Le foto a colori delle cecchine dell’Armata Rossa, le eroine che respinsero i nazisti
Un’artista russa ha colorato le fotografie in bianco e nero di Lady Death e delle altre donne che si arruolarono nell’Armata Rossa per respingere l’invasione nazista
Klimbin – nome d’arte di Olga Shirnina – è un’artista russa che colora vecchie foto in bianco e nero trovate in rete. I suoi lavori danno un’aria di contemporaneità anche ai fatti storici più distanti culturalmente e cronologicamente. In questo articolo vi proponiamo alcune delle sue foto. Il tema è la Seconda Guerra Mondiale sul fronte russo, le protagoniste sono le cecchine dell’Armata Rossa. Il 22 giugno 1941 la Germania nazista dette inizio all’Operazione Barbarossa. Il nome in codice designava il piano di invasione dell’Unione Sovietica, l’unico paese europeo in grado di rivaleggiare con il Terzo Reich in quanto a risorse e potenziale bellico. In questa occasione si arruolarono nell’esercito sovietico più di 2000 donne.
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Lyudmila Pavlichenko, “Lady Death”
Lyudmila Pavlichenko, cecchina di origine ucraina. Soprannominata “Lady Death” dalla stampa americana, Pavlichenko uccise più di 300 soldati nel corso di un solo anno (309 uccisioni confermate, tra cui 36 cecchini nemici; fonte wikipedia), diventando di fatto la cecchina più abile della storia. Ritirata dal campo di battaglia in seguito a una ferita da granata, fu assegnata all’addestramento delle nuove leve. Nel 1942 fu ricevuta alla Casa Bianca dal Presidente degli Stati Uniti F. D. Roosevelt; nel corso della sua visita parlò pubblicamente della guerra, propugnando la necessità di un intervento americano.
Roza Shanina
Roza Shanina decise di arruolarsi come cecchino di prima linea dopo la morte di suo fratello nel 1941. Le sue uccisioni confermati sono 59. Nel 1944 un quotidiano canadese la definì “il terrore elusivo della Prussia Orientale” per la sua abilità nel tiro. Fu la prima donna a ricevere l’onoreficenza sovietica dell’Ordine della Gloria. Fu uccisa sul campo nel 1945; vent’anni dopo fu pubblicato il suo diario di guerra.
Ziba Ganiyeva
Ziba Ganiyeva, di origine Azerbaijana, rinunciò ad entrare all’Accademia di Teatro di Mosca per arruolarsi all’età di 18 anni. Attraversò la linea del fronte un totale di 16 volte, totalizzando 21 uccisioni. Sopravvissuta al conflitto, divenne una studiosa di filologia.
Nadezhda Kolesnikova
A destra l’originale e a sinistra la copia modificata da Klimbin. La foto ritrae la cecchina Nadezhda Kolesnikova, 23 uccisioni confermate, medaglia “Al Coraggio” nel 1943.
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Potete trovare le altre 100 e più foto che fanno parte di questo progetto sulla pagina flickr o sul blog dell’artista.
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Tutte le immagini sono state utilizzate per gentile concessione dell’autrice.