Germania, la Thyssen-Krupp è a rischio (ricordate “l’incidente” di Torino?)
Il gigante industriale Thyssen-Krupp rischia il fallimento a causa di difficoltà interne.
Il colosso industriale tedesco Thyssen-krupp sta attraversando una profonda crisi interna. Dopo la fusione con l’azienda indiana Tata, i due leader dell’azienda hanno rassegnato le loro dimissioni. Il motivo? La contrarietà alla vendita della produzione di ascensori agli azionisti stranieri. Questa situazione ha scatenato disagi e i dipendenti di tutto il mondo temono adesso possibili licenziamenti. La Thyssen-Krupp non è nuova a difficoltà e problematiche, tra le più famose sicuramente l’incidente di Torino nel 2007.
Le dimissioni dei due leader che stanno mettendo in crisi la salvezza del gruppo
La Thyssen-Krupp è un’azienda tedesca, la più importante d’Europa nel settore siderurgico, le cui sedi principali si trovano ad Essen e Duisburg. Nel 1999 Thyssen e Krupp si sono fuse per creare l’attuale azienda che, già a partire dal secondo dopoguerra, ha subito un doloroso e lento declino. La fondazione Thyssen-Krupp detiene il 21% dell’azienda, ovvero la maggioranza. A quanto pare l’azienda non è stata trasparente nei confronti degli altri due grandi azionisti in carica, il fondo svedese Cevian e l’americano Elliott, i quali hanno ritenuto ambiguo questo dominio di potere. I due azionisti stranieri premono sulla cessione del business degli ascensori, ad oggi il principale apporto redditizio della società siderurgica. L’amministratore delegato Heinrich Hiesinger ha dichiarato il suo dissenso alla vendita e, dopo aver siglato la fusione con la società indiata Tata, ha deciso di dimettersi. Il capo del consiglio di sorveglianza Ulrich Lehner lo ha seguito poco dopo avvertendo che, qualora la vendita avvenisse, molti impiegati rischierebbero il posto di lavoro. Questa situazione ha scatenato euforia sul mercato e allo stesso tempo un vuoto di potere.
Quartier generale della Thyssen-Krupp © dietmarwiedemann, Thyssen, CC0,
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La necessità di trovare una soluzione costruttiva per mettere in salvo la Thyssen-Krupp
“Non ci saranno rotture della compagnia”, ha dichiarato la presidente della fondazione Thyssen-Krupp Ursula Gather al settimanale tedesco Der Spiegel. “Le cose importanti alle quali pensare adesso sono la tutela dei 159.000 dipendenti dell’azienda, la sicurezza sul lavoro e i principi dell’economia sociale di mercato”, ha continuato. Anche i leader dell’Unione e il governo tedesco hanno manifestato il loro dissenso in merito ai tentativi di disgregazione della Thyssen-krupp. Il gruppo industriale impiega circa 159.000 persone in tutto il mondo e ha registrato un fatturato di 41.5 miliardi di euro nel solo anno finanziario 2016-2017. Il portavoce del ministero dell’economia esorta nel far sì che si giunga a una soluzione costruttiva contando sul fatto che la Thyssen-Krupp rimanga un gruppo industriale integro.
L’incidente di Torino nel dicembre del 2007
A Torino esisteva una filiale dell’azienda tedesca Thyssen-Krupp, ma lo stabilimento è stato chiuso a causa di un grave incidente. Il tutto è accaduto la notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, quando sulla linea 5 dell’acciaieria, 7 operai vennero investiti da una fuoriuscita di olio bollente prendendo fuoco. I soccorsi non servirono a salvarli, perchè gli operai morirono uno alla volta al termine di una lenta agonia. Il manager tedesco Harald E. è stato condannato a 16 anni e 6 mesi per omicidio colposo internazionale e ad altri cinque imputati è stata inflitta una pena detentiva di 13 anni e 6 mesi. L’accusa ha parlato di “negligenza internazionale” per non aver investito adeguatamente sulla sicurezza antincendio che, difatti, era assente. Le famiglie delle vittime hanno giudicato il verdetto come una grande vittoria. La tragedia dell’incidente ha intensificato il dibattito sulla sicurezza del lavoro in Italia e a marzo del 2008 l’industria ha chiuso i battenti.
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Foto copertina: ©Wibke, industria, CC0