I am you: alla C/O di Berlino gli straordinari scatti di Gordon Parks sul Novecento americano

Venerdì 9 settembre alla C/O Amerika Haus è stata inaugurata la mostra I am you, una retrospettiva del fotografo americano Gordon Parks, nella quale sono esposti alcuni dei suoi lavori, selezionati tra il 1942 e il 1978. La conferenza stampa ha spiegato tutto il percorso della mostra raccontando, passo dopo passo, la carriera e l’impegno sociale che emerge prepotentemente in ogni scatto del fotografo.

Foto: © Valerio Marotti CC BY-SA 2.0.

Foto: © Valerio Marotti CC BY-SA 2.0.

 

Foto: © Valerio Marotti CC BY-SA 2.0.

Foto: © Valerio Marotti CC BY-SA 2.0.

Il Fotografo. Gordon Parks nasce nel 1912 a Fort Scott, Kansas, e viste le sue origini afroamericane, vive tra povertà e segregazione razziale. Lavora come pianista e conducente di treni per permettersi di acquistare una macchina fotografica al banco dei pegni, e inseguire così la sua passione per la fotografia. Dal 1948 fino agli anni ’70 lavora per Life, dedicando la sua vita professionale al sociale. Negli anni ’50 collabora anche con il gruppo Condé Nast, in particolare con Vogue, realizzando servizi fotografici a tema fashion. Gordon Parks è anche un compositore musicale, uno scrittore di sceneggiature, un poeta, un regista. Durante la sua carriera si divide tra la denuncia sociale di un mondo in cui dominano miseria e razzismo, e una dimensione opposta, quella delle riviste patinate, fatta di glamour e leggerezza, riuscendo a rendere a tutto tondo la storia degli Stati Uniti nel ventesimo secolo. Muore nel 2006 all’età di 93 anni.

Foto: © Valerio Marotti CC BY-SA 2.0.

Foto: © Valerio Marotti CC BY-SA 2.0.

 

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La mostra. Gordon Parks punta il suo obiettivo sulla vulnerabilità umana, sulla bellezza e sulla sofferenza, e ci invita a condividerle. Parks non è semplicemente un fotografo, usa la sua macchina come un’arma di sensibilizzazione e denuncia sociale durante gli anni che vedono l’America divisa tra bianchi e neri, dove i primi sono i padroni e i secondi gli invisibili. Il titolo dell’esposizione, I am you, rispecchia pienamente l’intenzione del fotografo di volerci catapultare nel suo mondo contraddittorio fatto di violenza, di moda, di droga, di crudeltà. Ma ci fa capire anche da che parte si schiera: in I am you emergono tutte quelle persone che nell’America degli anni ’50 non hanno voce, alle quali non è permesso di esprimere le proprie opinioni nella terra che abitano e condividono coi bianchi. Ecco quindi comparire nella prima sala i lavori per la rivista Life sulla vita segreta della comunità nera di Harlem, sui soprusi inflitti ai suoi abitanti, trattati come criminali, picchiati e uccisi per il colore della loro pelle. In diretta connessione con questa prima sezione della mostra troviamo l’ultima sala in cui sono esposti gli Unpublished: sono scatti che per il loro forte contenuto razzista non hanno mai visto la pubblicazione fino alla piena conquista dei diritti di uguaglianza tra bianchi e neri. Queste fotografie ritraggono i neri d’America nella loro vita quotidiana alle prese con la ghettizzazione imposta loro dai bianchi. Ecco che vediamo comparire insegne luminose che indicano l’entrata ai locali “riservata” alle persone di colore, o fontanelle dove abbeverarsi con la dicitura “Colored only”, o, ancora, due diverse file alle casse di un negozio, una per i bianchi, una per i neri. Gordon Parks, attraverso la sua macchina fotografica, si fa messaggero e portavoce dei diritti civili e dell’uguaglianza, dando prova di grande umanità e coraggio.

Foto: © Valerio Marotti CC BY-SA 2.0.

Foto: © Valerio Marotti CC BY-SA 2.0.

 

I Am You – Amerika Haus

Dove: C/O Berlin Foundation, Amerika Haus, Hardenbergstrasse 22-24

Quando: dal 9 settembre al 4 dicembre 2016 – 11:00-20:00

Prezzi: intero 10 €, ridotto 6 €

Per i giorni di chiusura del 2016 clicca qui

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