Cosa pensa la stampa tedesca del prossimo governo M5S-Lega

Nel tardo pomeriggio di un lunedì di fine maggio, dopo undici settimane di stallo e sette giri di consultazioni a vuoto, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella convoca al Quirinale la delegazione del Movimento 5 Stelle e della Lega per avviare il nuovo governo.

Si intravede la luce in fondo al tunnel, con l’avvio concreto alla diciottesima legislatura con un governo “giallo-verde” basato sul contratto firmato dai due leader Luigi Di Maio e Matteo Salvini, vittoriosi alle scorse elezioni politiche italiane. Il contratto è stato approvato dal 94% degli iscritti del movimento sulla piattaforma Rousseau, e dal 91% degli iscritti e simpatizzanti della Lega nei gazebo. Ma cosa ne pensano in Europa di questo nuovo scenario politico in Italia? Che opinioni hanno le principali testate tedesche?

La resa dei conti

“Inizia così l’esperimento politico italiano. Due partner diversi sono giunti a un accordo perché gli elettori il 4 marzo per diverse ragioni hanno dato loro la forze politica”. Così riporta Tagesschau.de in un articolo dal titolo “I 5 stelle e la Lega vogliono mettere sottosopra l’Italia”, descrivendo la natura diversa delle due forze politiche in gioco. Da un lato la Lega, che ha avuto un incremento sostanziale in tutte le regioni del Centro-Nord, descritta come una forza fortemente antieuropeista e xenofoba che punta tutto sulla paura degli italiani e sul loro desiderio di giustizia e sicurezza. Dall’altro lato il Movimento 5 Stelle invece ha vinto in tutte le regioni meridionali, puntando sul reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni. Il portale di notizie Tagesschau fa notare come il contratto su cui parte questo governo è un contratto “in molti punti per niente concreto”; un progetto, infine, per un cambiamento sul fronte internazionale ed europeo, che preoccupa molto Bruxelles. “Ciò che unisce le due parti diverse è una sfida non solo contro gli avversari nel Paese, ma anche contro tutte le critiche da parte degli altri Paesi”: questa sfida produrrà un difficile incontro-scontro con l’Unione Europea, perché se da un lato il nuovo esecutivo dovrà fare i conti con l’UE, dall’altro anche Bruxelles dovrà prendere atto della scelta compiuta dalla maggioranza dei cittadini italiani.

Le preoccupazioni per il debito pubblico italiano.

Lo Spiegel, come molte altre testate europee, esprime chiaramente le maggiori preoccupazioni per quanto riguarda le politiche economiche del futuro governo, che pare intenzionato ad aumentare notevolmente la spesa pubblica e, di conseguenza, il debito pubblico del Paese. La testata afferma: “La coalizione di governo è vista con scetticismo dall’UE, in quanto vuole mettere gli interessi dell’Italia al centro e pianifica un progressivo allontanamento dalle politiche economiche di risparmio e austerità”. Si sottolinea inoltre come questo sia pericoloso in un Paese con uno dei debiti pubblici più alti al mondo. Spaventa peraltro quanto affermato nei confronti della politica europea nel contratto di governo, in cui si chiede una modifica dei trattati economici europei, soprattutto quelli incentrati sulla politica monetaria.

Appelli e avvertimenti che arrivano dall’Europa

A questa proposta di modifica, sono corrisposte alcune critiche da parte di vari esponenti politici europei. L’ultimo di questi è Manfred Weber, europarlamentare della CSU, partito gemello dei cristiano-democratici di Angela Merkel, ha lanciato un monito al futuro governo tramite l’agenzia di stampa tedesca per fermare il dibattito sull’euro: «Das ist ein Spiel mit dem Feuer, weil Italien hochverschuldet ist», ossia «state giocando col fuoco, poiché l’Italia è fortemente indebitata».  «Le azioni irrazionali o populiste potrebbero provocare una nuova crisi dell’euro» continua Weber, «Ecco perché si può solo appellarsi e dire: rimanete nei confini della ragione». A questo si aggiungono le preoccupazioni espresse in un articolo Stuttgarterzeitung.de che sottolinea le reazioni del mercato finanziario: “la prospettiva di un governo populista in Italia ha provocato disagio nei mercati finanziari negli ultimi giorni”. Disagio espresso, dopo l’annuncio della messa in discussione della moneta unica, dall’aumento dello spread (il differenziale fra i titoli pubblici italiani e tedeschi), che ha raggiunto coi 170 punti odierni il valore più alto degli ultimi mesi, al quale si è aggiunta una caduta del 2% di piazza Affari.

 

 

 

Il ruolo del Presidente della Repubblica.

Il Frankfurter Allgemeine Zeitung offre un intervista al professore e politologo dell’Università di Giessen Alexander Grasse titolata “L’Italia diventerà più sicura di sé”, dove si esprimono tutte le preoccupazioni europee per questa nuova formula di governo. La speranza del politologo è che il Presidente della Repubblica Mattarella, come ha già espresso in varie occasioni, prenda l’iniziativa nei limiti delle sue possibilità per rassicurare l’Europa, soprattutto per quanto riguarda le politiche estere ed economiche. «Finora, il programma del governo sulla questione del finanziamento è davvero molto vago. Principalmente, le parti fanno affidamento sulla crescita o effetti moltiplicatori attraverso investimenti pubblici. Vogliono combattere l’evasione fiscale e semplificare l’amministrazione. Questa strategia non è sbagliata, ma non dovrebbe essere sufficiente. Il presidente Mattarella prima o poi potrebbe essere coinvolto, dato che la costituzione impone il pareggio di bilancio». Queste le parole di Grasse, che sottolineano come le cancellerie europee ripongano sicuramente molta fiducia nel presidente della Repubblica come garante della costituzione e dei trattati internazionali. Il politologo esprime inoltre preoccupazioni sulla tenuta dell’accordo, che una volta superata la soglia della formazione del governo, farà riferimento a due elettorati che chiedono di attenersi a promesse programmatiche molto costose che non sarà semplice mantenere a livello economico. Inoltre il governo si reggerà al Senato su una maggioranza risicata di 6 voti, un ulteriore elemento di instabilità.

 

La prima alleanza dei populisti in Europa.

La Süddeutsche Zeitung invece parla senza mezzi termini di “populisti che siglano un contratto di governo in Italia”, e le preoccupazioni principali vengono espresse sulla politica estera: “più vicini alla Russia, più lontani dall’UE, più debito e meno migranti: ecco il contratto di governo fra i populisti del movimento 5 stelle e il partito xenofobo della Lega “. Oltre a questo si fa riferimento in maniera preoccupata alle proposte di aumento della spesa pubblica, soprattutto per quanto riguarda i costi del reddito di cittadinanza e della politica di rimpatrio di 500mila migranti proposta dalla Lega. Senza parlare della messa in discussione del trattato di Dublino, firmato dalla Lega al governo con Silvio Berlusconi nel 2003 e poi da essa rinnegato.

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