A Berlino i senzatetto vanno a scuola ed imparano economia domestica. Ecco la loro storia
Lezioni di cucina per i senzatetto: questa l’iniziativa di Sandra Hörth, diciottenne e volontaria presso il City-Station, la famosa mensa ad Halensee che dal 1975 offre pasti gratuiti a coloro che non hanno una dimora. Il progetto aiuterebbe coloro che non possiedono una casa, né tantomeno una cucina, a sentirsi più partecipi e motivati nella vita di tutti i giorni.
Come riferisce il Berliner Zeitung, la mensa accoglie ogni sera fino a 180 persone. Lo scopo primario dei pasti serviti è sicuramente quello di rendere sazi i proprio ospiti, ma la giovane volontaria invita chiunque ne abbia voglia non solo a riempirsi il piatto ma anche ad imparare a farlo.
«Pianificare qualcosa, prepararsi e abituarsi a scadenze strutturate non fa parte della normalità per la maggior parte dei nostri ospiti», chiarisce la direttrice dell’associazione Sylvia Richter «per questo motivo questi corsi sono un buona scuola per cercare di rendersi indipendenti nella vita».
L’iniziativa non prevede solo il cucinare tutti insieme; «Noi calcoliamo insieme la spesa, andiamo al supermercato e stiamo anche attenti ad acquistare gli ingredienti più sani» aggiunge Sandra. Almeno otto è il numero dei partecipanti che si presentano regolarmente alle lezioni di Sandra. Tra questi Joschi Brehmer, di 64 anni, che da circa dieci anni a questa parte non possiede più una casa e al momento vive presso un rifugio per senzatetto.
Diverse sono le pietanze offerte nel menu della giovane diplomanda, come una specialità dello Schleswig-Holstein, un minestrone di pere, fagioli e speck. Il menu prevede ancora paella dalla Spagna, specialità della Sierra Leone, bratwurst della Slesia e spätzle al formaggio della Svevia, che naturalmente non potevano mancare.
Un progetto che non sorprende, vista la straordinaria propensione tutta berlinese al supporto dei meno fortunati.
Per chi fosse interessato a donazioni, opere di volontariato o conosce persone che necessitano di un aiuto simile, rimandiamo alla pagina ufficiale dell’associazione.
Foto by Sascha Kohlmann CC BY-SA 2.0