Nazismo, resistenza, DDR e giorni nostri: l’eccezionale storia del cinema Babylon di Berlino
Testo a cura di Francesco Somigli. Informazioni architettoniche e foto a cura di Elena Vellani.
A pochi passi da Alexanderplatz, c’è un angolo di città in cui si può ritrovare un po’ di pace. Si esce dal quartiere di Mitte e ci si avvia verso la leggera salita che porta a Prenzlauer Berg. Ma non prima di essere passati da Rosa-Luxemburg Platz, una piazza triangolare, rarissima da trovare a Berlino.
L’attenzione è sicuramente attirata dall’edificio della Volksbϋhne, lo storico “teatro del popolo”. Ma sul lato destro della piazza si trova un altro luogo che da tantissimo tempo è un fedele compagno delle serate di berlinesi e non. Il Kino Babylon.
Il progetto dell’architetto Poelzig
Il cinema fu inaugurato nel 1929 e progettato dall’architetto Hans Poelzig come parte integrante dell’edificio che ospita anche residenze e attività commerciali. Il palazzo, per integrarsi con lo spazio circostante, ha la forma in pianta di un triangolo rettangolo. Il cinema si sviluppa sul lato corto, la base, e si integra all’interno della facciata senza alterarne l’architettura.
Il progetto di Poelzig seguiva le regole della Neue Sachilichkeit (Nuova Oggettività). Corrente di pensiero secondo cui l’architetto non deve progettare attraverso il proprio gusto o quello del committente, bensì porsi a servizio della popolazione. Dell’utente finale. Creare edifici per la società che fruirà di tali spazi. Allo stesso tempo, contrapponendosi al pensiero espressionista, il dettaglio estetico deve ridursi al minimo. La forma non deve esprimere il lato emotivo della realtà bensì quello oggettivo. L’edificio di colore marrone è diviso orizzontalmente da quattro file di finestre incorniciate da bande di gesso di colore più chiaro. Le quali, assieme all’ampio sporto della copertura piana, seguono l’andamento della facciata. Il piano terra adibito ai negozi è ritmato da porte finestre di colore rosso tutte delle medesime dimensioni. Tre di esse costituiscono l’ingresso principale al cinema che, se non fosse per l’insegna, quasi non si riconoscerebbe.
La storia del cinema Babylon
Le prime proiezioni ospitate al Babylon furono i grandi successi del cinema muto degli anni ’30, per supportare i quali il cinema era perfettamente attrezzato. Ai piedi dello schermo si trovava una buca per l’orchestra e, dietro le quinte, un organo a pedali. Entrambi gli elementi erano utili ad accompagnare la visione con musica dal vivo.
Con l’ascesa al potere del partito nazista il cinema inizia la sua personale storia di resistenza. A partire dal 1933 il proiezionista Rudolf Lunau mise in piedi una cellula comunista di resistenza che si riuniva periodicamente proprio nella cabina di proiezione del Babylon. Lunau non si limitava ad ospitare i suoi compagni ma aveva anche il compito di custodire materiale e filmati di propaganda nel suo posto di lavoro. Purtroppo nel 1934 le maglie del controllo nazista si fecero ancora più strette. Lunau fu scoperto e condannato a quattro anni di prigione. Prolungati nel 1943, con il suo arruolamento coatto nella Strafdivision 999. Un battaglione speciale della Wermacht in cui venivano impiegati i colpevoli del reato di opposizione al partito nazista.
Dal momento del suo arruolamento, del destino di Rudolf Lunau non si è saputo più nulla. È sparito dai registri dell’esercito come se niente fosse, anche se l’ipotesi più probabile è che sia rimasto ucciso in una delle tante battaglie combattute da un esercito che stava marciando verso la sconfitta. Per ricordare l’eroico proiezionista, nel 1980 nel foyer del Babylon fu affissa una targa commemorativa visibile ancora oggi.
La ristrutturazione
Il cinema fu pesantemente danneggiato durante i bombardamenti su Berlino e la sua riapertura avvenne solo nel 1948. Rosa-Luxemburg Platz si trovava nel settore cittadino amministrato dall’Unione Sovietica (in pochi anni sarebbe diventato Berlino Est). Durante la divisione della città il Babylon fu uno dei cinema di punta della DEFA (la casa di produzione cinematografica della Germania Est) e nella sua sala furono proiettati i grandi successi della DDR e ospitati numerosi festival. Un utilizzo in tono minore dopo le ruggenti anteprime degli anni ’30, ma pur sempre un modo per omaggiare questo grande cinema.
Gli anni che vanno dalla caduta del Muro all’inizio del nuovo millennio sono quelli più tristi per il Babylon. Numerose (e lunghe) chiusure per lavori di restauro. Soprattutto quella del 1993 quando si arrivò addirittura a temere che la struttura intera potesse collassare. Dopo la notevole spesa di dieci milioni di Marchi, nel 2001 ci fu la grande riapertura del cinema. La ristrutturazione era stata massiccia ma aveva mantenuto le caratteristiche del passato, regalando al Babylon anche due elementi perduti nelle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. La buca dell’orchestra e l’organo (ancora oggi accompagnano la proiezione di pellicole senza sonoro). L’interno del cinema è prevalentemente di colore giallo ed è costituito da elementi come la doppia scalinata, il ballatoio, la galleria e l’ampia hall che gli conferiscono un carattere elegante ed una atmosfera confortevole ed avvolgente, proprio come un ambiente-propaggine degli altri spazi residenziali.
Attualmente il cinema è una delle sedi distaccate in cui si svolge la Berlinale, una manifestazione di prestigio ospitata in una delle sale più importanti della capitale tedesca, Nonché l’Italian Film Festival Berlin, il più importante festival berlinese dedicato al cinema italiano. Non resta che augurarsi ancora una lunga vita per il Kino Babylon e ancora mille di queste proiezioni!
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