Da Jesse Owens a Cannavaro, la storia dell’Olympiastadion di Berlino e come visitarlo

Olympiastadion, un tempio sportivo tra storia e record

Quest’anno la nazionale italiana non parteciperà al campionato mondiale di calcio. Sarà un’estate diversa dal solito per i tifosi. Tuttavia, il tempo libero darà l’opportunità di conoscere meglio il luogo dove la nostra nazionale ha festeggiato gli ultimi giochi. L’Olympiastadion di Berlino è rimasto un tempio calcistico da quel 9 luglio 2006, ma la sua storia è piena di avvenimenti emozionanti. Inaugurato nel 1936, in occasione dei Giochi olimpici nella zona occidentale della città, Grunewald, fu un’opera fortemente voluta da Hitler per la sua propaganda nazista. Progettato da Werner e Walter March, figli dell’architetto Otto March che nel 1909 progettò un ippodromo con una pista lunga 2400 metri proprio in quell’area, lo stadio aveva in origine una capienza di 110.000 posti.

scholty1970, Berlin Olympic Stadium, CC BY-SA 0.0

L’impresa di Jesse Owens

In occasione delle olimpiadi del 1936 lo stadio fu teatro delle imprese di Jesse Owens. Velocista afro-americano, in quei giochi conquistò quattro medaglie d’oro, nei 100 e 200 metri, nel salto in lungo e nella staffetta 4×100 metri, facendo registrare due record mondiali e un record olimpico. Queste sue prestazioni fecero scandalo al tempo, poiché verificatesi in un luogo voluto da Hitler per dimostrare la superiorità della razza ariana. Durante quei giochi venne organizzata anche una partita promozionale di baseball con alcuni atleti americani. Ci fu un boom di spettatori, un vero e proprio record, circa 100.000 secondo il New York Times.

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I Mondiali del 2006, i record di Usain Bolt e la finale di Champions League del 2015

L’intero stadio fu ristrutturato dal 2000 al 2004, in previsione dei Mondiali di calcio del 2006. La ristrutturazione stessa si rivelò innovativa per la capacità di combinare elementi storici dell’impianto e strutture moderne. La capienza massima raggiunse 76.000 persone. La successiva Coppa del Mondo è ancora oggi uno dei ricordi sportivi più dolci della storia italiana. Dopo aver battuto la Germania nella semifinale il 9 luglio 2006, nella storica finale tra Francia e Italia, terminata con i calci di rigore, gli azzurri vinsero il loro quarto mondiale. Tre anni dopo, nei Mondiali di atletica disputati all’Olympiastadion, il velocista Usain Bolt fece registrare i record del mondo, nei 100 metri con un tempo di 9″58, e nei 200 metri con un tempo di 19″19 battendo i suoi stessi record conquistati l’anno prima alle Olimpiadi di Pechino. Ultimo grande evento sportivo, in ordine cronologico, avvenuto nello stadio, è stata la finale di Champions League del 2015, in un’avvincente partita tra Juventus e Barcellona, terminata 1-3 per gli spagnoli.

Come visitare l’Olympiastadion?

È possibile visitare l’impianto sportivo e la Glockenturm dal 1 aprile al 2 novembre, dalle 9:00 alle 19:00. I visitatori possono accedere al campanile, al centro visite e alla museo storico dedicato alle Olimpiadi del 1936 e al Mondiale del 2006. Inoltre sono disponibili audio guide e visite guidate, queste ultime permettono di fare un’esperienza particolare dello stadio: è possibile infatti visitare la zona VIP, gli impianti tecnologici all’avanguardia, i maxi schermi e persino gli spogliatoi dell’Herta BSC, la squadra della città.

Indirizzo: Olympischer Platz 1, 14053 Berlin

Orari: da gennaio a marzo ore 10:00 – 16:00, da aprile a ottobre ore 9:00 – 19:00, agosto ore 9:00 – 20:00

Prezzo: €7, ridotto €5,50

Visite guidate sul sito dell’Olympiastadion oppure tramite mail a: tour@olympiastadion-berlin.de

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Immagine di copertina: © 3093594 CC BY-SA 0.0