Germania, Lufthansa compra ITA
Dopo l’Ok della Commissione Europea, Lufthansa avvia il processo di acquisizione del 41% di ITA Airways. Cosa cambierà?
È di pochi giorni fa la notizia che conferma il via libera da parte della Commissione Europea (CE) per la fusione di ITA Airways in Lufthansa Group. Lufthansa, il gigante dell’aviazione civile tedesca, ha ufficialmente avviato il processo di acquisizione di ITA Airways, la compagnia di trasporti aerei nata dalle ceneri di Alitalia. Questa misura prevede l’acquisizione di una partecipazione iniziale del 41% per un capitale di 325 milioni di euro, cifra già accordata nel maggio dell’anno scorso. La transazione dovrebbe terminare entro la fine del 2024, approssimativamente a Novembre, in modo da essere messa in azione già dal 2025. Lufthansa non esclude di aumentare la sua partecipazione fino al 90% entro il 2033, arrivando a un investimento totale di circa 829 milioni di euro.
L’acquisto di ITA da parte della compagnia aerea tedesca rappresenta un’ottima occasione per entrambe le parti. Da un lato Lufthansa ha garantito a ITA più sicurezza sul mercato internazionale. Dall’altro l’annessione di parte della compagnia italiana a Lufthansa ha consolidato la posizione competitiva dell’azienda tedesca nel mercato dell’aviazione, aumentando anche la sua presenza nella rete internazionale di aeroporti.
Come Lufthansa ha comprato ITA
Il processo di approvazione è durato sette mesi, durante i quali Lufthansa e ITA Airways hanno dovuto rinunciare ad alcuni voli. Nello specifico, le due compagnie hanno detto addio a 15 slot in uno degli aeroporti europei più ambiti, quello di Milano Linate, perdendo così un totale di 30 voli giornalieri. Questa misura, che ha messo in difficoltà l’accordo, è stata presa per evitare che un unico operatore domini su uno scalo così importante per la circolazione aerea. L’obiettivo è quello di favorire l’introduzione di più competitori ed evitare monopoli su determinate città.
Nonostante gli intoppi trovati nel percorso, Carsten Sphor, il CEO del gruppo Lufthansa, si è comunque definito soddisfatto dell’accordo, e ha dichiarato:
“L’approvazione da Bruxelles è un’ottima notizia per ITA Airways e Lufthansa e in particolar modo per tutti i passeggeri che volano da e per l’Italia. Non vediamo l’ora di accogliere ITA Airways e i suoi eccellenti dipendenti come nuovi membri della nostra famiglia di compagnie aeree molto presto. La decisione è anche un chiaro segnale di forte traffico aereo in Europa, che può affermarsi con successo nella competizione globale”.
La scelta di comprare ITA
ITA Airways è la quinta compagnia aerea a essere inglobata in Lufthansa, e rappresenta il secondo mercato più importante per la compagnia in termini di fatturato dopo gli USA (escluso il mercato domestico della Germania). Se osserviamo il PIL, l’Italia è la terza economia più grande in Europa. L’Italia infatti è orientata principalmente all’export, oltre a essere una delle mete turistiche più favorite tra i viaggiatori di altri Paesi.
ITA rappresenta per Lufthansa un’azione strategica per la sua espansione sul mercato, per migliorare la sua posizione competitiva e per i servizi offerti al cliente. Più nel dettaglio, grazie all’acquisizione degli aeroporti italiani, Lufthansa ha la possibilità di ampliare la connettività dei suoi voli a mete come l’Africa, l’America Latina e il Medio Oriente. In questo modo si inserisce nella classifica dei grandi vettori globali. Dal punto di vista dei benefici, ITA e Lufthansa possono unire le loro sinergie per migliorare l’esperienza del cliente. L’aumento di circa 5000 dipendenti, sommato all’accrescimento delle mete disponibili, dovrebbe portare degli incentivi anche per l’aumento dei clienti. Tra questi benefit garantiti ai clienti dell’alleanza vi sono l’accesso a entrambe le zone lounge degli aeroporti e a sconti speciali, oltre a una maggiore attenzione alle esigenze del cliente stesso. Inoltre, le previsioni per il futuro di questa unione ipotizzano che i costi dei voli dovrebbero ridursi, ma questo lo scopriremo prossimamente.
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Immagine da: Pixabay