© Morgana Bartolomei, Hole, wall, bicycle and cyclist, BY-SA CC 0.0

Male, lo straziante conto alla rovescia poetico del berlinese dell’est Uwe Kolbe

Male (Volte), la posia di Uwe Kolbe che descrive in modo straziante la vera faccia del governo socialista della Repubblica Democratica Tedesca

Uwe Kolbe è uno scrittore e traduttore tedesco nato nel 1957 a Berlino Est. Cresciuto a Prenzlauer Berg a pochi passi dal Muro e dal Bornholmer Brücke, famoso ponte che un tempo univa la Germania Est con quella dell’Ovest. I suoi ricordi d’infanzia sono segnati dal quel Muro che marcherà tristemente la sua infanzia. Kolbe a riguardo scriverà: “Il pensiero che si potesse attraversare non ci sfiorava nemmeno. Chi calciava la palla troppo alta ne doveva procurare un’altra. Quella persa era irrimediabilmente persa. – Be’, salta di là! – avrebbe detto magari un ragazzo, con un ghigno rivolto al filo spinato”.

La poesia

Male (Volte) è tratta dalla raccolta di poesie di Uwe Kolbe dal titolo Hineingeboren (in italiano “Nati Dentro”) che risale agli anni che vanno dal 1975 al 1979. Il titolo della raccolta non è casuale, ma si riferisce infatti a chi come l’autore è nato e cresciuto all’interno di quei confini invalicabili. La poesia è un vero e proprio conto alla rovescia che dimostra, di fatti, come certe atrocità fossero all’ordine del giorno a Berlino Est. Pur non essendo stata scritta negli anni della guerra, la poesia dimostra come in realtà questa fosse all’ordine del giorno. La violenza non è rappresentata da carri armati o armi, ma da stupri e violenza fisica che si consumava all’interno e all’esterno delle mura domestiche. Quel Muro che fu eretto come “barriera antifascista” non è altro che un controsenso, dimostrando così che non basta essere antifascisti per non essere disumani.

Male (Volte)

Cinque volte
mi hanno raccontato
di stupri

Quattro volte
ho visto
uomini che si pestavano

Tre volte
della gente ha maltrattato il cane
davanti a me

Due volte
sono corso all’ufficio per i minorenni
per la mia ragazza

Una volta
ho cercato
di strozzare mia madre malata

Ho diciott’anni.
Cresciuto nel socialismo.
Non ho vissuto la guerra. 

(traduzione di Maria Valente)

Originale in lingua tedesca

Fünfmal
Wurde mir Vergewaltingungen
erzählt

Viermal
Sah Ich
Männer sich prügeln

Drei mal
misshandelten welche ihre Hunde unter meinen Augen
vor mir

Zweimal
rannte ich zum Jugendamt
für meine Freundin

Einmal
wollte ich
der kranken Mutter an die Gurgel

Ich bin achtzehn.
Im Sozialismus aufgewachsen.
Hab keinen Krieg erlebt.

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Foto di copertina: © Morgana Bartolomei, Hole, wall, bicycle and cyclist, BY-SA CC 0.0