Woodworm

Perché noi di Woodworm portiamo “I Ministri”, Motta, FASK e molti altri a Berlino

Grande attesa per la prima edizione del Woodworm Festival Berlin. Due sere per conquistare il pubblico berlinese e dimostrare che la musica italiana targata Woodworm è pronta per il pubblico internazionale.

E’ da giorni ormai che a Berlino si parla delle due serate di musica indipendente italiana che si terranno l’8 (sold out) e il 9 dicembre al Bi Nuu. Entrambe le date hanno avuto fin da subito un’ottima risposta da parte del pubblico berlinese, come confermano i numeri delle vendite fino ad ora. Woodworm, la società di servizi in campo musicale, capitanata da Marco Gallorini, ha deciso di portare il meglio del suo roster nella capitale tedesca. Parliamo di Motta, “I Ministri“, Fast Animals and Slow Kids, La rappresentante di Lista e altri artisti che in Italia si sono affermati grazie alla qualità della loro musica ma che all’estero non sono ancora riusciti a farsi notare. L’obiettivo che si è posto Woodworm è chiaro, esportare la musica italiana all’estero. Come? Ne abbiamo parlato con Marco Gallorini, il volto dietro l’etichetta di Arezzo, Woodworm, che ci ha spiegato come colpire il pubblico straniero e perché ha deciso di partire proprio da Berlino.

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«Abbiamo scelto di fare il festival a Berlino per ovvietà»

«Berlino è una capitale musicalmente importante. E’ una città in cui storia e cultura si fondono in una profonda tradizione di festival musicali. È all’avanguardia in termini di tendenze e innovazione, una vetrina ideale per musicisti e gruppi italiani che cercano anche il riconoscimento dal pubblico estero. Metaforicamente parlando Berlino rappresenta un faro per i musicisti, la città perfetta per chi vuole intraprendere una vita da musicista. Sarei prolisso nel definirla come il luogo ideale per la musica più tradizionale ma allo stesso tempo fucina di nuove tendenze. Berlino è proprio questo, quello che ha rappresentato e quello che rappresenta la scena musicale berlinese e intrinseco nella cultura della città. Per noi rappresenta il miglior trampolino per tuffarsi al di fuori dai confini italiani. Inoltre alcuni dei musicisti che si esibiranno sul palco del Bi-Nuu sono molto legati a Berlino, sia per esperienze professionali che personali.»

«Il Woodworm Festival per noi è una sfida, è il primo passo di un progetto ambizioso che vogliamo portare avanti facendo squadra»

«Speriamo di riuscire nell’intento di esportare artisti che rappresentano un’eccellenza in quello che fanno. Vogliamo dare un segnale importante per l’ambiente musicale italiano. L’aspettativa è di vedere non solo italiani tra le prime file del Bi-Nuu, vogliamo dimostrare al pubblico estero che l’Italia è una nazione attraente dal punto di vista musicale. È una sfida complicata, ma che mi auguro possa invogliare a fare squadra, non solo per gli italiani a Berlino, non solo per i berlinesi a Berlino, ma perché no, anche per un pubblico in altre capitali europee, per lo sviluppo di un progetto che adesso conta cinque band sul palco ma che in futuro vorrebbe dare spazio ad altri artisti. La prima edizione del Woodworm Festival è nata proprio come una collaborazione tra diversi enti. Noi di Woodworm, Mibac, Siae e la Megaherz Agency

«Woodworm e le band che partecipano a questo progetto stanno compiendo un passo significativo per la nuova musica italiana»

«Esportare la musica italiana non è mai stato facile, se non in casi isolati. Non riesco ad accettare che la musica italiana di successo all’estero faccia parte solo del passato. Vedo negli artisti che si esibiranno nelle due serate un potenziale creativo e musicale che non ha nulla da invidiare agli artisti italiani del passato. Oggi per riuscire nell’intento bisogna fare sistema. Gli operatori del settore devono superare quella tensione, quella sorta di soggezione psicologica che gli impedisce di esporsi al mercato estero, battere quel pregiudizio che all’estero non ci sia l’interesse di ascoltare musica italiana. Woodworm e le band che partecipano a questo progetto stanno compiendo un passo significativo in questo senso.»

Marco Gallorini, il volto e l’anima dietro l’etichetta Woodworm di Arezzo

Definirla solo un’etichetta discografica è al quanto limitativo. Woodworm è una società di servizi nel campo musicale, nata nel 2011 per volontà di Marco Gallorini. Nel giro di pochi anni ha pubblicato circa 80 dischi e si è specializzata nelle attività in ambito live e discografiche. Se oggi Woodworm è realtà, in parte lo si deve anche all’Arezzo Wave, il festival musicale di fama nazionale che ha spinto Marco Gallorini a intraprendere una carriera nel mondo del management musicale. La filosofia su cui si basa Woodworm non è solo quella del profitto. Gli artisti che fanno parte del roster vengono selezionati in base ai gusti del management e poi viene valutata la loro attitudine con quella che è una sorta di carta valoriale interna che fa riferimento al come fare musica e come vendere la propria musica. In sette anni Woodworm si è già levata parecchie soddisfazioni come i due premi Tenco di Motta, collaborazioni, primati nelle classifiche e diversi sold out e il più recente Woodworm Festival Berlin.

WOODWORM FESTIVAL BERLIN

8-9 DICEMBRE 2018

BI NUU – U-Bahnhof Schlesisches Tor, Berlino

Le prevendite per la singola serata o abbonamento sono disponibili su questo sito o qui o presso il KOKA36 do Oranienstrasse 29, Berlino

Per informazioni: woodwormusic@gmail.com

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Immagine di Copertina: © Woodworm by Marco Gallorini