Donato, il rapper italo tedesco che piace anche a chi non piace il rap
Berlino Cacio e Pepe si è interessato per la prima volta del rap tedesco consigliandovi tempo fa, attraverso delle brevi descrizioni, 5 artisti molto diversi tra loro e decisamente vielfältig !
Ho deciso di contattare Donato per approfondire il discorso musicale, un po’ perché come scoprirete nell’intervista, le sue origini italiane non sono del tutto estranee al suo percorso di crescita, come uomo e come artista, un po’ perché ascoltando la sua musica, si intuisce che la persona in questione è molto di più di un semplice rapper. Dietro l’MC c’è un peso a livello umano non indifferente. Non a caso siamo partiti dal rap e dalla storia del titolo dell’album Enzo per arrivare a parlare di omofobia, dei Radiohead e chiaramente di Berlino.
Hallo Donato, Berlino Cacio e Pepe è un magazine italo-berlinese. Il tuo vero nome è Marco Donato e il tuo album si intitola Enzo. Non mi resta che domandarti del tuo rapporto con il nostro paese e il perché di questo titolo.
Possiamo dire che sono per un quarto italiano dato che mio nonno ha origini italiane. Dopo la secondo guerra mondiale venne in Germania. Si chiamava Enzo ed è morto molto giovane, motivo per il quale non ho nessun ricordo di lui, è quasi un mistero per me. L’album è un viaggio della scoperta, per questo si chiama Enzo. In parte cerco di risolvere questo mistero durante i 55 minuti (dell’album).
Come descriveresti la tua musica e il tuo modo di fare rap? Con che genere di musica sei cresciuto e quali sono stati i tuoi modelli ?
Cerco di dare valore a testi espressivi. Le persone dovrebbero potersi identificare e immedesimare in ciò che scrivo. Racconto storie di vita, a volte della mia vita stessa, a volte inventate o di fantasia. L’espressività e l’emozione sono comunque le cose che mi stanno più a cuore. Sono cresciuto con il Reggae e un sacco di musica pop, anche italiana. Chiaramente artisti e album che qui erano particolarmente famosi come Zucchero, Eros Ramazzotti (“Musica é” ist stark..), Andrea Bocelli etc. Ma anche con molta musica tedesca, su tutti Herbert Grönemeyer (uno dei più grandi e rispettati cantautori nella storia della musica tedesca ndr), che sotto l’aspetto lirico sicuramente è stato una grande ispirazione.
La prossima domanda cita involontariamente parte della tua risposta. Secondo me rappresenti un modello di rapper decisamente fuori dal comune. La tua voce, i testi e persino la cover dell’album danno l’impressione di essere molto accessibili e “umani”. Oltretutto la prima volta che ascoltai “Wenn ich gehe” (Quando me ne andrò) ebbi l’impressione che si avvicinasse molto al mondo di Herbert Grönemeyer o di alcuni cantautori italiani. Penso che molti di coloro che non ascoltano rap potrebbero rimanere affascinati dalla tua musica. Ti ritrovi nelle mie parole ? Se si, come te lo spieghi ?
Questa è una cosa che mi succede molto spesso. Gente che non ascolta rap, viene da me a farmi i complimenti dicendo di ascoltare le mie canzoni. Non sono per niente fissato con l’idea di rimanere sul “binario del rap”. Non mi piace avere i paraocchi, è un atteggiamento del tutto fuori luogo nell’hiphop che si basa in realtà sulla varietà di genere.
Qualche giorno fa abbiamo presentato il tuo ultimo video che si intitola proprio Enzo, “il pezzo più importante che abbia mai scritto”. Sembra come se molte delle tue canzoni abbiano a che fare con il tuo privato. Perché secondo te è il pezzo più importante ? Hai riflettuto a lungo sulla decisione di scrivere e di pubblicare o meno dei testi così tanto personali e privati?
Il pezzo è così importante perché mi emoziona in primis nel profondo. Ci ho lavorato così a lungo, e ogni singola parola è stata soppesata per stimolare delle emozioni e creare, provocare delle immagini nella testa dell’ascoltatore. E poi c’è chiaramente anche l’aspetto del privato e dell’arrangiamento orchestrale che trovo molto commovente. Il beat mi è stato regalato da S.r.(uno dei produttori che ha collaborato al disco ndr) e sapevo che ne sarebbe venuto fuori qualcosa di speciale.
Facciamo un passo indietro. Mi ricordo di una tua intervista per “Laut Gedacht” per promuovere il tuo secondo album Angst (Paura), nella quale parlavi senza filtri del periodo difficile che stavi attraversando e dei tuoi problemi personali. Un’attitudine molto rara in generale e soprattutto nella scena rap. La trovai molto interessante e quasi commovente. Hai mai ricevuto critiche oppure prese in giro su Internet dai tuoi colleghi o da pseudo-ascoltatori del genere ?
