Il misterioso caso dell’uomo ucciso da una metro di Berlino dopo aver accusato un regista hollywoodiano di abusi

L’enigma che aleggia attorno a Brian Claflin, l’artista americano morto il giorno dopo aver accusato il regista Gary Goddard di aggressione sessuale.

Era il 5 giugno del 2014 quando un uomo venne avvistato sui binari di una delle linee ferroviarie di Berlino. Se ne stava in piedi, da solo, al buio nel bel mezzo di un tunnel della metropolitana. Il conducente del treno affermò che, preso alla sprovvista, non riuscì a frenare in tempo ed evitare di colpire l’uomo. Il corpo trovato senza vita alcuni istanti dopo era quello di Brian Claflin, un giovane artista di 33 anni originario dello Utah, Stati Uniti. I media minimizzarono l’accaduto parlando solo dei ritardi subiti dai mezzi, senza concentrarsi sulla morte del giovane. L’intera vicenda suscita perplessità poiché, esattamente alcuni giorni prima della sua morte, il giovane Brian Claflin aveva pubblicamente accusato il direttore e produttore cinematografico Gary Goddard di aggressione sessuale. Le accuse si trovano infatti in un’e-mail che inviò al suo avvocato, e non sono le prime. Il ragazzo, infatti, si era già confidato anni prima con amici e parenti. Aveva inoltre incolpato direttamente Goddard nel 2006 durante uno scambio di e-mail fra i due.

Claflin ed il suo rapporto con il regista

Cresciuto nel cuore della comunità mormone di Utah, Claflin non si era mai sentito parte di quel mondo. Fin dalla giovane età aveva provato un bisogno disperato di libertà e indipendenza. Durante l’ultimo anno di liceo fece coming out, e, quella stessa estate conobbe in un locale gay un uomo che gli promise la possibilità di incontrare persone ricche e potenti. Nuove opportunità ed un lavoro garantito, insomma. Claflin aveva trovato la sua via di fuga e, il giorno del suo diciottesimo compleanno, volò con lo sconosciuto a Los Angeles. Qui venne introdotto nella cerchia di conoscenze di Goddard. Poco dopo il suo arrivo, il ragazzo iniziò a vivere nella residenza del regista a Beverly Hills e, come dichiarato nell’email inviata al suo avvocato, durante quel periodo respinse costantemente le avance sessuali del produttore cinematografico. Una sera l’uomo ed un amico dell’ultimo, dopo aver persuaso il giovane americano a inalare sostanze stupefacenti, abusarono di lui.

Inizio della dipendenza e paranoia

Nei 15 anni successivi all’accaduto, Claflin, talvolta facendo affidamento sul supporto finanziario di Goddard, visse una vita da nomade spostandosi ripetutamente da paese a paese, prima di fermarsi permanentemente a Berlino nel 2008. Qui contrasse l’HIV e iniziò a fare uso di alcol e droga in modo costante, diventando negli anni un consumatore assiduo. Forse sotto stress a causa dell’assunzione di droghe, o perché consapevole che avrebbe rivelato tutto di lì a breve, nelle settimane precedenti al fatale incidente Claflin divenne sempre più paranoico. Confessò ai genitori di essere convinto che uomini sul tetto della sua abitazione lo stessero spiando e, tre giorni prima della sua morte, inviò un messaggio al padre dicendo di essersi procurato una pistola.

Brian Claflin a Belino durante un’intervista, screenshot preso da YouTube.

Non è la prima volta che il regista viene accusato

Quattro anni dopo, i genitori del giovane artista americano stanno ancora cercando di capire cosa sia effettivamente successo al figlio. Ascoltano le testimonianze degli amici più stretti e cercano risposte nei luoghi più improbabili. Negli anni successivi alla morte di Claflin, Goddard è stato al centro di numerose accuse per aggressione sessuale: l’attore Anthony Edwards, 55, accusò il produttore cinematografico di averlo molestato quando era un giovane ragazzo di 14 anni e di aver abusato del suo migliore amico di cui però evitò di fare il nome. Otto membri della compagnia teatrale giovanile di Santa Barbara, poi, accusarono Goddard di molestie sessuali nel corso degli anni settanta, mentre un nono confermò l’abuso subito quando ancora era un bambino. Molte di più sono però le accuse che hanno investito il produttore hollywoodiano e la sua cerchia di colleghi e amici nel corso degli anni, e che sono sempre state prontamente negate e respinte dai diretti interessati.

Gary Goddard, screenshot preso da YouTube.

Fonti: Mail Online, Los Angeles Times

Foto di copertina: metro Berlino ©markusspiskeCC BY-SA 0.0

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