Lo stato del bullismo nelle scuole tedesche sta sfuggendo di mano
Uno studio condotto dall’Ocse fotografa la situazione del bullismo nelle scuole tedesche.
Il benessere dei figli è la prima preoccupazione di ogni genitore. Nonostante l’impegno è l’attenzione capire se il proprio figlio è vittima di bullismo è molto difficile. Anche in Germania il cui sistema scolastico è spesso invidiato nel resto del mondo si stanno sempre più verificando casi di violenza tra studenti. Violenza non solo fisica ma molto spesso psicologica, portata avanti grazie all’uso della tecnologia e dei social. Tema portato alla ribalta dal telefilm 13 reasons why in onda su Netflix. Uno studio dell’Ocse ha analizzato la situazione del mondo, i risultato non sono così positivi come ci si aspetterebbe.
Lo stato del bullismo in Germania
Andreas Schleicher, direttore dell’OCSE, ritiene che il problema del bullismo sia ancora troppo sottovalutato in Germania, e che solo una politica a tolleranza zero potrebbe far comprendere che questo fenomeno non è in nessun modo accettabile. Secondo il recente studio infatti il 15.7% dei quindicenni tedeschi intervistati ha riportato di essere regolare vittima di bullismo a scuola e che gli episodi si ripetono almeno un paio di volte al mese. Il 9.2% dei ragazzi intervistati, inoltre, ammette di essere stato bersaglio di insulti e prese in giro, mentre il 2.3% riferisce di essere stato spinto o picchiato a scuola. Un’ulteriore 7.3% dice di essere stato bersaglio di pettegolezzi maligni di cui si vociferava a scuola.
Secondo lo studio, gli episodi di bullismo, si manifestano in modo diverso tra i ragazzi e le ragazze. I maschi sono perlopiù vittime di violenze psicologiche, mentre per quanto riguarda le femmine la maggior parte delle volte, gli episodi di bullismo avvengono sotto forma di esclusione oppure attraverso la diffusione di pettegolezzi cattivi. Un’altra cosa comune a tutti i paesi facenti parte del sondaggio, gli immigrati sono le vittime di bullismo più frequenti.
Lo stato del bullismo in Italia
In Italia la situazione non è più rosea. Come riporta la Rai, seppur con dati riferiti al biennio 2013-214: “il 35% dei ragazzi è stato vittima di episodi di bullismo, di cui uno su 3 a scuola. In base ai dati raccolti dal Centro nazionale di ascolto di Telefono Azzurro, nel biennio 2013-2014, su 3.333 consulenze, 485 ragazzi, ovvero il 14,6% del totale, ha affermato di essere stato vittima di bullismo o cyberbullismo. Da una recente indagine curata da Doxa Kids su oltre 1.500 giovani dagli 11 ai 19 anni su tutto il territorio italiano, il 35% dei ragazzi è stato vittima di episodi di bullismo. Analizzando gli interventi dell’associazione su questi episodi, è possibile osservare come il trend sia in aumento, soprattutto negli ultimi anni: si è passati dall’8,4% del 2012 al 13,1% del 2013, per arrivare al 16,5% del 2014”.
Lo studio Ocse
Oggi giorno infatti questo fenomeno è uno dei problemi più grossi nelle scuole, e molti ragazzi sostengono di esserne vittime. Il PISA study (Programme for International Student Assessment) è stato condotto dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) con lo scopo di mettere a confronto le diverse performance scolastiche nei vari paesi. Gli studenti intervistati ammontano a mezzo milione provenienti da ben 72 diversi Paesi. Secondo la ricerca, i ragazzi che frequentano scuole in cui gli episodi di bullismo sono frequenti, hanno risultati scolastici decisamente inferiori rispetto ai ragazzi che frequentano scuole in cui gli episodi di bullismo sono più rari.
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Immagine di copertina: CC0