Musica proibita e striscia della morte. La Berlino Est raccontata da Thomas Brussig
Thomas Brussig è nato a Berlino Est. Con grande capacità è riuscito a raccontare la sua esperienza attraverso un bellissimo libro e una pellicola altrettanto efficace.
«Guardate, un Ossi autentico! Ossi, saluta con la mano, vogliamo fotografarti!» Frasi del genere Micha, protagonista del romanzo «In fondo al ViaIe del Sole», è ormai abituato a sentirle da parte dalle scolaresche dell’Ovest che osservano Berlino Est. Per loro è una sorta di fenomeno da baraccone, rappresentante una realtà tanto lontana quanto inconcepibile. Ma Micha non se la prende. Questo è solo un minimo inconveniente del vivere a due passi dal Muro di Berlino.
L’opera di Thomas Brussig
Thomas Brussig, scrittore tedesco nato nel 1964 a Berlino Est, ha trascorso la sua infanzia e giovinezza nella DDR. In prima persona può raccontare cosa volesse dire essere adolescente in questo ambiente. lo ha fatto prima nel film Sonnenallee, in qualità di sceneggiatore, poi come autore di questo romanzo. Entrambi usciti nel 1999. Il Viale del Sole non è altro che la Sonnenallee. Quel viale lungo quasi quattro chilometri tra i quartieri di Neukölln e Baumschulenweg. Durante la divisione della città apparteneva quasi interamente all’Ovest, tranne che per un brevissimo tratto a Sud. Sembra uno scherzo del destino che la casa di Micha sia capitata a Est. Veramente a due passi dal Muro. Micha viene diviso dagli altri membri della famiglia che abitano invece nel tratto superiore del Viale.
«In fondo al ViaIe del Sole»
Brussig traccia il quadro della vita di un ragazzo di 16 anni e dei suoi amici che, oltre a confrontarsi con tutte le difficoltà tipiche di questa età, vivono ogni giorno la presenza di un confine invalicabile attentamente sorvegliato. E di un check-point che non avrebbero mai potuto attraversare. Ma a differenza di altri romanzi che parlano del Muro in modo drammatico, questo lo fa con ironia e leggerezza. È il punto di vista di chi è abituato ad avere la porta di casa che affaccia sulla striscia della morte. «La cosa strana del Muro era che quelli che vivevano lì non lo percepivano come qualcosa di straordinario. Faceva parte del loro quotidiano, al punto che non lo notavano quasi più. E se qualcuno in gran segreto lo avesse aperto, quelli che ci abitavano l’avrebbero notato per ultimi».
Crescere a Berlino Est
Questi ragazzi non hanno desiderio dell’Ovest o di evadere. L’unico modo in cui si sentono condizionati è la mancanza di alcuni beni nella DDR. In particolare i dischi di alcuni artisti che erano letteralmente proibiti. «Una canzone veniva enormemente rivalutata se si diceva che era proibita. Hiroshima era proibita, così come Je t’aime, oppure i Rolling Stones, proibiti dall’inizio alla fine. La più proibita di tutte era Moscow dei Wonderland. Nessuno sapeva chi fosse a proibire le canzoni e tanto meno perché». Micha spera fortemente che lo zio dell’Ovest che viene regolarmente a trovare la sua famiglia riesca un giorno a portare con sé uno di questi dischi. Ma questo sa bene cosa rischiano i contrabbandieri e si limita a nascondere ogni volta un pacchetto di Gummibärchen, gli orsetti gommosi.
Nonostante la presenza del Muro
Tra le righe Brussig lascia trasparire qualche elemento che caratterizza la vita a Berlino Est come quella in una vera e propria dittatura. Dall’ispettore di zona che controlla ogni mossa di Micha e il suo gruppo di amici. Alla madre che si preoccupa di sembrare il più fedele possibile al regime. Fino alla visione distorta dell’Ovest che mostrano di avere due signori di Dresda che vengono ospitati a casa di Micha. E il più grave sparo che rischia di uccidere un amico del protagonista partito da un agente della frontiera. Ma delinea comunque un mondo con i suoi equilibri e, per chi ci vive, luogo insostituibile degli affetti. Brussig è uno degli autori della ex Germania dell’Est che meglio ha incarnato lo spirito della Ostalgie. Quel sentimento di nostalgia per il mondo perduto della DDR. Perché il cambiamento ha portato non poco dolore e difficoltà per chi si è dovuto abituare improvvisamente alla nuova condizione.
In effetti «In fondo al Viale del Sole» è il romanzo che fa vedere come a Berlino Est si cresce, ci si innamora, si va a scuola. Si lavora, si nasce e si muore. Nonostante la presenza del Muro e di un sistema politico non proprio democratico. Una realtà con i suoi pregi e suoi difetti raccontata in modo divertente e indimenticabile.
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I brani citati sono da Thomas Brussig, In fondo al Viale del Sole, Mondadori, Milano 2001.
Immagine di copertina: © Sonnenallee