HARTZ IV: è tempo per una riforma del sistema
Cattive nuove per i destinatari dei sussidi: l’ultimo documento “esplosivo” presentato dal Ministro del Lavoro Andrea Nahles punta ad un taglio drastico dei fruitori dell’Hartz IV – è questo quanto affermato dal quotidiano BZ nell’articolo “Der Anfang vom Ende von Hartz IV?“ datato 24 giugno 2014.
Introdotte nel 2005, le sovvenzioni sociali previste dall’Hartz IV, sono diventate il fulcro del Welfare tedesco. Condizione fondamentale per ottenere gli aiuti – che non hanno una scadenza temporale, bensì possono essere richiesti ogni sei mesi – è la ricerca costante di un lavoro. Chi non cerca o non accetta le proposte delle agenzie di collocamento, viene sanzionato con un taglio del sussidio pari dapprima al 10%, poi al 60%, fino all’annullamento totale dello stesso.
A Berlino, dei 162.000 destinatari degli aiuti, 40.000 sono a rischio esclusione.
Già dai risultati della prima relazione sulla semplificazione del sistema SBG-II della Commissione Lavoro e Affari Sociali, erano emerse chiare problematiche strutturali relative al sistema dei sussidi.
Le norme di accesso al programma Hartz IV si dimostrano tutt’oggi eccessivamente complesse: troppo lunghi i processi burocratici. Le complicate regole per l’ottenimento degli aiuti, unite all’inasprimento delle sanzioni, hanno inoltre portato nel 2013 ad una vera e propria ondata di azioni legali contro le agenzie di collocamento. Si contano circa 200.000 denunce per sospensione dei sussidi. Di queste, più di un terzo ha avuto successo – lo aveva riferito il quotidiano Die Welt, citando i dati raccolti dal Ministero Federale del Lavoro.
Ma il capo dell’Associazione delle Città e dei Comuni, Gerd Landsberg, dichiara che il principio del “fordern und fördern” (esigere e promuovere) ha dimostrato il suo successo – “Ecco perché sarebbe sbagliato abolire le sanzioni”.
Eppure, l’Agenzia Federale del Lavoro e i governi locali, vettori diretti dei centri per l’impiego, ammettono che una maggiore semplificazione delle norme, per ora vaghe e poco pratiche, sarebbe bene accetta.
La colpa è del sistema?
Il provvedimento della Nahles – il suddetto documento esplosivo – ha una sua ratio: la garanzia di un sostentamento diventa in realtà, per i destinatari dell’Hartz IV, il presupposto per una disoccupazione sempre più a lungo termine. A causa di tali influenze negative, il mercato del lavoro non si allarga e la sua potenzialità di ricezione rimane limitata.
La misura della Nahles è stata avviata perché il Governo era arrivato ad un punto di saturazione con l’Hartz IV, sostiene la Vice della Sinistra, Sabine Zimmermann. C’è da aggiungere, d’altronde, che dall’inizio dell’anno è diminuito del 15% il numero dei fruitori dei sussidi con una formazione adeguata. Ossia, le qualificazioni degli utenti corrispondono sempre meno alle posizioni vacanti offerte dal Job Center.
Il problema evidenziato dai Verdi è quello di un mercato del lavoro poco affidabile e non solidale nei confronti di tutti.
Di fatto, molti dei disoccupati che rientrano nel programma di aiuti, continuano a non trovare lavoro. Basti pensare che, solo a Berlino, più di un terzo dei fruitori dell’Hartz IV, riceve sovvenzioni sociali da 7 anni, quando ne erano stati inizialmente previsti solo 2 per la risoluzione del problema disoccupazione.
la foto dell’articolo è © Mehr Demokratie e.V./ CC BY – SA 2.0