Divario salariale tra uomo e donna: l’Italia è più virtuosa della Germania
Eurostat ha realizzato un’infografica con i dati dei Paesi dell’Unione Europea del Gender Pay Gap (GPG), ovvero la differenza salariale di genere: l’Italia risulta più virtuosa della Germania.
La differenza salariale di genere, definita dall’Onu «il più grande furto della storia», è un fenomeno diffuso in tutto il mondo. Eurostat ha realizzato un’infografica da cui si evince che la media della differenza degli stipendi tra uomini e donne all’interno degli Stati dell’Unione Europea è del 16.2%. Tra i Paesi più virtuosi rientrano la Romania (5.2%) e l’Italia (5.3%), mentre non occupa una buona posizione la Germania, dove il Gender Pay Gap è di ben 11 punti al di sotto della media europea (25.3%). Questo significa che per ogni 100 euro guadagnati da un uomo, una donna ottiene 74.7 euro in Germania e 94.7 euro in Italia. Nella valutazione dei dati occorre però prestare particolare attenzione: i dati Eurostat si riferiscono al Gender Pay Gap “grezzo” (unadjusted), riferito dunque alla paga oraria e non a quella mensile o annuale. Inoltre se si scompone lo stesso dato in settore pubblico e privato in Italia, la differenza oscilla tra il 4.4% nel settore pubblico e il 17.9% in quello privato, mentre in Germania rispettivamente tra il 13% e il 24% (dati Eurostat).
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Germania e Italia, un breve confronto
È risaputo che i dati vanno presi con le pinze. In effetti se volgiamo lo sguardo oltre l’infografica Eurostat, ci rendiamo conto che la situazione lavorativa per le donne in Italia non è rosea come potrebbe sembrare. Il tasso di occupazione femminile è molto più basso rispetto a quello tedesco: solo il 51.6% in Italia contro il 74.5% in Germania (dati Eurostat 2016). Il governo tedesco ha approvato una legge che a partire da gennaio 2018 obbliga le aziende con più di 200 dipendenti a rivelare il Gender Pay Gap nel caso in cui i dipendenti volessero saperlo. A livello regionale, in Germania la differenza salariale di genere è più bassa nelle regioni orientali che in quelle occidentali. In Italia, come scrive il Sole 24 ore, la legge prevede la parità retributiva, ma purtroppo non viene ancora rispettata.
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immagine di copertina: Beatrice Terzo