mondolibro.
Dalla piccola realtà provinciale italiana alla multiculturale Kreuzberg
«Vivendo a Kreuzberg non ho avvertito il disagio della grande città. È facile incontrare per caso le stesse persone, riconoscersi, nei bar, nelle bakerie, passeggiando lungo il canale. Kreuzberg combina in modo insolito l’aspetto rassicurante e conviviale della piccola provincia con la cultura d’avanguardia della grande metropoli».
Vivere Berlino da donna
«Credo che essere un vero berlinese non sia una questione anagrafica. Molti tra gli stessi nativi di Berlino hanno radici di immigrazione. Questo fa di Berlino la città di tutti. Da donna, a Berlino ho sentito allentarsi la morsa delle aspettative sociali. Rispondere a certi canoni di bellezza non mi sembrava più importante. Anche i rintocchi dell’orologio biologico fanno meno eco a Berlino». Amanda Greco racconta di essersi sentita subito più leggera e libera. «Una vera “Berliner” però non lo sono ancora diventata. Una vera “Berliner” ha fatto almeno una festa di licenziamento; ha dato via le sue scarpe col tacco; si veste alla cieca perché non ha uno specchio lungo in camera. Inutile comprarlo ormai, tanto deve traslocare. Crede di saper cucinare cinese, si sente molto spirituale… Diventare una vera “Berliner”, insomma, non è tanto facile».
Berlino come scenario di un libro
«Non c’è un modo semplice di descrivere Berlino. È una città piena di contrasti, decentrata, in preda a un processo di cambiamento incalzante, che volge inaspettatamente in ogni direzione, scompone e ricompone ogni tipo di concezione, destruttura la quotidianità, centrifuga ogni cosa. Finora, l’unica cosa che mi è parsa stabile è la sensazione che a Berlino tutto sia possibile e che chiunque vi arrivi, per quanto strano e singolare, possa trovare in questa città la sua nicchia».
Il fantasma di Gente di Berlino
Nel libro si parla di un’esperienza extrasensoriale con un fantasma berlinese. Non vi anticipiamo di più per non spoilerare, ma ci teniamo a citare le parole dell’autrice: alla domanda sul ruolo e il significato del fantasma nel libro, l’autrice ha soltanto icasticamente risposto: «il fantasma è l’unico elemento non-fiction del libro».
[adrotate banner=”39″]
SEGUI TUTTE LE NEWS SU BERLINO, SEGUI BERLINO MAGAZINE SU FACEBOOK
[adrotate banner=”34″]
Foto di copertina: ©Gelya Bogatishcheva, gentilmente offerta dalla scrittrice.