Come il governo di Berlino sta evitando 4000 licenziamenti di operai tedeschi in casa Opel
Piano di ristrutturazione aziendale: oltre 4000 i dipendenti negli stabilimenti tedeschi di Opel a rischiare il posto di lavoro, ma la Merkel non ci sta.
Opel ha minacciato oltre 4.000 licenziamenti entro il 2020 negli stabilimenti tedeschi di Eisenach, Rüsselsheim e di Kaiserslautern e la Germania si muove. Per Angela Merkel è: «un dovere del governo federale insieme al governo del Land fare tutto ciò che è politicamente possibile per assicurare i posti di lavoro in Germania». La casa automobilistica tedesca fa parte dal 2017 del gruppo francese Gruppo PSA e la vicenda sta diventando una questione diplomatica tra Berlino e Parigi.
La minaccia dei tagli
La riduzione del personale addetto dell’industria automobilistica Opel, rientrerebbe nei piani di ristrutturazione dell’azienda stessa. Secondo la FAZ, la notizia è stata anticipata dal responsabile del Consiglio di Fabbrica, Wolfgang Schäfer-Klug. A rischiare il posto di lavoro sarebbero oltre 4000 operai. Risale al 6 marzo 2017 il passaggio di Opel, casa automobilistica tedesca, al Gruppo francese PSA. La richiesta arriverebbe dal neo proprietario dell’azienda, cioè il Gruppo comprendente anche i marchi Peugeot e Citroen. La riduzione del personale riguarderebbe lo stabilimento di Eisenach, ma potrebbe riguardare anche gli impianti di Rüsselsheim e di Kaiserslautern. A novembre, l’amministratore delegato del Gruppo PSA, Carlos Tavares, aveva presentato il piano di sviluppo aziendale battezzato PACE!. Si era parlato di ripristinare i fondamentali finanziari e migliorare la competitività sostenibile per crescita dell’azienda tedesca assicurando che non ci sarebbero stati licenziamenti. Le minacce inaspettate del Gruppo hanno quindi creato attriti tra il governo francese e quello tedesco.
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Come ha reagito il governo tedesco
La notizia dei probabili licenziamenti da parte del Gruppo francese, non è stata presa bene dal governo di Berlino che ha chiesto alla casa madre PSA di rispettare il piano aziendale e il mantenimento dei posti di lavoro. Per la Merkel si tratta di «un dovere del governo federale insieme al governo del Land fare tutto ciò che è politicamente possibile per assicurare i posti di lavoro in Germania». Carlos Tavares, presidente del direttorio del Gruppo Psa, e Michael Lohscheller, amministratore delegato di Opel, avrebbero già avuto un incontro con il Ministro federale tedesco dell’Economia e dell’Energia, Peter Altmaier e con il Ministro del Lavoro e degli Affari sociali. Gli organi di governo federali si sarebbero dunque immediatamente mobilitati per la difesa degli operai tedeschi. Forse è proprio questo il motivo delle pronte rassicurazioni arrivate dei vertici del Gruppo francese che, come riporta IlSole24Ore, hanno dichiarato di essere impegnati a trovare un accordo con le parti sociali tedesche, nell’interesse dei dipendenti di Opel e di rispettare i contratti collettivi esistenti nel settore della produzione.
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Immagine di copertina: Youtube