Germania, due milioni di bambini vivono in stato di povertà
In Europa la Germania si distingue per il suo funzionale modello di stato sociale, spesso preso ad esempio da altre nazioni dell’UE, l’Italia in primo luogo. Nonostante una crescita economica costante ed uno dei più bassi tassi di disoccupazione di sempre, da qualche anno a questa parte il sistema di efficiente welfare state tedesco deve tuttavia fare i conti con un crescente numero di casi di povertà e disagio socio-economico. Sebbene le prospettive rimangano più rosee rispetto alla situazione italiana, ad essere particolarmente allarmante è l’aumento della povertà minorile a livello federale: secondo statistiche recenti, quasi 2 milioni di bambini in Germania vivono in stato di povertà.
La povertà minorile in Germania. Stando a uno studio della Bertelsmann Foundation, sempre più bambini in Germania crescono all’interno di famiglie che si mantengono grazie ai sussidi statali previsti dalla legge Hartz IV. Secondo rilevamenti federali, nel 2015 la quota di bambini al di sotto dei 18 anni interessati da tale situazione corrispondeva al 14,7% (+0,4% rispetto al 2011), dunque a circa 1,9 milioni. Se a livello federale si rileva dunque un aumento generale della povertà minorile, i dati variano però sensibilmente da Land a Land, segnando tendenze opposte a ovest e a est. Nella Germania occidentale la percentuale di famiglie che usufruiscono dei sussidi è cresciuta dal 12,4% nel 2011 al 13,2% nel 2015. Nella Germania orientale invece, la quota ha registrato una diminuzione pur rimanendo alta, passando dal 24% al 21,6%. Le regioni tedesche più colpite dall’aumento della povertà minorile sono Brema (+2,8%), Saarland (+2,6%) e la Renania Settentrionale-Vestfalia (+1,6). In Baviera e nel Baden-Württemberg, i Länder più benestanti di Germania, la percentuale di bambini cresciuti in famiglie che vivono di aiuti statali rimane bassa pur registrando un lieve aumento rispetto al 2011: in queste regioni la quota relativa al 2015 assume valori compresi tra il 6% e l’8%. A Berlino almeno un bambino su tre vive in condizioni di povertà. Numerosi studi si sono concentrati sulle ripercussioni di una tale condizione sociale: i bambini che crescono in famiglie dipendenti dagli aiuti statali sono generalmente emarginati, soffrono spesso di problemi di salute e riscontrano maggiori difficoltà durante la formazione scolastica rispetto ai coetanei di famiglie meno svantaggiate. Stando ai rilevamenti, spesso si tratta di figli di genitori single o di bambini provenienti da famiglie molto numerose.
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La povertà minorile in Italia. Secondo i dati Istat del 2015, in Italia oltre un milione di bambini versa in una condizione di povertà assoluta, dunque in una situazione che li priva dei beni materiali di base per poter vivere. A differenza della Germania non vi sono ancora aiuti statali significativi né un programma apposito per le famiglie disagiate. In più, secondo Save the Children Italia, vi è anche una forte povertà educativa legata alla mancanza strutturale dei primissimi servizi di educazione e formazione, problema non presente in Germania, dove l’istruzione è spesso gratuita o comunque accessibile anche alle famiglie meno abbienti.
Un bilancio. Per un valido confronto si rende necessario soffermarsi sul significato del termine “povertà”, spesso interpretato in maniera differente a seconda dei contesti e dei luoghi in cui questa si manifesti. Se uno Stato, come per esempio la Germania, riesce ancora a garantire vitto, alloggio ed educazione ai propri cittadini, seppur in misura minima, risulta difficile parlare di povertà in senso stretto. È ad ogni modo innegabile che si tratti di dati allarmanti per il Paese spesso definito come “la locomotiva d’Europa”, dati da non sottovalutare se ci si interroga sul corretto funzionamento di un modello di welfare state che dovrebbe tutelare tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Come puntualizza la Bertelsmann Foundation, per impedire a questa problematica sociale di attecchire, è fondamentale che lo Stato consideri le conseguenze della povertà minorile mettendole in relazione con i dati.
Foto di copertina: Schule Schüler © Metropolico.org CC BY-SA 2.0