Germania, la parità tra i sessi è ancora un miraggio. Ecco perchè
Hanno fatto discutere negli scorsi giorni le dichiarazioni di Robin Wright, la spietata First Lady Claire Underwood nella serie cult House of Cards: la 50enne attrice statunitense ha chiesto di essere pagata come Kevin Spacey, l’altro protagonista nei panni del Presidente Frank Underwood. Partendo dal suo caso personale, la Wright ha sottolineato il grave gap salariale tra uomini e donne che ancora affligge gli Stati Uniti. Se l’America non se la passa bene in fatto di uguaglianza di genere, nemmeno la Germania può sorridere: qui infatti, le donne guadagnano sensibilmente meno dei colleghi maschi e hanno più difficoltà a raggiungere posizioni di rilievo all’interno delle aziende. La parità, insomma, è ancora lontana.
La disparità salariale in Germania. Secondo i dati riportati dal Ministro della Famiglia Manuela Schwesig, membro della SPD, a parità di lavoro le donne guadagnano in media il 21% in meno degli uomini. Un divario davvero importante, come dimostrano i grafici pubblicati da Eurostat. In Germania le donne non solo guadagnano meno dei colleghi, ma trovano con più difficoltà un lavoro a tempo pieno rispetto a un part-time. Questa è una delle ragioni per cui le donne manager in Germania raggiungono appena il 29% del totale, nonostante esse costituiscano il 49% della forza-lavoro.
La proposta della SPD. Per cambiare questo stato di cose il ministro Schwesig ha proposto di introdurre una legge che preveda maggiore trasparenza sul salario e la creazione di quote rosa nei consigli di amministrazione e sovrintendenza delle più grandi aziende del Paese. Entrambe le proposte hanno suscitato delle critiche, soprattutto da parte della CDU, il partito di Angela Merkel. Uno degli argomenti sollevati contro la proposta della Schwesig riguarda la possibile violazione della privacy che comporterebbe la legge sulla trasparenza salariale. Il progetto della SPD prevede infatti che agli impiegati in aziende con più di 500 lavoratori vengano forniti i dati sugli stipendi medi di categoria in modo da poter contrattare sullo stipendio. Inoltre è previsto che alle donne vengano forniti dati sugli stipendi dei colleghi uomini, in modo da ridurre la disparità salariale a livello di genere.
Le reazioni. Se da un lato la proposta è molto discussa a livello politico, dall’altro alcune donne, intervistate da The Local, si sono dette favorevoli all’introduzione di maggiore trasparenza nella lotta contro la disuguaglianza di genere. Una maggiore informazione è sicuramente necessaria per contrastare il fenomeno, ma secondo le intervistate la legge dovrebbe riguardare anche le piccole aziende, dove la discriminazione di genere è maggiore. La situazione delle donne lavoratrici in Germania non è molto migliore rispetto ad altri Paesi europei. Le intervistate hanno infatti detto che spesso durante i colloqui di lavoro è stato loro chiesto se sono sposate e se hanno intenzione di avere figli. Una situazione familiare a molte lavoratrici italiane, ad esempio. Inoltre secondo le intervistate, per aumentare la consapevolezza sul problema, la Germania dovrebbe introdurre l’insegnamento dell’uguaglianza di genere nelle scuole. Educare le nuove generazioni, concordano unanimi, è l’unico modo per mettere fine alle discriminazioni.
Foto di copertina ©Alfred T. Palmer © CC 1.0