«Difesa del Made in Italy, Euro ed Europa: le parole chiave della mia candidatura da italiana all’estero»
A tu per tu con Maria Darè Biancolin
«Vivo in Germania da trent’anni e vedo che c’è tantissimo da fare: servizi da dare, rappresentanza, ruolo. Possiamo dare molto di più di quello che riceviamo. Sino ad oggi la comunità italiana in Germania si è affidata, per scarsa consapevolezza, a personaggi di poco valore e rilievo a Roma. Se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo metterci la faccia ed impegnarci in prima persona». A parlare così è Maria Darè Biancolin, 51 anni, originaria di Treviso, ma residente dal 1988 in Germania, a Gelsenkirchen dove, dopo aver studiato organizzazione e gestione aziendale, ha dato vita ad una serie di iniziative culturali e commerciali che ne fanno probabilmente uno dei personaggi chiave per l’affermazione del Made in Italy in Germania, a partire dalla fondazione della DE.S.A., la Deutschland Sommelier Association, associazione che raggruppa sommelier italiani (e non) in Germania con lo scopo di diffondere e promuovere la cultura del wine and food italiano attraverso la formazione di figure professionali che divulgano eccellenza, know-how, storia e cultura dell’Italia, nonché tra i soci fondatori dell’Italian Sounding e.V assieme a Confagricoltura, le Camere di Commercio Italiane in Germania, Conflavoro PMI, Unioncamere e Promoindustria. «Voglio portare a Roma le necessità degli Italiani: dare assistenza e servizi agli emigranti anziani; sostenere e coinvolgere i giovani Italiani che hanno scelto l’Europa come luogo di studio, residenza e lavoro. Forse sono scappati dall’Italia; forse no. Poco importa. Importa che l’Italia offra loro i servizi di cui abbisognano in tempo reale, senza code ai consolati (a proposito, ne servono di più e più efficienti). Voglio più scuole italiane: per i nostri figli e per tutti quelli che vogliono conoscere meglio la nostra cultura. E’ un business, oltre che un dovere verso la nostra gente».
Come si può tutelare il Made in Italy e combattere il falso italiano, ovvero quello che ormai si conosce come Italian Sounding?
Con un lavoro massiccio a Bruxelles per sostenere i nostri interessi quando l’Unione progetta trattati commerciali verso Paesi terzi; con una comunicazione importante – il made in Italy è tale perché nasce in Italia frutto di una combinazione, ad esempio per l’agroalimentare, di terra, clima, coltivazioni autoctone, lavoro secolare, basti pensare ai terrazzamenti. Se non raccontiamo bene tutto questo è inutile star qui a discutere. Dobbiamo proteggere brevetti, brand, denominazioni… tutto quello che si può registrate e proteggere e ancora non è stato fatto, va fatto. Poi, bisogna iniziare a portare in tribunale i casi più eclatanti di frode in commercio.
Qual è la sua opinione sull’Unione Europea?
E’ la nostra casa comune. Ci ha garantito settant’anni di pace e di prosperità. Ha delle regole forse troppo rigide, ma è l’unico grande successo della storia contemporanea. Nessun altro, nel mondo, ha fatto quanto l’Europa unita. E’ un errore additarla come colpevole di tutti i mali: se l’Italia è debole, oppure sceglie di impegnarsi poco nei momenti topici, quando si determinano le politiche comuni, non può farne una colpa all’Europa, ma soltanto a se stessa. Certo va resa ancora più forte: meno burocrati e più spazio ai cittadini che col loro voto, indicando le figure politiche apicali, determino le strategie dell’Unione. Un’Europa più democratica, “santificata” dal voto popolare, è la miglior risposta agli egoismi, alle paure, ai passi indietro. La Brexit non fa, e non farà, testo.
Che opinione ha dell’Euro?
Che è la nostra moneta. Senza, l’Italia avrebbe avuto, forse, un iniziale vantaggio competitivo ma poi sarebbe sprofondata nel suo debito. Sul quale oggi paga interessi bassissimi proprio grazie all’Euro, altrimenti sarebbe già in default. Inoltre, l’Euro ha reso più facile il commercio interno ed è uno strumento forte nella politica monetaria internazionale. Anch’io sono affezionata alla lira, come i tedeschi al marco, ed i francesi al franco…ma oggi stiamo meglio di ieri!
Quali sono a tuo avviso le ragioni principali per cui così tanti italiani vivono all’estero e, nello specifico, in Germania?
È l’Europa, bellezza! Non ci sono confini interni, abbiamo una sola moneta, i titoli di studio valgono, le infrastrutture muovono merci e persone. I ragazzi vanno dove è più interessante vivere, dove si lavora meglio, dove c’è effervescenza culturale. Dal Baltico a Finisterrae è tutto un solo Paese per i nostri figli. Oggi la Germania attira molto; domani, chissà, l’Europa del Sud. Non c’è nulla di cui stupirsi. Piuttosto, l’Italia si attrezzi per far si che i giovani europei vogliano trasferirsi da noi per lavorare, metter su famiglia, trascorrere del tempo…basta piangerci addosso. E’ il momento di fare qualcosa di semplice e concreto. Ecco, questo voglio portare a Roma: concretezza e idee subito applicabili.
Che opinione ha del governo tedesco?
E’ il mio governo di riferimento dato che abito a Gelsenkirchen da 30 anni. Sa difendere gli interessi della Germania in Europa e nel mondo; garantisce una guida stabile da lungo tempo; è guidato storicamente da leader all’altezza del loro compito. Se la Germania oggi attrae così tanto i giovani europei non è soltanto per l’economia (che è forte), ma anche per il clima sociale che è stato creato in questi anni. E questo è merito del governo federale e di quelli locali.
Perché ha deciso di candidarsi tra le file di Fratelli d’Italia?
Mi piace la Meloni, è donna, è l’unica che si interessa veramente agli italiani all’estero. La Lorenzin quando dice che siamo importanti lo dice solo perché siamo tanti. È una donna vera, che dice quello che pensa. Anche io sono come lei, vado contro tutto. È l’unica che mi ha detto che se anche non vinco prenderà a cuore il problema delle scuole italiane, del Made in Italy e dei residenti all’estero.
NOTA BENE: L’articolo a Maria Darè Biancolin è il primo di una serie di interviste che Berlino Magazine dedicherà ai candidati della circoscrizione Estero-Europa alle elezioni parlamentari del prossimo 4 marzo. Nella circoscrizione Estero sono eletti diciotto parlamentari, suddivisi in dodici deputati e sei senatori. Per sapere di più sul voto cliccate qui.
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