L’incomprensibile mistero del mondo visibile: Holistic, la mostra di Donato Piccolo a Berlino
Holistic: è questo il titolo della mostra personale dell’artista romano Donato Piccolo, visitabile fino al 24 Maggio presso la Galerie Mario Mazzoli di Berlino.
Il titolo richiama il senso delle opere esposte: i nuovi lavori di Piccolo sono un omaggio alla tendenza rinascimentale, testimoniata dai richiami espliciti a Galileo e Leonardo, a guardare l’uomo nella sua interezza, cercando collegamenti armonici che creino unità, facendo emergere il kosmos, l’ordine, tra ciò che a prima vista è kaos, come i complessi ingranaggi di una macchina.
Le quindici opere esposte, 4 installazioni e 11 disegni, sono nate dalla collaborazione e amicizia tra Piccolo e il fisico Alberto Sutera, recentemente scomparso: ci sono macchine antropomorfe (e l’uomo in questione è nelle intenzioni dell’artista il Leonardo pre-barba) che creano nuvole, un mappamondo di bolle di sapone, un stella catturata che danza per la fuga o per farsi ammirare.
E ci sono, come detto, i disegni. Necessari per illustrare e descrivere la meccanica, essi giocano un ruolo fondamentale all’interno dell’esposizione: aldilà della bellezza formale, danno infatti all’osservatore gli strumenti per decifrare ciò che nelle opere di Piccolo si intuisce come semplice armonia, come inevitabile conseguenza di un insieme di cause e effetti concatenati.
Classe 1976, newyorchese d’adozione, Piccolo con la sua mostra ci ricorda ancora una volta come sia più che mai vivo il dialogo tra arte e scienza, cifra della sua ultima produzione, e come sia ancora possibile stupirsi davanti a una nuvola, un raggio di luce o, per ricordare la sua personale a Rovereto nel 2012, al temibile battito d’ali di una farfalla, capace di scatenare gli elementi dall’altra parte del mondo (richiamo alla celebre teoria di Edward Lorenz).
Scrive David Rosenberg, curatore della mostra:
“Nei lavori di Donato Piccolo la nuvola è un elemento persistente, a partire dal quale tutto appare, accade e infine sparisce nuovamente. È la culla di tutte le cose. Essa è anche il velo che avvolge fenomeni fisici e nasconde ai nostri occhi la loro origine come il loro fondamento ultimo.
Qui la nostra mente e i nostri sensi si adattano gradualmente al diapason del gorgogliare e delle turbolenze della materia fino a risuonare con esso. Al fine di indurre questo fenomeno di particolare risonanza, la maggior parte dei lavori dell’artista combina due aspetti fra loro complementari e inseparabili: essi sono allo stesso tempo sculture e macchine, forme e processi. Secondo Donato Piccolo questo carattere ibrido costituisce infatti l’essenza dell'”arte olistica”: un’arte la cui essenziale funzione è quella di esplorare l’incomprensbiile mistero del mondo visibile”.
Fino al 24 maggio alla Galerie Mario Mazzoli, Potsdamer Str. 132.