Crolla il governo tedesco. Possibili elezioni anticipate già a gennaio
Il governo tedesco è ufficialmente caduto ieri sera dopo che il cancelliere Olaf Scholz ha licenziato il Ministro delle Finanze Christian Lindner, leader dell’FDP.
Il governo tedesco finisce qui. La decisione di Scholz sancisce la fine della “coalizione semaforo” composta da socialdemocratici (SPD), Verdi e liberali (FDP). Il Cancelliere ha annunciato che verrà presentata una mozione di fiducia in parlamento, aprendo così la strada per elezioni anticipate, che potrebbero tenersi già a gennaio 2025, invece che a settembre 2025. La rottura è arrivata in un momento critico per il paese, afflitto da tensioni interne, crisi economica e dalla recente elezione di Donald Trump negli Stati Uniti.
Il governo tedesco era continuamente impegnato ad appianare divergenze
Le ragioni del collasso sono da ricercarsi in profonde divergenze politiche, soprattutto sul piano economico. Scholz ha accusato Lindner di “egoismo politico” e di aver anteposto gli interessi dell’FDP alla stabilità del governo. In particolare, le tensioni riguardavano il bilancio 2025 e la volontà dell’FDP di mantenere rigidi limiti di spesa, opponendosi a nuove misure di stimolo economico proposte da SPD e Verdi. Secondo il cancelliere, Lindner ha ripetutamente bloccato riforme vitali per l’economia tedesca, mostrando un atteggiamento inflessibile su questioni chiave come il sostegno sociale e gli investimenti industriali.
L’FDP e la tensione crescente nel governo tedesco
L’FDP manteneva da tempo una posizione ambigua, minacciando più volte di lasciare la coalizione. Già da settembre, Lindner aveva definito questo periodo come un “autunno delle decisioni” per il governo. Tuttavia, la pressione esercitata dai Liberali aveva incontrato un’opposizione crescente sia all’interno dell’SPD che dei Verdi, che vedevano in Lindner un ostacolo alle loro politiche di sviluppo sostenibile e di espansione del welfare. Con il licenziamento del Ministro delle Finanze, anche gli altri membri FDP del governo hanno abbandonato i loro incarichi, ponendo fine a una collaborazione sempre più precaria. Da parte loro, i Verdi, rappresentati dal ministro dell’Economia Robert Habeck, hanno espresso “profondo rammarico” per il crollo dell’alleanza, accusando Lindner di irresponsabilità e di aver sabotato i tentativi di trovare un compromesso sul bilancio. Sul fronte delle opposizioni, il leader della CDU, Friedrich Merz, ha chiesto elezioni immediate, sostenendo che la Germania ha bisogno di “una maggioranza stabile e di un governo deciso” per affrontare le sfide economiche e politiche del momento. Anche il partito di estrema destra AfD, attraverso la sua leader Alice Weidel, ha parlato della caduta della coalizione come di una “liberazione per la Germania” dagli “inutili compromessi della politica semaforo”.
Le origini della coalizione e il calo di Scholz
La coalizione semaforo nacque nel 2021, con l’obiettivo di guidare la Germania attraverso un nuovo corso progressista. Tuttavia, fin dagli inizi, il governo ha mostrato segni di debolezza, in particolare per la difficoltà di conciliare le visioni liberali dell’FDP con le politiche più sociali e verdi degli altri partiti. Scholz e il suo partito SPD hanno sofferto in termini di popolarità: il cancelliere ha faticato a mantenere consenso, registrando bassi risultati nei sondaggi. Negli ultimi mesi, la coalizione è apparsa sempre più frammentata e incapace di rispondere alle sfide del paese.
Scenari post-crisi e ipotesi elettorali
Ora il governo potrebbe trasformarsi in un esecutivo di minoranza fino alle elezioni anticipate. Tuttavia, la Germania si trova a fronteggiare una fase economica difficile, con una stagnazione della crescita e sfide sul fronte energetico. Le elezioni, inizialmente previste per settembre 2025, potrebbero essere anticipate già a gennaio 2025. Fino ad allora, SPD e Verdi tenteranno di garantire stabilità al paese, mentre le opposizioni chiedono un rapido ritorno alle urne per formare una nuova coalizione che affronti le priorità economiche.
Le attuali previsioni elettorali
I sondaggi vedono al momento la CDU in testa con oltre il 30% dei consensi, mentre SPD e Verdi si attestano intorno al 15%. Tuttavia, formare una maggioranza solida si preannuncia complicato. La possibilità di una coalizione con i Liberali appare ridotta dopo il collasso della coalizione attuale. La CDU potrebbe cercare di formare alleanze alternative, ma l’incertezza regna sovrana e il rischio di una frammentazione politica resta elevato, con possibili impatti sulla governabilità del paese.
L’ascesa dell’AfD e il declino dell’FDP
Un elemento di novità nei sondaggi è il significativo aumento di consensi dell’AfD, che ha raggiunto il 17-18%, soprattutto nei Länder dell’ex DDR, dove ha ottenuto risultati sorprendenti nelle recenti elezioni regionali. Contrariamente, l’FDP rischia di non raggiungere la soglia minima per l’ingresso in parlamento, con un consenso attorno al 3-4%, riflettendo il forte calo di popolarità del partito. Questa dinamica potrebbe ridisegnare il panorama politico tedesco, favorendo l’ascesa di partiti estremisti e spingendo la CDU a cercare coalizioni più ampie e meno ortodosse.
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