Con i rifiuti la Germania si arricchisce tanto che vuole anche quelli degli altri Paesi UE
La pietra filosofale il simbolo degli alchimisti, aveva il potere di trasmutare materiali vili in oro. Ovviamente si tratta di una leggenda eppure il concetto non è così lontano da quello che avviene nella centrale MHKW a Rothensee cittadina situata nella zona del Magdeburgo a circa 100 chilometri da Berlino. Stiamo parlando di una delle numerose centrali elettriche sparse sul territorio tedesco, in cui i rifiuti urbani vengono trasformati in energia elettrica.
Il problema ad oggi, per quanto assurdo possa sembrare è che l’attitudine al riciclo dei tedeschi ha portato ad una vera e propria crisi per mancanza di rifiuti da utilizzare nelle centrali, in pratica la Germania non produce abbastanza immondizia. Nell’ultimo decennio sono state chiuse quasi tutte le discariche per rifiuti urbani e costruite molte centrali come quella di Rothensee, in previsione di un aumento della produzione di immondizia, stima rivelatasi non corretta perchè il già alto tasso di riciclo dei tedeschi è aumentato ancora. Questo ha messo in crisi le centrali elettriche costringendole a rivolgersi a paesi dell’UE meno attenti al problema e desiderosi di disfarsi dei propri rifiuti.
Via nave, su gomma o rotaia, tonnellate di rifiuti arrivano in Germania da Regno Unito, Irlanda, Svizzera e Italia pronti per essere convertiti in elettricità. Per avere un idea della quantità di elettricità prodotta, la sola centrale di Rothensee produce energia per circa 50.000 case. L’export di immondizia è regolamentato da una normativa europea che mira a diminuire il più possibile la presenza di discariche, multando pesantemente i paesi che ne fanno ancora largo uso. Questo ha di conseguenza reso accettabili i prezzi dell’esportazione del materiale di scarto.
In paesi come Svezia e Olanda, l’import dei rifiuti è visto solo ed esclusivamente come business mentre in Germania tale pratica risulta poco popolare e molto spesso criticata, i tedeschi sono ossessionati dal riciclo e dalla questione rifiuti e non vedono di buon occhio l’idea di importare la “monnezza” altrui, a prescindere da quanto lucrativo possa risultare.
La Germania al momento ha un tasso di riciclo del 65%, uno tra i più alti al mondo, questo si deve principalmente alle politiche fortemente volute dal governo negli ultimi vent’anni. A Berlino basta guardarsi intorno per capire quanto sia sentito il problema, spesso negli appartamenti ci sono 4 o 5 contenitori per differenziare i rifiuti, nei cortili condominiali compaiono bidoni di diversi colori, giallo per la plastica, marrone per l’organico, blu per la carta e altri tre per diversi tipi di vetro, se non è vera e propria mania poco ci manca.
L’idea tedesca e soprattutto berlinese del riciclo non si applica solo alla comune immondizia ma praticamente a tutto ciò che riguarda la routine quotidiana, in città ci sono infatti molltissime boutique che vendono vestiti, accessori e oggettistica prodotti con materiale di riciclo, spesso a prezzi non proprio economici. Altra faccia del riciclo è l’abitudine cittadina al regalare ciò di cui non si ha più bisogno invece di gettarlo via. Dai mobili ai vestiti non è assolutamente raro passeggiare per le strade della capitale e incappare in oggetti di qualsiasi tipo accompagnati da un bigliettino con le parole “zu verschenken” letteralmente “in regalo”. Ne abbiamo parlato meglio in questo articolo qualche giorno fa.
Dati questi elementi è facile capire come per una popolazione così attenta alla gestione dei rifiuti risulti indigesta l’idea di importarne da altre nazioni, questo ha denominato scelte politiche che hanno portato ad un aumento del costo di smaltimento dei rifiuti, in 3 anni si è passati dai circa 30€ per tonnellata agli attuali 80€, un prezzo che pochi paesi sono disposti a sostenere. La diminuizione dell’import ha quindi determinato la chiusura di molte di queste centrali, ovviamente le più vecchie e meno produttive.
Peter Werz, portavoce della EEW Energy from waste, si è però detto certo che centrali di nuova generazione come quella di Rothensee non corrono rischi e continueranno ad importare rifiuti anzi come piace definirla a loro “energia”.
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