No, per fortuna mai. In caso non ne avrei davvero capito il motivo. In parte era esattamente questa la missione di Angst, cercare di scuotere qualcosa, attirando l’attenzione delle persone.
“Riesce a creare un’atmosfera emozionante senza che abbia un suono gay”. Questo commento è stato scritto da un tuo fan e ripostato da te (ironicamente ?) su Facebook. Cosa pensi dell’omofobia nel rap? Per te è importante evitare termini quali” frocio”, “no homo” etc etc, oppure in qualche modo il gioco del rap ammette in un certo senso questo tipo di espressioni?
Non sono uno che va in giro a puntare il dito dicendo alle persone quello che devono fare o meno. Questo commento mi ha fatto fa una parte riflettere e dall’altra quasi divertito. In generale l’omofobia è un problema sociale, non solo nel nostro genere.
Credo di capire cosa intendi tu e cosa intendeva lui con queste parole, non sarebbe stato però più calzante dire che il tuo album non suona “pop” “venduto” o “banale”, piuttosto che dire che non ha un “suono frocio”? Che significa “…suonare da frocio” ?
Certo che sarebbe stato meglio. Io stesso mi sono chiesto cosa volesse dire con quelle parole. La parola “frocio” è stata utilizzata durante i secoli come sinonimo di un qualcosa che non corrisponde al significato stesso del termine. Ma come ho appena detto, è proprio un problema della società stessa.
Con quale artista, anche del passato, ti piacerebbe collaborare? Un nome per un artista tedesco e uno straniero.
Risposta facile: Herbert Grönemeyer. Con lui sarebbe il massimo. Ma ce ne sono molti altri. Tom Smith degli Editors, Philipp Poisel, Kat Flint (una cantante folk americana) e per dirne uno quasi irreale : Tracy Chapman. Ma questi sono solo sogni che per il momento metto da parte. Ah, dimenticavo Thom Yorke dei Radiohead !!!
Alcune delle tracce del tuo nuovo album sono state influenzate da altri generi. Mi viene in mente la dubstep di Ich bin nicht normal oppure la techno da camera di König und Königin e l’accenno drum’n bass in Wenn ich gehe. Tra i tuoi ascolti ci sono anche artisti che non hanno nulla a che fare con il rap? Cosa ti sentiresti di consigliare ? (In parte ci hai già detto la tua nella riposta precedente).
Tra i miei ascolti ci sono ormai solo cose lontane dal rap. Non ti so neanche spiegare perché ma mi sento più “a casa” ascoltando altro. Ultimamente mi piace molto l’album di debutto dei London Grammar, così come tutte le produzioni dei Radiohead, anche se ultimamente non è uscito nulla. Poi direi William Fitzsimmons(altro cantante folk) per trascorrere un paio di orette rilassanti. E poi direi SOHN. C’è talmente tanta bella musica in giro…
Sei di Dortmund, vivi a Monaco, ma sei spesso a Berlino: che idea ti sei fatto della città?
E’ una città affascinante, veloce e in cui succede sempre qualcosa. Per come sono fatto io probabilmente non potrei viverci, perché la città dopo un un po’, per me, diventa troppo caotica. Mi piace vivere un pochino più in tranquillità anche se ci vengo almeno 2 o tre volte all’anno per “fiutare” in giro (ride).
Domanda d’obbligo: progetti per il futuro ? Mixtape in freedownload, collaborazioni in vista?
Per il momento non ho pianificato nulla. Ho bisogno sempre di un intervallo tra un album e l’altro, altrimenti c’è il rischio che mi ripeta. Ogni disco per me deve bastare a se stesso e rappresentare una certa epoca.
E per quanto riguarda il Tour o delle serate, magari a Berlino?
Donato: Per ora ancora tutto da programmare, vedremo cosa riserva il futuro.
Ultima domanda: abbiamo parlato nel nostro articolo di alcuni tuoi colleghi: Dramadigs, Tua, Prezident e Marteria. Conosci a livello musicale qualcuno di loro o personalmente ?
Musicalmente tutti, personalmente purtroppo no. A loro modo sono tutti e 4 unici nel loro genere.
Non sarebbe male un Donato feat Tua o feat Dramadigs, non trovi ?
Naja…diciamo che non mi piace molto fare featuring, preferisco di solito fare “la mia cosa”.
Ma in questi casi effettivamente non avrei nulla in contrario.
Grazie mille, Donato.
Sono io che ringrazio voi !