Germania, genitori distratti e sempre più bambini affogano in piscina
Secondo le statistiche, a causa di genitori distratti dagli smartphone, nel 2018 sono annegati più di 300 bambini tedeschi
Nel 2018 più di 300 bambini sono annegati (in piscina, lago, mare o fiume) a causa di genitori distratti dai cellulari. A dare l’allarme è l’Associazione tedesca dei bagnini (DLRG) un’organizzazione che conta più di 4.000 volontari. I numeri sono preoccupanti considerando che a luglio 2018, in 24 ore, sono annegate 6 persone (tra i 5 e gli 83 anni) e nella seconda metà del 2018 erano già 37 i casi in più rispetto al 2017. In un’intervista rilasciata al The Guardian, Achim Wiese della DLRG dice: «troppi pochi genitori e nonni stanno seguendo il consiglio: quando i vostri figli e nipoti sono in acqua non usate i vostri smartphone».
L’Associazione dei bagnini tedeschi afferma che i genitori non prestano la dovuta attenzione
Secondo Peter Herzeim, della Federazione tedesca dei sovrintendenti per le piscine «stiamo assistendo quotidianamente a persone che si comportano in piscina come se fossero in un asilo nido». Herzeim continua «in passato genitori e nonni passavano molto più tempo con i bambini in piscina. Ma continuano ad aumentare i numeri delle persone che sono concentrati sugli smartphone, senza prestare attenzione ai bambini». L’annegamento di un bambino di 7 anni originario della Baviera ha recentemente fatto notizia e riacceso il dibattito sulla questione.
L’Associazione di nuoto tedesca ha invitato il governo ad adottare delle misure per prevenire l’annegamento
Il problema secondo gli esperti non risiede solo nella disattenzione dei genitori ma anche nel fatto che molti bambini non sappiano nuotare. Una possibile soluzione – secondo l’Associazione di nuoto tedesca – sarebbe proprio insegnare ai bambini a muoversi in acqua il prima possibile. Il rischio di annegamento è talmente elevato che anche il governo dovrebbe prevedere un programma di finanziamento per lezioni di nuoto obbligatorie, anche in tenera età. L’insegnamento inoltre aiuterebbe molte delle persone che non sono informate sulle temperature e correnti dell’acqua o sul come agire in casi di emergenza.
Il caso dell’annegamento della figlia dell’ex sciatore americano Bode Miller
La figlia di 19 mesi di Bode e Morgan Miller – annegata ad agosto 2018 – non è riuscita a sopravvivere nonostante i disperati tentativi dei soccorsi. La coppia ha lanciato un appello disperato a tutti i genitori dato che «l’annegamento è una delle principali cause di morte dei bambini di età compresa tra gli 1 e 4 anni». I Miller hanno successivamente lanciato una start up affinché altre famiglie non vivano la loro esperienza. La tecnologia utilizza un sistema di intelligenza artificiale sofisticato da collocare nelle piscine, capace di monitorare i movimenti.
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Immagine di copertina: © Photo by Artem Verbo on Unsplash