Paulette, la nonna amorale
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550.000 spettatori in Germania in poco più di 6 mesi. Una “chiffre magique” la definisce il regista Jerome Enrico presente ieri assieme al produttore Axel Décis alla proiezione speciale di Paulette, organizzata in collaborazione con Rendez-Vouz Ciné, il ParisBerlin Magazin e l’Isituto Francese presso Kino in der Kulturbrauerei in piena atmosfera natalizia.
Il regista ha voluto dedicare la proiezione all’attrice protagonista, Bernardette Lafont, improvvisamente scomparsa il 25 luglio scorso. La Lafont, molto popolare ed apprezzata in Francia, è una delle figure simbolo della nouvelle vague e ha lavorato con importanti registi come François Truffaut – con cui debuttò – Claude Chabrol, Costa Gavras, Pasquale Festa-Campanile in oltre cento film. L’anti-femme fatale del cinema francese moderno, la definisce la Cinémathèque française e proprio così viene raccontata da Monsieur Enrico, un’attrice che “non capisce come mai sia considerata un’icona della nouvelle vague, visto che lei riteneva quei film un po’ noiosi” oppure che si entusiasma quando le si propone il ruolo di Paulette, una povera vedova che vive nella periferia degradata e che per sbarcare il lunario s’inventa un commercio particolare.
Paulette, ex-ristoratrice, è arrabbiata, sola, odia gli stranieri che definisce in base ai colori e dà loro la colpa di tutte le sue sfortune (il marito morto, il fallimento del ristorante …), dice al nipotino che non gli piace perchè “nero”, ma è orgogliosa, curiosa, vivace e ritornerà, anche grazie all’aiuto delle tre amiche del cuore, a gestire un business molto redditizio, ma purtroppo illegale.
Una “nonnina” che prima cerca la sua cena tra i rifiuti ora si aggira agile nei bassifondi francesi tra piccoli spacciatori nordafricani (ai quali soffia la piazza della stazione), incontra il “big boss” russo dopo aver fatto le scarpe al “middle management” e si fa clienti tutti i consumatori abituali della zona e oltre.
Una commedia dolce-amara e contemporanea, che prende spunto dalle storie delle tante Paulette in giro che con 600 euro al mese “bisogna pur inventarsi qualcosa”. Il film ha un happyending, volutamente amorale, ma pur sempre un lieto fine che non sempre la realtà ci può garantire.
“Nella vita ci sono cose ben più importanti del denaro. Il guaio è che ci vogliono i soldi per comprarle!”
GROUCHO MARX
Letizia Perazzini, un’altra italiana a Berlino. Si barcamena tra lavoretti gastro, collaborazioni e progetti DE/ITA/DE. Scrive già di cinema in gioventù, collaborando con un giornale della sua zona (Rimini). Ora ha un tumblr che dà consigli di viaggio a donne viaggiatrici (http://tt4women.tumblr.com/). Tornerà in Italia sono per fare la rivoluzione.
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