Nerven Behalten! La mostra della Berlin Art Week che celebra l’arte contemporanea
Mettete un venerdì pomeriggio a Berlino, un gallerista che parla italiano e un gin tonic di benvenuto: queste le premesse del vernissage tenutosi il 16 settembre 2016 alla Werkstatt Galerie, galleria che in occasione della Berlin Art Week espone i lavori di alcuni artisti contemporanei nella mostra Nerven Behalten!. Situata in Eisenacher Straße al piano terra, Werkstatt Galerie ha la grandezza di un appartamento e si affaccia sulla strada, di fronte a una serie di negozi specializzati in abbigliamento e accessori fetish per uomini. Lo spazio è gestito dal gallerista Pascual Jordan: laureato a Roma in storia dell’arte, è un tipo molto socievole, gentile, disponibile e un po’ stravagante. Ci accoglie ancora immerso nei preparativi per il vernissage ed essendo noi praticamente i primi ad arrivare, ci consente di visitare la galleria in totale autonomia. La mostra è visitabile fino al 3 ottobre 2016.
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L’esposizione. Da dipinti a fotografie fino a patchwork e collage: la mostra Nerven Behalten! vede esposte opere di svariata natura, finendo così per rappresentare il trionfo dell’arte contemporanea, non sempre di immediata comprensione. Nella prima stanza ci accolgono due dipinti di natura paesaggistica accanto a quattro fotografie che ritraggono parti del corpo umano tumefatte. Nella seconda sala invece vediamo esposta una grande tela coperta da un patchwork realizzato con giacche di pelle; accanto ad essa una tela più piccola ricoperta di tessuto cavallino. Le altre due pareti della stanza sono occupate da collage a sfondo erotico: come ci spiegherà in seguito Pascual, queste opere rappresentano ciò che al giorno d’oggi viene demonizzato e che, ipocritamente e banalmente, tutti fanno. I collage sono affiancati da una lastra di metallo che fa da base a un grande foglio di carta bianco, stropicciato e schizzato di vernice rosso sangue. Entrando nell’ultima stanza della galleria viviamo un nuovo radicale cambio di stile. Sembra quasi di trovarsi in un’altra dimensione e in un’altra epoca: le pareti, interamente tappezzate di dipinti e statuette fino al soffitto, sono in perfetto stile Salon de l’Académie des beaux-arts. Si fa fatica a camminare, l’arredamento è ricco e pomposo: poltrone di ogni genere, tavolini di diverse altezze, soprammobili, grandi vasi cinesi, fiori, un grande paravento damascato bordeaux e, ben mimetizzati, piccoli collages a tema politico. Pascual ci spiega che l’arredamento proviene dal salotto dell’inquilino dell’ultimo piano del palazzo: «Ci sono volute tre settimane per convincerlo a esporre i suoi oggetti, ma alla fine siamo riusciti a fare in modo che questa meraviglia in stile fine ottocento diventasse per un periodo accessibile a tutti». Nonostante lo spazio sia parecchio eccentrico, ci si sente come a casa. Pur stando a Berlino, l’atmosfera coinvolge il visitatore in un piacevole voyeurismo parigino fin de siècle.
La filosofia dell’arte contemporanea. Al termine della visita ci sediamo con Pascual, che ci racconta il senso di tutta l’esposizione. Dal modo in cui spiega emergono la passione e l’impegno che infonde nel suo lavoro e viene da pensare che Nerven Behalten! sia quasi tutta opera sua. Nel percorso apparentemente caotico della mostra, Pascual ha voluto creare delle “disconnessioni mentali”, in altre parole associazioni che il cervello non realizza d’istinto in prima battuta, ma cui arriva progressivamente grazie all’inconscio. E ripensando al nostro percorso attraverso le varie sale, ci rendiamo conto di quanto sia effettivamente così. Il tema principale dell’esposizione è la pelle, dunque tutto ciò che la pelle sente e che è in grado di sopportare. La prima camera suscita compassione, a diversi livelli: da una parte si tratta di una compassione tendente al dolore, sicuramente suscitata dalle immagini dei corpi lividi; dall’altra si tratta invece di una compassione intesa come partecipazione, che scaturisce dai paesaggi esotici coloratissimi ritratti. Dal pathos carnale della prima sala si passa a quello metaforico, e in un certo senso ironico, della seconda, che vede esposti lembi di pelle animale ritagliati e stirati sulla tela. Un’altra importante tematica affrontata nella mostra è quella della sofferenza, come si evince per esempio dai collages a sfondo sessuale e da quelli a sfondo politico presenti nell’ultima stanza: si trovano nascosti tra le decine di piccoli quadri antichi e portano la stessa pesante cornice dorata di questi ultimi, ma sono di tutt’altra epoca e hanno tutt’altro significato. Sono collages in cui domina l’elemento del fuoco e il fantasma del terrorismo, tematiche che li rendono importanti opere di denuncia del clima di apprensione al quale la società moderna si sta, purtroppo, abituando.
Nerven Behalten!
dal 16 settembre al 3 ottobre 2016
Werkstatt Galerie – Eisenacher Straße 6 | 10777 Berlino
Foto di copertina: © Valerio Marotti CC BY-SA 2.0.