Come un quartiere di palazzoni di Berlino Est si sta trasformando nella meta degli hipster di mezza Europa
Prima borgo rurale, poi agglomerato urbano, ora quartiere hipster. Secondo l’Handelsblatt, uno dei più importanti giornali tedeschi, Marzahn sta diventando sempre più alla moda.
Marzahn è la più grande area residenziale nonché il quartiere più giovane di Berlino. Localizzato nella parte nord-orientale della capitale tedesca, il distretto ha compiuto quarantanni il luglio scorso. Eppure nonostante la tenera età, il quartiere è stato soggetto ai cambiamenti più disparati. Da piccolo villaggio di campagna quale era agli inizi del quattordicesimo secolo, a enorme agglomerato urbano nel dopoguerra, secondo la stampa tedesca (qui un articolo della Bild), Marzahn sta seguendo le sorti dei fratelli orientali Prenzlauer Berg e Friedrichshain. Sta diventando cioè sempre più alla moda. Il rischio (o vantaggio, a seconda dei punti di vista) è quello di trovarsi di fronte ad un’area completamente diversa, smembrata della sua antica anima sovietica.
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La storia di Marzahn
Le prime attestazioni relative a Marzahn risalgono al quattordicesimo secolo. All’epoca era un piccolo borgo agricolo chiamato Alt-Marzahn, situato ai piedi del fiume Wuhle. A partire dai primi anni dell’Ottocento, la cittadina conobbe un relativo sviluppo grazie alla costruzione della stazione ferroviaria sulla linea Berlin-Wriezen. Testimonianze viventi di quel periodo sono il centro storico lastricato in pietra e la chiesa in mattoni Dorfkirche (progettata dall’architetto Friedrich Adolf Stüler, e costruita nel 1870). Ma anche il vecchio mulino a vento Bockwindmuehle Marzahn.
Il distretto è conosciuto per essere stato il luogo prescelto da Hitler per la costruzione del primo campo di concentramento destinato agli zingari, nonché il primo quartiere di Berlino ad essere occupato dall’Armata Rossa nel 1945. Nel 1971 avvenne un cambiamento radicale. Il Partito di Unità Socialista di Germania diede vita a un massiccio programma di costruzione edilizia chiamato Wohnungsbauprogramm der DDR che prevedeva la costruzione di abitazioni nella periferia Est di Berlino. Il progetto venne avviato nel 1977, anno in cui viene fatta risalire la nascita ufficiale del quartiere. Il vecchio borgo agricolo venne integrato nel nuovo agglomerato urbano. La valle e il fiume ne divennero le aree verdi. Seguì la costruzione di infrastrutture, servizi e posti di lavoro a dimostrazione dell’efficienza della Repubblica Democratica Tedesca. Tuttavia, non si può certo dire che la funzionalità abbia sposato l’estetica. I grandi palazzi sono stati costruiti secondo norme di rigida simmetria e si stagliano all’orizzonte in tutto il loro grigiume. La bruttezza degli edifici inoltre si accompagna a non pochi problemi sociali, come disoccupazione, estremismo politico e casi di xenofobia.
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Negli ultimi tempi Marzahn sta attraendo tanti giovani hipster
Le cose stanno cambiando e Marzahn sta conoscendo uno sviluppo culturale non indifferente. Si tratta di una tendenza tipica di molti distretti appartenenti all’ex blocco sovietico. Da poveri e carenti di risorse, sono diventati progressivamente più borghesi e in grado di incontrare le esigenze di giovani artisti e freelancer. Così, se fino a qualche anno fa studenti, startupper e piccoli imprenditori decidevano di stabilirsi a Prenzlauer Berg, Friedrichshain o Kreuzberg, adesso pare che una delle nuove promesse sia proprio Marzahn. A causa del processo di gentrificazione i prezzi delle case del centro sono aumentati in maniera esponenziale. Studenti e famiglie preferiscono spostarsi nelle aree periferiche in cui il costo della vita si è mantenuto a livelli accettabili. Gli edifici di Marzahn sono stati risanati e abbelliti con tanti murales colorati, le aree verdi riqualificate, il quartiere in generale si è aperto ai più giovani. Non dovrà sorprenderci la vista di ciclisti dalle barbe lunghe fino al petto o di bevitori di Club-Mate. Così come non dovremo turbarci di fronte all’apertura di caffetterie biologiche dall’arredamento vintage. Marzahn sta cambiando, e a breve, verrà presa d’assalto dagli hipster. O probabilmente quando saremo già tutti stanchi degli hipster.
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Immagine di copertina: © Michael – CC BY-SA 2.0