Guida ai più bei palazzi di Potsdamer Platz, dal Sony Center agli edifici di Renzo Piano
Grazie ai suoi nuovi edifici, Potsdamer Platz ritorna a essere uno dei centri della vita berlinese
Dalla caduta del Muro, i palazzi di Potsdamer Platz sono diventati il simbolo della nuova Berlino. Dopo essere stato un immenso spiazzo desolato, una no man’s land durante gli anni della divisione, negli ultimi trent’anni la piazza è ritornata a essere un punto di riferimento della vita berlinese. I migliori architetti del mondo hanno contribuito, con i loro progetti, a farla rinascere.
La Bahntower
Progettato dall’architetto Helmut Jahn, il grattacielo con i suoi 26 piani supera i 100 metri di altezza. Costruito tra il 1998 e il 2000, la torre di vetro e acciaio ospita oggi gli uffici della Deutsch Bahn, la società dei trasporti tedesca. Jahn si allontana dall’idea di grattacielo classico, concepito come edificio squadrato e chiuso, adottando una facciata curvilinea direttamente su Potsdamer Strasse. Seguendo la tecnica del curtain wall, l’intera struttura è ricoperta da pannelli di vetro che conferiscono alla Bahntower leggerezza, in contrasto con i suoi ‘vicini’: la Kollhoff Tower e il Beisheim Center.
La Kollhoff Tower
Il grattacielo è progettato dall’architetto Hans Kollhoff nel 1999. I suoi 103 metri di altezza possono essere percorsi in soli 20 secondi dall’ascensore più veloce d’Europa. L’ultimo piano ospita il cosiddetto Panorama Point da cui si può godere di una vista mozzafiato sulla città di Berlino. Per la progettazione dell’edificio Kollhoff si ispirò sia ai grattacieli americani degli anni 20 sia ad alcune sperimentazioni dell’architettura espressionista, come testimonia la pianta triangolare. In contrasto con la leggerezza della Bahntower, il grattacielo di Kollhoff è rivestito da mattoni di torba rossa.
La Torre Debis
È stato il primo edificio a essere completato all’interno del programma di ricostruzione di Potsdamer Platz. Realizzato da Renzo Piano nel 1994, il grattacielo con i suoi 106 metri di altezza è il più alto tra tutti gli edifici della piazza. La torre sorge all’estremità meridionale della piazza e per la sua costruzione sono stati utilizzati pietra e vetro. Collegato al grattacielo un altro edificio più basso a pianta trapezoidale. Alla fine della costruzione del complesso venne posto, sulla cima della torre, un enorme cubo verde smeraldo che è diventato una sorta di simbolo della Berlino contemporanea.
Il Sony Center
Il Sony Center è un complesso di edifici progettato da Helmut Jahn, per la sua costruzione ci sono voluti ben 4 anni. I 7 edifici che lo compongono occupano una superficie di 26.000 metri quadrati e ospitano uffici, abitazioni, negozi e una multisala. Il Forum occupa una posizione centrale all’interno della pianta triangolare del Sony Center. È una piazza ovale coperta da una immensa cupola a forma di ombrello sorretta da un anello di acciaio. La gigantesca struttura è resa ancora più spettacolare dall’illuminazione realizzata dall’artista parigino Yann Kersalè. Nelle intenzioni di Jahn la forma della copertura deve richiamare la forma del Monte Fuji. All’interno del Sony Center, tra la sua architettura futuristica di vetro e metallo, sono state inglobate le vecchie parti originali dell’Hotel Espande. La Kaisersaal, la sala dell’imperatore, è stata racchiusa all’interno del progetto, creando un originale mix tra tradizione e innovazione.
Il Blue-Max Theater
Uno degli edifici più curiosi che si possono osservare a Potsdamer Platz è sicuramente il Blue-Max Theater. Costruito nel 2007 dallo studio di architetti F101, il teatro ospita gli spettacoli del Blue Man Group, unico edificio in Europa in cui ci sono spettacoli permanenti del gruppo di performer statunitensi. Riprendendo l’idea di teatro sferico, studiata già a inizio ‘900 da alcuni membri del laboratorio teatrale del Bauhaus come Andor Weininger, il Blue-Max Theater è un’immensa sfera di 35 metri di diametro inserita in una struttura cilindrica di vetro e acciaio. Grazie alla trasparenza del vetro è possibile vedere la gigantesca sfera blu dall’esterno. Il globo esce dalla struttura che lo contiene a formare una cupola, che conferisce alla costruzione il suo particolare profilo.
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Immagine di copertina: ©Avda, Potsdamer Platz, CC BY-SA 3.0